Titolo: La ragazza del dipinto
Autore: Ellen Umansky
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Elisabetta Serafini
Vienna, 1936. Rose vive serenamente con la sua famiglia ebraica nella sua casa. Ci troviamo in Europa, a pochi anni dallo scoppio della guerra e la famiglia di Rose si ritrova in un Paese che, senza speranza di salvezza, viene colpito dal regime nazista e dalle leggi antisemite che esso promuove. Rose sa che si sistemerà tutto, o almeno così le ripete Mutti mentre le dà l’ultimo, caloroso abbraccio prima di lasciarla andare sul treno con Gerhard. Dal finestrino li vede, Papi e Mutti, trattiene le lacrime, l’hanno promesso, torneranno a prenderli lì, in Inghilterra. Lei e Gerhard, suo fratello, sono stati mandati in famiglie diverse, ciò nonostante lei continua a sperare, un
giorno potranno riabbracciarsi tutti e quattro. Ma passano gli anni e nulla sembra cambiare…Mutti e Papi, dove saranno? L’unico ricordo che ha della madre sono un foulard e il suo terribile legame con lui, il ragazzo di quel quadro, il Fattorino.
Nell’Inghilterra degli anni ’40 Rose cresce, diventa una giovane donna, conosce Thomas e poi…l’America. È qui che incontra Lizzie, figlia di un suo caro amico, da poco deceduto. C’è subito un legame con lei; Lizzie sarà almeno quarant’anni più giovane eppure qualcosa le lega…il Fattorino, sempre lui, quel dipinto che per fortuna, o per sfortuna, non le dà pace. Lo sa, in tutti quegli anni era stato a casa di Lizzie, del suo amico, ma ora? Dov’era ora quel tanto amato (o odiato) quadro? Anche Lizzie lo cerca, non si sa chi, gliel’aveva rubato. Hanno bisogno entrambe di ritrovare quel quadro, senza motivi precisi, ne hanno bisogno e basta. Ma come riuscirci dopo tutti quegli anni? Iniziano ad indagare. Per un po’ nulla, poi viene fuori un qualcosa di impensabile, strano e alquanto misterioso. Dov’è ora il loro Fattorino? Una verità stravolgente cambia la vita delle due donne. Riusciranno a trovare la tanto bramata tela?
La ragazza del dipinto è un romanzo che oscilla tra il genere thriller e quello drammatico. All’interno del libro troviamo diverse tematiche: l’amore, la famiglia, la guerra, la nostalgia, il mistero. Il romanzo tratta essenzialmente della storia di due donne, molto diverse tra loro, con un passato alle spalle che le separa nettamente, ma che al contempo le unisce tramite questa tela, così misteriosa, così importante che fa delle loro vite una coincidenza. Tramite la ricerca disperata del Fattorino l’autrice passa il messaggio dell’incidenza che a volte ha l’arte nelle nostre vite. Un semplice dipinto può pensarsi tanto importante da stravolgere, almeno in parte, non una ma due esistenze? Ebbene sì, evidentemente. Un quadro è lì, vede tutto, sente tutto e forse può anche raccontare se ascoltato nel giusto modo. Due storie differenti, due passati diversi, uniti da tutto questo. L’autrice crea una tela che intreccia alcune delle tematiche più delicate e profonde della vita in un unico racconto. Un sano romanzo che, tra passato e presente, ci racconta una storia sensazionale, avvolta da un clima di mistero che spinge la curiosità e la fantasia oltre i limiti.
Personalmente ho trovato il libro molto interessante, la tipologia di narrazione efficace ha contribuito a catturare la mia curiosità tanto che, a metà del romanzo, quasi ero tentata dal leggere le ultime pagine per sapere come terminasse il libro. Lo definirei un romanzo “completo” perché, come ho spiegato, interseca fra loro varie tematiche, rendendo il tutto più dinamico e coinvolgente.
L'AUTORE
Ellen Umansky è cresciuta a Los Angeles e vive a Brooklyn con il marito e le sue due figlie. Ha pubblicato sia racconti che saggi, apparsi, tra gli altri, su «New York Times», «Salon» e «Playboy». Ha lavorato nelle redazioni di «The New Yorker», «Forward» e «Tablet». La ragazza del dipinto è il suo romanzo d’esordio.
Autore: Ellen Umansky
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Elisabetta Serafini
Vienna, 1936. Rose vive serenamente con la sua famiglia ebraica nella sua casa. Ci troviamo in Europa, a pochi anni dallo scoppio della guerra e la famiglia di Rose si ritrova in un Paese che, senza speranza di salvezza, viene colpito dal regime nazista e dalle leggi antisemite che esso promuove. Rose sa che si sistemerà tutto, o almeno così le ripete Mutti mentre le dà l’ultimo, caloroso abbraccio prima di lasciarla andare sul treno con Gerhard. Dal finestrino li vede, Papi e Mutti, trattiene le lacrime, l’hanno promesso, torneranno a prenderli lì, in Inghilterra. Lei e Gerhard, suo fratello, sono stati mandati in famiglie diverse, ciò nonostante lei continua a sperare, un
giorno potranno riabbracciarsi tutti e quattro. Ma passano gli anni e nulla sembra cambiare…Mutti e Papi, dove saranno? L’unico ricordo che ha della madre sono un foulard e il suo terribile legame con lui, il ragazzo di quel quadro, il Fattorino.
Nell’Inghilterra degli anni ’40 Rose cresce, diventa una giovane donna, conosce Thomas e poi…l’America. È qui che incontra Lizzie, figlia di un suo caro amico, da poco deceduto. C’è subito un legame con lei; Lizzie sarà almeno quarant’anni più giovane eppure qualcosa le lega…il Fattorino, sempre lui, quel dipinto che per fortuna, o per sfortuna, non le dà pace. Lo sa, in tutti quegli anni era stato a casa di Lizzie, del suo amico, ma ora? Dov’era ora quel tanto amato (o odiato) quadro? Anche Lizzie lo cerca, non si sa chi, gliel’aveva rubato. Hanno bisogno entrambe di ritrovare quel quadro, senza motivi precisi, ne hanno bisogno e basta. Ma come riuscirci dopo tutti quegli anni? Iniziano ad indagare. Per un po’ nulla, poi viene fuori un qualcosa di impensabile, strano e alquanto misterioso. Dov’è ora il loro Fattorino? Una verità stravolgente cambia la vita delle due donne. Riusciranno a trovare la tanto bramata tela?
La ragazza del dipinto è un romanzo che oscilla tra il genere thriller e quello drammatico. All’interno del libro troviamo diverse tematiche: l’amore, la famiglia, la guerra, la nostalgia, il mistero. Il romanzo tratta essenzialmente della storia di due donne, molto diverse tra loro, con un passato alle spalle che le separa nettamente, ma che al contempo le unisce tramite questa tela, così misteriosa, così importante che fa delle loro vite una coincidenza. Tramite la ricerca disperata del Fattorino l’autrice passa il messaggio dell’incidenza che a volte ha l’arte nelle nostre vite. Un semplice dipinto può pensarsi tanto importante da stravolgere, almeno in parte, non una ma due esistenze? Ebbene sì, evidentemente. Un quadro è lì, vede tutto, sente tutto e forse può anche raccontare se ascoltato nel giusto modo. Due storie differenti, due passati diversi, uniti da tutto questo. L’autrice crea una tela che intreccia alcune delle tematiche più delicate e profonde della vita in un unico racconto. Un sano romanzo che, tra passato e presente, ci racconta una storia sensazionale, avvolta da un clima di mistero che spinge la curiosità e la fantasia oltre i limiti.
Ellen Umansky |
L'AUTORE
Ellen Umansky è cresciuta a Los Angeles e vive a Brooklyn con il marito e le sue due figlie. Ha pubblicato sia racconti che saggi, apparsi, tra gli altri, su «New York Times», «Salon» e «Playboy». Ha lavorato nelle redazioni di «The New Yorker», «Forward» e «Tablet». La ragazza del dipinto è il suo romanzo d’esordio.
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