Titolo: La storia delle api
Autore: Maja Lunde
Editore: Marsilio
Pagine: 426
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 18,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La storia delle api è un romanzo epico e riflessivo dell'autrice Maja Lunde, che con maestria e conoscenza ha creato uno scritto che ruota attorno ad un interrogativo relativo ad un disastro ambientale: cosa succederebbe se le api scomparissero? Il romanzo racchiude tre storie e tre scenari diversi, legati tra loro dal progetto di un rivoluzionario modello di alveare ideato a metà Ottocento da un biologo inglese. Gli stessi disegni riaffiorano nell’America del 2007, colpita da un’epidemia, e in una Cina datata 2098 dove
ormai le api non esistono più. Ed è proprio qui che lo scritto si apre: in un futuro visionario e apocalittico dell’estremo oriente, Tao è una giovane mamma che si occupa dell’impollinazione manuale dei fiori. Qui, le api si sono completamente estinte e il governo non lascia spazio al libero arbitrio.
Lo scenario si sposta poi nell’Inghilterra del XIX secolo dove William, biologo con una famiglia numerosa, per mantenerla fa il bottegaio, vendendo sementi. La sua vita è scandita dall’incessante apprensione di arrivare a fine mese e sfamare i suoi figli, fino a quando per uscire dall’apatia e dalla depressione progetta un nuovo tipo di arnia. Infine ci spostiamo nell’Ohio del 2007, dove George, un lontano discendente di William, si trova a fare i conti con una drammatica epidemia che sta uccidendo le api: la cosiddetta Sindrome dello spopolamento degli alveari.
Con uno stile raffinato ed un linguaggio fluido e diretto, Maja Lunde crea tre diverse realtà storiche in modo accurato e minuzioso: da un futuro verosimile, pregno di conseguenze disastrose dovute a scelte sbagliate fatte in passato; ad un passato fatto di scoperte, tentativi, esperimenti e invenzioni; sino ad un presente flagellato dai fallimenti, ma allo stesso tempo ancora salvabile. In qualche modo, l’autrice sottopone al lettore diverse possibilità e sviluppi di un problema che già da moltissimi anni affligge la Terra, invitandoci a riflettere seriamente riguardo al ruolo dell’uomo e al suo comportamento nei confronti della natura e della sua popolazione.
Ovviamente, in uno scritto del genere non mancano altre tematiche importanti come l’amore per il sapere, per la famiglia; la scienza utilizzata come salvaguardia dell’ambiente; l’evoluzione degli habitat; la passione per il mondo che ci circonda. Personalmente, ho apprezzato questo romanzo in primis per la volontà dell’autrice di creare un prospetto di tre epoche, interpretabili come il problema (passato), risoluzioni (presente), possibili conseguenze (futuro); in secondo luogo per aver narrato di un problema scientifico in modo semplice, con maestria e passione, senza mai annoiare.
Lo consiglio assolutamente a tutti gli appassionati della natura e a chi vorrebbe conoscere qualcosa in più sul mondo delle api.
Autore: Maja Lunde
Editore: Marsilio
Pagine: 426
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 18,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La storia delle api è un romanzo epico e riflessivo dell'autrice Maja Lunde, che con maestria e conoscenza ha creato uno scritto che ruota attorno ad un interrogativo relativo ad un disastro ambientale: cosa succederebbe se le api scomparissero? Il romanzo racchiude tre storie e tre scenari diversi, legati tra loro dal progetto di un rivoluzionario modello di alveare ideato a metà Ottocento da un biologo inglese. Gli stessi disegni riaffiorano nell’America del 2007, colpita da un’epidemia, e in una Cina datata 2098 dove
ormai le api non esistono più. Ed è proprio qui che lo scritto si apre: in un futuro visionario e apocalittico dell’estremo oriente, Tao è una giovane mamma che si occupa dell’impollinazione manuale dei fiori. Qui, le api si sono completamente estinte e il governo non lascia spazio al libero arbitrio.
Lo scenario si sposta poi nell’Inghilterra del XIX secolo dove William, biologo con una famiglia numerosa, per mantenerla fa il bottegaio, vendendo sementi. La sua vita è scandita dall’incessante apprensione di arrivare a fine mese e sfamare i suoi figli, fino a quando per uscire dall’apatia e dalla depressione progetta un nuovo tipo di arnia. Infine ci spostiamo nell’Ohio del 2007, dove George, un lontano discendente di William, si trova a fare i conti con una drammatica epidemia che sta uccidendo le api: la cosiddetta Sindrome dello spopolamento degli alveari.
Con uno stile raffinato ed un linguaggio fluido e diretto, Maja Lunde crea tre diverse realtà storiche in modo accurato e minuzioso: da un futuro verosimile, pregno di conseguenze disastrose dovute a scelte sbagliate fatte in passato; ad un passato fatto di scoperte, tentativi, esperimenti e invenzioni; sino ad un presente flagellato dai fallimenti, ma allo stesso tempo ancora salvabile. In qualche modo, l’autrice sottopone al lettore diverse possibilità e sviluppi di un problema che già da moltissimi anni affligge la Terra, invitandoci a riflettere seriamente riguardo al ruolo dell’uomo e al suo comportamento nei confronti della natura e della sua popolazione.
Ovviamente, in uno scritto del genere non mancano altre tematiche importanti come l’amore per il sapere, per la famiglia; la scienza utilizzata come salvaguardia dell’ambiente; l’evoluzione degli habitat; la passione per il mondo che ci circonda. Personalmente, ho apprezzato questo romanzo in primis per la volontà dell’autrice di creare un prospetto di tre epoche, interpretabili come il problema (passato), risoluzioni (presente), possibili conseguenze (futuro); in secondo luogo per aver narrato di un problema scientifico in modo semplice, con maestria e passione, senza mai annoiare.
Lo consiglio assolutamente a tutti gli appassionati della natura e a chi vorrebbe conoscere qualcosa in più sul mondo delle api.
PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI