Titolo: Noi, i salvati
Autore: Georgia Hunter
Editore: Nord
Pagine: 452
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 18,60 €
1994. Georgia Hunter ha quindici anni quando scopre che suo nonno Eddy, morto l'anno precedente, in realtà si chiamava Adolf (per tutti Addy) e non era americano bensì un ebreo polacco scampato all'Olocausto. La rivelazione inaspettata scuote nel profondo la ragazza che anni dopo, nell'estate del 2000, grazie ad una rimpatriata viene a conoscenza di altre incredibili vicende familiari. Da questi racconti e da altre ricerce personali nasce Noi, i salvati, la storia straordinaria
della sopravvivenza della sua famiglia.
Marzo, 1939. In Europa spirano venti di guerra e l'antisemitismo cresce di giorno in giorno. Addy, giovane e talentuoso musicista ebreo, è l'unico membro della famiglia Kurc che vive lontano dalla Polonia, a Parigi, dove frequenta l'università. Per questo, quando la Germania inizia la sua ascesa invadendo la Cecoslovacchia, Addy per la prima volta non può tornare a casa per Pesach (la Pasqua ebraica). Il 4 aprile 1939 a Random (Polonia), il resto della famiglia Kurc si riunisce per festeggiare la liberazione del popolo israelita dalla schiavitù dell'Egitto: ci sono Nechuma e suo marito Sol; il figlio maggiore Genek con la bella moglie Herta; la ventinovenne Mila con il marito Selim e la figlia neonata Felicia; l'affascinante ventitrenne Jakob con la storica fidanzata Bella; e infine Halina, la più giovane e minuta, ventunenne dal carattere forte fidanzata con Adam, brillante architetto più grande di lei.
Nonostante le notizie poco rassicuranti in arrivo dalla Germania, nessuno dei presenti immagina quello che sarebbe successo di lì a poco.
Il 1 settembre 1939, infatti, Hitler invade la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale. Jakob, Genek, Selim e Adam vengono spediti a Leopoli per combattere, ma dopo pochi giorni di battaglia devono arrendersi alla schiacciante supremazia di russi e tedeschi, che si spartiscono la Polonia. Per ricongiungersi con l'amato fidanzato, Bella fugge da Radom, controllata dai tedeschi, e riesce a raggiungere Leopoli, in mano ai russi. Mila invece non ha più notizie di Selim e teme il peggio; rimasta sola con la piccola Felicia, decide di trasferirsi a casa dei genitori, che a loro volta devono affrontare le prime conseguenze della politica razziale tedesca. Intanto in Francia anche Addy viene reclutato dall'esercito.
Iniziano così le disavventure della famiglia Kurk. Genek e Herta, dopo essere stati arrestati a Leopoli, vengono spediti dai russi in un Gulag siberiano, dove in condizioni di vita estreme danno alla luce anche un bambino. Halina e Adam, dopo essersi procurati dei documenti falsi, iniziano a collaborare con i partigiani, mentre Jakob e Bella, diventati marito e moglie a Leopoli, fanno ritorno a Radom. Qui Mila, costretta a trasferirsi con i genitori nel ghetto, è impegnata nel cercare di tenere al sicuro la figlia dalle persecuzioni dei tedeschi, che si fanno ogni giorno più brutali. Infine Addy, dopo aver disertato, riesce ad ottenere un visto per imbarcarsi su una nave diretta in Brasile...
Ci sono storie in cui la realtà supera di gran lunga l'immaginazione, e quella dei membri della famiglia Kurc è senza dubbio una di queste. Per capire la straordinarietà degli eventi narrati basta un semplice dato: dei trentamila ebrei presenti a Radom, solo trecento riuscirono a sopravvivere al più terribile genocidio della storia dell'umanità. Georgia Hunter ricostruisce le vicende private dei protagonisti di pari passo con gli eventi storici salienti del secondo conflitto mondiale. A capitoli alterni, l'autrice dà voce ai protagonisti attraverso un'insolita narrazione in terza persona presente che, devo ammetterlo, alla lunga favorisce il coinvolgimento e contribuisce a creare un certo senso di familiarità con i personaggi. Ed ecco che il lettore entra in contatto con i pensieri, le paure, le sofferenze e le speranze di chi ha vissuto perennemente sul baratro, in bilico tra la vita e la morte, senza mai arrendersi.
Le fughe rocambolesche, i viaggi della speranza, la ghettizzazione, gli orrori dei Gulag, le fucilazioni di massa, le stanze segrete, i passaporti falsi, le torture, le battaglie sanguinarie, l'indifferenza e la solidarietà costituiscono l'anima del romanzo, ma quello che traspare in modo chiaro è soprattutto la forza dei legami familiari. Noi, i salvati quindi non è solo una straordinaria e commovente testimonianza di chi ha lottato per sopravvivere alla Shoah - in una prospettiva che ribalta la classica visione degli ebrei come "pecore al macello", ma rappresenta un manifesto al senso profondo della parola famiglia.
L'AUTRICE
Georgia Hunter è nata nel 1978 a Plainville, negli Stati Uniti. Ha scoperto di essere figlia di un sopravvissuto dell’Olocausto solo nel 2000 e da allora ha deciso di raccontare la storia della sua famiglia. Armata di registratore e di taccuino Moleskine, ha seguito per ben dieci anni le tracce degli zii, dispersi per il mondo. Le loro storie di coraggio, perseveranza e speranza sono diventate la scintilla da cui è scaturito il romanzo Noi, i salvati.
Autore: Georgia Hunter
Editore: Nord
Pagine: 452
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 18,60 €
1994. Georgia Hunter ha quindici anni quando scopre che suo nonno Eddy, morto l'anno precedente, in realtà si chiamava Adolf (per tutti Addy) e non era americano bensì un ebreo polacco scampato all'Olocausto. La rivelazione inaspettata scuote nel profondo la ragazza che anni dopo, nell'estate del 2000, grazie ad una rimpatriata viene a conoscenza di altre incredibili vicende familiari. Da questi racconti e da altre ricerce personali nasce Noi, i salvati, la storia straordinaria
della sopravvivenza della sua famiglia.
Hitler a Parigi, 1940 |
Nonostante le notizie poco rassicuranti in arrivo dalla Germania, nessuno dei presenti immagina quello che sarebbe successo di lì a poco.
Cavalleria polacca, 1939 |
Ghetto di Radom, 1940 |
Gulag siberiano |
La battaglia di Montecassino, 1944 |
L'AUTRICE
Georgia Hunter è nata nel 1978 a Plainville, negli Stati Uniti. Ha scoperto di essere figlia di un sopravvissuto dell’Olocausto solo nel 2000 e da allora ha deciso di raccontare la storia della sua famiglia. Armata di registratore e di taccuino Moleskine, ha seguito per ben dieci anni le tracce degli zii, dispersi per il mondo. Le loro storie di coraggio, perseveranza e speranza sono diventate la scintilla da cui è scaturito il romanzo Noi, i salvati.
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