Titolo: Non si ingannano i morti
Autore: Riccardo Landini
Editore: Cento Autori
Pagine: 270
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 14,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La casa editrice CentoAutori, ancora una volta si conferma una certezza quando si tratta di pubblicare autori noir geniali: sto parlando di Riccardo Landini e del suo talento negli intrecci, nelle trame intricate e nei depistaggi. Quest’ultimo per la casa editrice ha creato la Trilogia dell’Inganno, una serie formata da tre romanzi gialli intitolati: Il primo inganno, Non si ingannano i morti e Ingannando s’impara. Nel nuovo romanzo, il secondo per la precisione, tutto ha inizio quando Brenno Sandrelli, un
perito assicurativo, nel cercare di recuperare una macchina rubata ad un suo cliente, per una serie di sfortunate circostanze si ritrova costretto ad entrare in possesso di un’auto diversa.
Nel bagagliaio della strana vettura inoltre, scopre un piede umano avvolto nella plastica. Come se non bastasse, viene coinvolto nelle indagini e nelle inchieste contro l’amico brigadiere Maietto, accusato di aver aperto un conflitto a fuoco erroneo. Cominciano così giornate infernali in cui Brenno dovrà seminare un assassino che tenta in tutti i modi di rintracciare la sua auto; districarsi dalle accuse di complicità; e scoprire a chi appartengono i resti ritrovati nel bagagliaio. Riuscirà Sandrelli a trovare una valida soluzione per tutti e tre i problemi?
Lo stile dell’autore è accattivante e il linguaggio diretto e facilmente comprensibile. La particolarità di questo autore risiede nel fatto che tesse i fili della trama in modo minuzioso, impregnandola di dettagli e indizi che spingono il lettore a crearsi, quasi nell’immediato, uno schema personale del crimine e delle relative indagini. Tuttavia, nel momento in cui il lettore avrà l’impressione di essere arrivato ad una conclusione, l’autore smonterà ogni costruzione, ogni prova, ogni congettura, ribaltando la storia e rendendola sorprendentemente inaspettata. Per quanto riguarda il protagonista, troviamo un uomo apparentemente tranquillo, sulla quarantina, che svolge un lavoro normale e a tratti noioso. Pochi sanno però che nel tempo libero, o quasi sempre, si diletta a fare il detective e a incappare nei guai e nei casi più disparati.
Non si ingannano i morti è un romanzo non troppo lungo ma ricco di adrenalina e colpi di scena. Se cercate un noir che vi susciti curiosità, aspettativa e frenesia ve lo consiglio assolutamente.
Autore: Riccardo Landini
Editore: Cento Autori
Pagine: 270
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 14,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La casa editrice CentoAutori, ancora una volta si conferma una certezza quando si tratta di pubblicare autori noir geniali: sto parlando di Riccardo Landini e del suo talento negli intrecci, nelle trame intricate e nei depistaggi. Quest’ultimo per la casa editrice ha creato la Trilogia dell’Inganno, una serie formata da tre romanzi gialli intitolati: Il primo inganno, Non si ingannano i morti e Ingannando s’impara. Nel nuovo romanzo, il secondo per la precisione, tutto ha inizio quando Brenno Sandrelli, un
perito assicurativo, nel cercare di recuperare una macchina rubata ad un suo cliente, per una serie di sfortunate circostanze si ritrova costretto ad entrare in possesso di un’auto diversa.
Nel bagagliaio della strana vettura inoltre, scopre un piede umano avvolto nella plastica. Come se non bastasse, viene coinvolto nelle indagini e nelle inchieste contro l’amico brigadiere Maietto, accusato di aver aperto un conflitto a fuoco erroneo. Cominciano così giornate infernali in cui Brenno dovrà seminare un assassino che tenta in tutti i modi di rintracciare la sua auto; districarsi dalle accuse di complicità; e scoprire a chi appartengono i resti ritrovati nel bagagliaio. Riuscirà Sandrelli a trovare una valida soluzione per tutti e tre i problemi?
Lo stile dell’autore è accattivante e il linguaggio diretto e facilmente comprensibile. La particolarità di questo autore risiede nel fatto che tesse i fili della trama in modo minuzioso, impregnandola di dettagli e indizi che spingono il lettore a crearsi, quasi nell’immediato, uno schema personale del crimine e delle relative indagini. Tuttavia, nel momento in cui il lettore avrà l’impressione di essere arrivato ad una conclusione, l’autore smonterà ogni costruzione, ogni prova, ogni congettura, ribaltando la storia e rendendola sorprendentemente inaspettata. Per quanto riguarda il protagonista, troviamo un uomo apparentemente tranquillo, sulla quarantina, che svolge un lavoro normale e a tratti noioso. Pochi sanno però che nel tempo libero, o quasi sempre, si diletta a fare il detective e a incappare nei guai e nei casi più disparati.
Non si ingannano i morti è un romanzo non troppo lungo ma ricco di adrenalina e colpi di scena. Se cercate un noir che vi susciti curiosità, aspettativa e frenesia ve lo consiglio assolutamente.
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