Partito il conto alla rovescia: l'8 maggio esce Divorare il cielo, il nuovo romanzo di Paolo Giordano
A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano torna a raccontare la giovinezza, poi l'azzardo di diventare adulti.
La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina,
nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e
selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta,
proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li
studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c'è
un'inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un'idea assoluta
in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano
gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre
manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il
corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade
tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte
della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il
teatro di questa storia che attraversa vent'anni, quattro vite, un
amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.
amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.