Labyrinth, Randall Sullivan (inedito in Italia)
Russell Poole (Johnny Depp) è un ex-detective che ha dedicato la sua vita al caso mai risolto sugli omicidi, a fine anni Novanta, delle due star del rap Tupac Shakure The Notorious B.I.G. Vent'anni dopo riceve la visita di Jackson (Forest Whitaker), un reporter dell'ABC che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà realizzando il documentario che gli valse un Emmy Award. I due conducono insieme una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles.
City of lies, regia di Brad Furman con Johnny Depp, Forest Whitaker, Toby Huss. Al cinema dal 10 gennaio.
Russell Poole (Johnny Depp) è un ex-detective che ha dedicato la sua vita al caso mai risolto sugli omicidi, a fine anni Novanta, delle due star del rap Tupac Shakure The Notorious B.I.G. Vent'anni dopo riceve la visita di Jackson (Forest Whitaker), un reporter dell'ABC che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà realizzando il documentario che gli valse un Emmy Award. I due conducono insieme una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles.
City of lies, regia di Brad Furman con Johnny Depp, Forest Whitaker, Toby Huss. Al cinema dal 10 gennaio.
Il dolore, Marguerite Duras (Feltrinelli)
La scrittrice racconta la sua vita tra il 1944 e il 1945, quando militava a Parigi nei ranghi della Resistenza aspettando disperatamente il ritorno del marito deportato. Sullo sfondo della guerra mondiale e della guerra civile, due racconti immaginari e quattro racconti in due vecchi quaderni.
La douleur, diretto da Emmanuel Finkiel, con Melanie Thierry e Benoît Magimel. Al cinema dal 17 gennaio.
Queen of Scots: The True Life of Mary Stuart, John Guy (inedito in Italia)
Maria Regina di Scozia, film diretto da Josie Rourke, esplora la turbolenta vita della carismatica Mary Stuart (Saoirse Ronan). Regina di Francia a 16 anni e vedova a 18, Mary sfida le pressioni politiche che vorrebbero si risposasse. Fa ritorno invece nella sua natia Scozia per reclamare il suo trono legittimo. Ma la Scozia e l'Inghilterra finiscono per essere governate da sua cugina Elisabetta I (Margot Robbie). Ciascuna delle due giovani regine percepisce la "sorella" come una minaccia ma, allo stesso tempo, ne subisce il fascino. Rivali per il potere e in amore, e reggenti in un mondo maschile, le due dovranno decidere tra il matrimonio e l'indipendenza. Determinata a regnare non solo in senso figurato, Mary reclama il trono inglese, minacciando la sovranità di Elisabetta. Tradimento, ribellione e cospirazioni all'interno di ogni corte metteranno in pericolo entrambi i troni e cambieranno il corso della storia.
Maria Regina di Scozia, diretto da Josie Rourke, con Margot Robbie e Saoirse Ronan. Al cinema dal 17 gennaio 2019.
Se la strada potesse parlare, diretto da Barry Jenkins con KiKi Layne e Stephan James. Al cinema dal 24 gennaio 2019.
HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich, di Laurent Binet (Einaudi)
La storia che viene qui raccontata è una storia nota. Apparentemente nota: l'attentato a Heydrich del 27 maggio 1942. In realtà, la sensazione è quella di leggerla per la prima volta, in tutta la sua trascinante forza narrativa e nella sua drammatica verità documentaria. Il primo protagonista della storia è Reynard Heydrich, il braccio destro di Himmler, l'ideatore, nel gennaio del 1942 della Soluzione finale, lo sterminio sistematico degli ebrei. Heydrich è gerarca più spietato del Terzo Reich, il macellaio di Praga, la bestia bionda. L'uomo dall'infanzia problematica, segnata da due traumi: da una parte la voce stridula e l'aspetto effeminato che gli valsero l'appellativo di capra, e dall'altra il mistero di una presenza ebraica all'interno della sua famiglia. Ben presto il giovane Heydrich comincia a trasformarsi nell'incarnazione del ariano, ammirato da Hitler per la ferocia e per l'efficacia delle sue azioni. In rapida ascesa politica Heydrich arriva al vertice del Protettorato di Boemia e Moravia, dove si dedica allo sterminio degli ebrei e di tutti gli oppositori al regime. Ma da Londra, città in cui il governo ceco è stato esiliato, parte contro di lui l'offensiva della Resistenza che culminerà nell'Operazione Antropoide. I protagonisti indiscussi diventano allora due: i paracadutisti Jozef Gabcik e Jan Kubis, uno slovacco e l'altro ceco, ai quali viene affidato l'incarico dell'esecuzione.
L'uomo dal cuore di ferro, diretto da Cédric Jimenez, con Jason Clarke e Rosamund Pike. Al cinema dal 24 gennaio 2019.
Chi scriverà la nostra storia?, di Samuel D. Kassow (Mondadori)
Nel 1940, mentre la Polonia veniva inglobata nel Terzo Reich e per gli ebrei polacchi iniziava una tragica parabola che avrebbe avuto una conclusione terribile, Emanuel Ringelblum fondò a Varsavia un'organizzazione clandestina votata a raccogliere e conservare tutti i documenti che potevano raccontare la storia della comunità ebraica sotto i nazisti. Man mano che la Soluzione finale si sviluppava, lui e i suoi compagni misero insieme un archivio preziosissimo e insieme spaventoso, in cui si trova la cronaca della graduale distruzione di un popolo. Nonostante arresti, deportazioni e uccisioni, l'archivio continuò a crescere durante tutta la seconda guerra mondiale e anche se il suo ideatore scomparve, come tutta la sua famiglia, nei campi di sterminio nazisti, prima della fine riuscì a mettere in salvo migliaia di documenti nascondendoli in bidoni per il latte e in scatole di alluminio. Dopo la fine della guerra, solo tre delle molte persone che avevano lavorato all'archivio erano sopravvissute, ma la testimonianza di quella incredibile raccolta non era andata perduta.
Chi scriverà la nostra storia?, diretto da Roberta Grossman, con Adrien Brody e Joan Allen. Al cinema dal 27 gennaio 2019.
Ancora un giorno, di Ryszard Kapuscinski (Feltrinelli)
Nel 1975, dopo una guerra di liberazione, l'Angola cessa di essere una colonia portoghese e conquista formalmente l'indipendenza. Ryszard Kapuscinski, che nella sua carriera di reporter ha seguito ben ventisette rivoluzioni, era là anche questa volta. Sono ormai trascorsi molti anni, e a prima vista ci si potrebbe domandare che senso abbia riproporre avvenimenti così lontani. A parte il fatto che quella guerra, anche se pochi lo sanno, non è ancora finita, un libro di Kapuscinski, oltre che una cronaca delle battaglie e dei fatti politici, offre la descrizione di un mondo diverso dal nostro. Intrappolato nell'assedio di Luanda, l'autore narra quello che succede in tempo di guerra in una "città chiusa", dalla quale tutti scappano come topi da una nave che affonda: prima i portoghesi con i loro beni e masserizie, poi i negozianti, la polizia, i tassisti, i barbieri, la nettezza urbana e, infine, anche i cani.
Ancora un giorno, diretto da Raúl de la Fuente e Damian Nenow. Al cinema dal 31 gennaio 2019.