L'ultima ora - Christophe Dufossé (Einaudi)
Nella scuola media di una cittadina di provincia il giovane professore di storia e geografia si suicida buttandosi dalla finestra. Arriva Pierre Hoffman, il supplente, e cerca di capire il perché di quella tragedia. Prima di trovare drammaticamente la risposta, dovrà fare i conti con una classe di angeli perversi e crudeli, affascinati dalla morte. Per ogni insegnante, quando si prende una nuova classe ad anno avviato, c’è sempre qualche motivo di sottile disagio, c’è un dover fare i conti con qualche cosa che è stato prima e che non si conosce. Se poi il supplente subentra per un evento drammatico, come in questo romanzo, il disagio è palese, i silenzi pesano, i rapporti con gli allievi diventano molto difficili. Pierre Hoffman ha preso il posto di un collega che si è buttato dalla finestra dell’aula dove insegnava. Il nuovo professore si convince a poco a poco che il mistero di quel gesto si nasconde
dietro lo strano comportamento della sua classe di quarta: un gruppo di studenti impenetrabili, silenziosi e disciplinati, ma carichi di un’ostilità diffusa, una sorda violenza che potrebbe esplodere da un momento all’altro.Che forse è già esplosa. A Hoffman arrivano inquietanti segnali. Gli viene recapitato uno strano pelouche; trova una videocassetta dal contenuto enigmatico; un allievo che lo voleva mettere in guardia viene sfregiato… All’inizio, consultati anche i colleghi, pensa che siano scherzi da ragazzi, ma poi lentamente comprende il sinistro potere di questi adolescenti, il loro destino autistico, la rinuncia al dialogo col mondo adulto. Fino ad assistere, impotente, allo sconvolgente colpo di scena finale.
L'ultima ora, diretto da Sébastien Marnier, con Laurent Lafitte e Emmanuelle Bercot. Al cinema dal 4 luglio
Restiamo amici - Bruno Burbi (Newton Compton)
Alessandro è un pediatra in crisi. Suo figlio sta diventando grande, gli amici di sempre sono sopraffatti dai problemi quotidiani. La sua vita è diventata monotona. Ma una mattina arriva una lettera che cambierà tutto per sempre: a scrivergli è Luigi, il suo migliore amico, che vive da anni in Brasile. E la sua è una richiesta d'aiuto. Alessandro prende allora il primo aereo e lo raggiunge, ma all'arrivo scopre che l'amico lo ha ingannato e ha in mente un assurdo piano in cui intende coinvolgerlo... Il piano prevede che Luigi muoia, che riconosca il figlio di Alessandro come proprio e che erediti così tre milioni e mezzo di euro su cui altrimenti non potrebbe mai mettere le mani. L'avventura per riportare in Italia la finta salma di Luigi ha presto inizio e si trasforma per Alessandro in un'occasione per ritrovare la leggerezza che pensava di aver perso. Ma tutti quei soldi fanno gola a molti... Bugie inconcepibili, missioni temerarie, imprevisti piuttosto pericolosi per una storia che regala un grande divertimento e la possibilità di sognare.
Restiamo amici, regia di Antonello Grimaldi con Michele Riondino, Alessandro Roja, Violante Placido e Libero De Rienzo. Al cinema dal 4 luglio
Il mangiatore di pietre - Davide Longo (Feltrinelli)
Da una penna tra le migliori della nuova narrativa italiana, un giallo che, come in Simenon, diventa pretesto per raccontare le vite intime di una piccola comunità del Cuneese. È sera e Cesare è nella sua baita, quando si accorge che manca l’acqua. Va a controllare. Ma al torrente lo attende una macabra sorpresa: riverso, a tappare la condotta, giace il corpo del suo amico Fausto. La notizia si diffonde in un battibaleno ma la gente si cuce la bocca. Tutti, polizia compresa, ritengono che il delitto sia legato al traffico di clandestini. Quindi, sicuramente un regolamento di conti. Alla ricerca della verità si muove anche il commissario, una donna bella ed estranea al mondo della valle, convinta che Cesare sia stato una figura chiave di quel traffico. Ma la verità alla fine emergerà proprio grazie a Cesare che, indagando da solo sulla morte dell’amico, capirà che la ragione è da ricercarsi in tutt’altra direzione.
Il mangiatore di pietre, regia di Nicola Bellucci con Luigi Lo Cascio e Vincenzo Crea. Al cinema dal 18 luglio
Siamo a Napoli. Maria è sposata con un operaio e ha tre figli, fa la manicure a mezzo tempo e vive in un modesto appartamento nelle case popolari alla periferia della città. Una famiglia come tante, relativamente povera ma dignitosa e, malgrado tutto, passabilmente felice. Poi il destino si mette di traverso. Il marito si ammala gravemente e nel giro di pochi mesi muore. La paura di non farcela, la certezza di un impoverimento ulteriore, lo spettro della miseria... Però Maria non è di quelle che si arrendono: per la sua famiglia, come ogni buona madre, è disposta a fare qualsiasi cosa. Ha 37 anni, è una donna attraente, e ha coraggio e intraprendenza. Diventa l'amante di Gennaro, ricco proprietario di un autosalone. Un giorno Gennaro le propone di trasportare un carico di cocaina da Napoli a una città della Svizzera. Ma è solo il primo passo... Per realizzare la sua piccola scalata sociale, Maria dovrà imparare altre, più aspre lezioni e condurre fino in fondo la sua guerra, senza guardare in faccia nessuno.