Lacci - Domenico Starnone (Einaudi)
"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
Lacci, diretto da Daniele Luchetti, con Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio. Al cinema dal 1 Ottobre
Sei tornato - Christopher Coake (Guanda)
"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
Lasciami andare, diretto da Stefano Mordini, con Stefano Accorsi e Valeria Golino. Al cinema dall'8 Ottobre
"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
Lasciami andare, diretto da Stefano Mordini, con Stefano Accorsi e Valeria Golino. Al cinema dall'8 Ottobre
Guida per babysitter a caccia di mostri con Tamara Smart, Oona Laurence, Tom Felton. Su Netflix dal 15 ottobre
Un capitano - Francesco Totti, Paolo Condò (Rizzoli)
L'infanzia in via Vetulonia, i primi calci al pallone, la timidezza e la paura del buio, la vita di quartiere in una Roma che forse non esiste più. Gli amici che resteranno gli stessi per tutta la vita. Gli allenamenti a cui la mamma lo accompagnava in 126, asciugandogli i capelli con i bocchettoni in inverno. L'esordio in Serie A a 16 anni in un pomeriggio di marzo del 1993 a Brescia, con i pantaloni della tuta che al momento di entrare in campo si impigliano nei tacchetti; il primo derby, il primo gol, il rischio di essere ceduto alla Sampdoria prima ancora che la sua favola in giallorosso possa cominciare. E poi la gloria: caso più unico che raro di profeta in patria, venticinque anni con la stessa maglia, capitano per sempre, un palmares che annovera un epico Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ovviamente al Mondiale 2006 conquistato da protagonista con la Nazionale. E ancora il matrimonio da sogno con Ilary Blasi, la vita mondana attraversata sempre con leggerezza, con autoironia, con il sorriso grato di chi ha ricevuto in dono un talento straordinario e la possibilità di divertirsi facendo ciò che più ama: giocare a pallone. Con l'espressione eternamente stupita del ragazzo che una città ha eletto a simbolo e condottiero, oggetto di un amore senza uguali. Fino al giorno del ritiro dal calcio giocato, e di un addio che ha emozionato non solo i tifosi romanisti ma gli sportivi italiani tutti. Perché Totti è la Roma, ma è anche un pezzo della vita di ognuno di noi.
Mi chiamo Francesco Totti, diretto da Alex Infascelli, con Francesco Totti. Al cinema dal 19 Ottobre
L'infanzia in via Vetulonia, i primi calci al pallone, la timidezza e la paura del buio, la vita di quartiere in una Roma che forse non esiste più. Gli amici che resteranno gli stessi per tutta la vita. Gli allenamenti a cui la mamma lo accompagnava in 126, asciugandogli i capelli con i bocchettoni in inverno. L'esordio in Serie A a 16 anni in un pomeriggio di marzo del 1993 a Brescia, con i pantaloni della tuta che al momento di entrare in campo si impigliano nei tacchetti; il primo derby, il primo gol, il rischio di essere ceduto alla Sampdoria prima ancora che la sua favola in giallorosso possa cominciare. E poi la gloria: caso più unico che raro di profeta in patria, venticinque anni con la stessa maglia, capitano per sempre, un palmares che annovera un epico Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, oltre ovviamente al Mondiale 2006 conquistato da protagonista con la Nazionale. E ancora il matrimonio da sogno con Ilary Blasi, la vita mondana attraversata sempre con leggerezza, con autoironia, con il sorriso grato di chi ha ricevuto in dono un talento straordinario e la possibilità di divertirsi facendo ciò che più ama: giocare a pallone. Con l'espressione eternamente stupita del ragazzo che una città ha eletto a simbolo e condottiero, oggetto di un amore senza uguali. Fino al giorno del ritiro dal calcio giocato, e di un addio che ha emozionato non solo i tifosi romanisti ma gli sportivi italiani tutti. Perché Totti è la Roma, ma è anche un pezzo della vita di ognuno di noi.
Mi chiamo Francesco Totti, diretto da Alex Infascelli, con Francesco Totti. Al cinema dal 19 Ottobre
Sul più bello - Eleonora Gaggero (Fabbri)
Marta ha diciannove anni, vive a Torino e si definisce un brutto anatroccolo senza possibilità di redenzione. In effetti, diciamocelo, non è per niente bella. E anche la fortuna non è dalla sua parte. Orfana dall'età di tre anni, è affetta da una malattia con un nome che è tutto un programma: mucoviscidosi. Le speranze che possa vivere una vita normale sono poche, pochissime. Però Marta ha spirito, ironia, forza di carattere. Tutte cose che si è conquistata con i denti, e che nessuno le può togliere. Ma soprattutto Marta non ha niente da perdere e ama le sfide. È così che decide di lanciarsi in un'impresa impossibile: vivere l'amore, viverlo sul serio, e non con un ragazzo qualsiasi, bensì con il più bello del pianeta, Arturo. Irresistibile, atletico, fidanzato. Una partita persa, una specie di suicidio dell'autostima. Eppure, si sa, la vita si mette in moto quando noi decidiamo di fare un primo passo, ed è proprio questo miracolo che sfugge ai piani di Marta. Da un giorno all'altro si ritrova a vivere non solo una storia inaspettata e inimmaginabile, ma anche una vita nuova, intensa, ricca. Una vita che non si è mai concessa e che ha sempre desiderato. Una vita che potrebbe però finire da un momento all'altro, e mandare i frantumi tutti i sogni. Sul più bello.
Sul più bello, diretto da Alice Filippi, con Giuseppe Maggio e Eleonora Gaggero. Al cinema dal 21 Ottobre
Marta ha diciannove anni, vive a Torino e si definisce un brutto anatroccolo senza possibilità di redenzione. In effetti, diciamocelo, non è per niente bella. E anche la fortuna non è dalla sua parte. Orfana dall'età di tre anni, è affetta da una malattia con un nome che è tutto un programma: mucoviscidosi. Le speranze che possa vivere una vita normale sono poche, pochissime. Però Marta ha spirito, ironia, forza di carattere. Tutte cose che si è conquistata con i denti, e che nessuno le può togliere. Ma soprattutto Marta non ha niente da perdere e ama le sfide. È così che decide di lanciarsi in un'impresa impossibile: vivere l'amore, viverlo sul serio, e non con un ragazzo qualsiasi, bensì con il più bello del pianeta, Arturo. Irresistibile, atletico, fidanzato. Una partita persa, una specie di suicidio dell'autostima. Eppure, si sa, la vita si mette in moto quando noi decidiamo di fare un primo passo, ed è proprio questo miracolo che sfugge ai piani di Marta. Da un giorno all'altro si ritrova a vivere non solo una storia inaspettata e inimmaginabile, ma anche una vita nuova, intensa, ricca. Una vita che non si è mai concessa e che ha sempre desiderato. Una vita che potrebbe però finire da un momento all'altro, e mandare i frantumi tutti i sogni. Sul più bello.
Sul più bello, diretto da Alice Filippi, con Giuseppe Maggio e Eleonora Gaggero. Al cinema dal 21 Ottobre
Chi sono le vere streghe? Non quelle delle fiabe, sempre scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma signore elegantissime, magari vostre conoscenti. Portano guanti bianchi, si grattano spesso la testa, si tolgono le scarpe a punta sotto il tavolo e hanno denti azzurrini... Tutto per nascondere gli artigli, le teste calve, i piedi quadrati e la saliva blu mirtillo: i segnali distintivi delle vere streghe. Ora che lo sapete potrete evitare di essere trasformati in topi, ma solo se terrete gli occhi bene aperti. La realtà non è sempre quella che sembra...
Le streghe, diretto da Robert Zemeckis con Anne Hathaway e Octavia Spencer. Al cinema dal 28 Ottobre
Protagonisti del più famoso racconto nero di Henry James sono due bambini, Flora e Miles, perseguitati ma anche attratti dai fantasmi di due personaggi che in vita condividevano le loro giornate. Come in tutti i racconti di James, però, vero protagonista è anche la cupa, minacciosa atmosfera, piena di oscuri presagi, che incombe su paesaggi e persone. Una storia nella più stretta tradizione gotica, tra sovrannaturale e realtà, scritta da un grande narratore dell'Ottocento.
The Turning - La casa del male, diretto da Floria Sigismondi, con Mackenzie Davis e Finn Wolfhard. Al cinema dal 29 Ottobre