Titolo: L'ultimo soldato di Mussolini
Autore: Andrea Frediani
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €
Recensione a cura di Daniela
Flavia è cresciuta con la convinzione che Ulisse, suo padre, non l'avesse mai amata abbastanza. A tanti anni dalla sua morte, decide di scoprire quello che la sua freddezza, alimentata dal risentimento trasmessole dalla madre, non le aveva permesso di conoscere sul padre. Inizia così un viaggio nel passato, raccontato attraverso i ricordi di Alfio, un vecchio compagno di Ulisse che subito dopo l'armistizio dell'8 settembre del 1943 decise di disertare, abbandonando il fascismo e gli ideali sollevati da Mussolini che, dopo la sua destituzione, era stato liberato dalle SS. Nel frattempo il re d'Italia Vittorio Emanuele III di Savoia e il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio erano fuggiti da Roma, lasciando i soldati italiani, e con loro i fascisti devoti al duce, in un limbo di smarrimento, nell'indecisione sullo schieramento da intraprendere.
La storia è narrata in terza persona con l'ausilio di un lessico ricco ma fluente. L'autore resta fedele al suo linguaggio dinamico, in grado di coinvolgere con il suo stile introspettivo, curando l'ambientazione in maniera essenziale ma decisamente funzionale. Il romanzo storico ripercorre le tappe fondamentali che portarono alla liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista, ma si sofferma in particolar modo sulle emozioni contrastanti provate dal protagonista che ha dovuto scegliere da che parte schierarsi, abbandonando magari i propri ideali per prendere consapevolezza del posto nella sua stessa guerra personale, dove non esisteva una fazione buona o cattiva ma soltanto la fragilità dell'animo umano in grado di assuefarsi facilmente al male.
Andrea Frediani è nato a Roma nel 1963. Divulgatore storico tra i più noti d’Italia, ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato diversi saggi e romanzi storici, tra i quali: Jerusalem; Un eroe per l’impero romano; la trilogia Dictator (L’ombra di Cesare, Il nemico di Cesare e Il trionfo di Cesare, quest’ultimo vincitore del Premio Selezione Bancarella 2011); Marathon; La dinastia; 300 guerrieri; 300. Nascita di un impero; I 300 di Roma; Missione impossibile; L’enigma del gesuita. Ha firmato le serie Gli invincibili e Roma Caput Mundi; i thriller storici Il custode dei 99 manoscritti e La spia dei Borgia; Lo chiamavano Gladiatore, con Massimo Lugli; Il cospiratore; La guerra infinita; Il bibliotecario di Auschwitz; I tre cavalieri di Roma e Attacco all’impero, primi volumi della Invasion Saga, I Lupi di Roma, L’ultimo soldato di Mussolini e Le Williams. Le sue opere sono state tradotte in sette lingue. Il suo sito è www.andreafrediani.it
Autore: Andrea Frediani
Editore: Newton Compton
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €
Flavia è cresciuta con la convinzione che Ulisse, suo padre, non l'avesse mai amata abbastanza. A tanti anni dalla sua morte, decide di scoprire quello che la sua freddezza, alimentata dal risentimento trasmessole dalla madre, non le aveva permesso di conoscere sul padre. Inizia così un viaggio nel passato, raccontato attraverso i ricordi di Alfio, un vecchio compagno di Ulisse che subito dopo l'armistizio dell'8 settembre del 1943 decise di disertare, abbandonando il fascismo e gli ideali sollevati da Mussolini che, dopo la sua destituzione, era stato liberato dalle SS. Nel frattempo il re d'Italia Vittorio Emanuele III di Savoia e il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio erano fuggiti da Roma, lasciando i soldati italiani, e con loro i fascisti devoti al duce, in un limbo di smarrimento, nell'indecisione sullo schieramento da intraprendere.
Molti di loro decisero di ingrossare le fila degli alleati per combattere la tirannia che si profilava all'eventuale ascesa al potere del regime nazista, mentre altri decisero di collaborare con questi ultimi per cercare di portare avanti i propri ideali e, se possibile, recuperare un barlume di fiducia agli occhi delle truppe germaniche, dissipata dopo il cambio di rotta del regno d'Italia che con la stipula dell'armistizio di Cassibile, aveva voltato le spalle a coloro con cui avevano combattuto fianco a fianco durante la seconda guerra mondiale. Ulisse, a differenza dei suoi compagni di sempre, desiderava ardentemente recuperare il rapporto con la figlia Flavia, che plagiata dalla madre, non provava alcuna stima nei suoi confronti, poiché ai suoi occhi l'aveva abbandonata proprio nel momento in cui ne aveva più bisogno, lasciandola tra le grinfie di una madre pessima che altro non aveva da donare che odio. Secondo Ulisse, l'unico modo per recuperare un po' di onore, era quello di combattere per la patria, unendosi alla I Legione d'assalto M Tagliamento, sotto gli ordini di Mussolini, che fondò, per volere di Adolf Hitler, la Repubblica di Salò, un regime collaborazionista che governava parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi. Durante i due anni passati all'interno della legione, Ulisse, uomo dotato di una grande cultura, nonché di una rara sensibilità, si rese conto che i rastrellamenti e le operazioni disonorevoli che erano costretti ad eseguire ai danni dei partigiani, lo portavano ad una dura lotta contro la propria coscienza, spingendolo sempre più spesso a dubitare di aver fatto la scelta giusta...