Recensione: La prima luce dell'estate, di Kirsten Boie

Titolo:
La prima luce dell'estate
Autore: Kirsten Boie
Editore: De Agostini
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: 2023
Prezzo copertina: 15,90 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Amburgo, giugno 1945. Jakob, un ragazzino ebreo, si nasconde tra le rovine di un palazzo in attesa di ricevere il cibo dal signor Hofmann, l'uomo che l'ha aiutato dopo che la mamma è stata arrestata e deportata. Ma quando il signor Hofmann non passa per tre notti consecutive, Jakob intuisce che deve essergli successo qualcosa e che per sopravvivere dovrà procurarsi il cibo da solo, anche a costo di essere scoperto e arrestato.


Quello che non sa Jakob però, è che i tedeschi hanno perso la guerra e ormai la città è in mano ad inglesi e americani. Una cosa che al contrario sa bene Hermann, che continua ad indossare la camicia della Gioventù hitleriana e odia i Tommy per aver ridotto in macerie la sua città e costretto i sopravvissuti alla fame. Inoltre, Hermann odia anche doversi occupare del padre, reduce di guerra che ha perso entrambe le gambe e sfoga ogni giorno la sua frustrazione sul figlio e sulla moglie, costretta a sacrificarsi per portare avanti la famiglia. Traute infine, è fortunata ad avere ancora una famiglia e una casa tutta intera, anche se costretta a dividerla con alcuni profughi polacchi, ma si annoia e vorrebbe giocare a pallone con Hermann e i suoi amici, che non le permettono di farlo perché femmina. Così, una notte decide di rubare una pagnotta di pane dal forno del padre, convinta che sia la soluzione giusta per farsi accettare...


La prima luce dell'estate è un bel romanzo storico ambientato nei giorni immediatamente successivi alla capitolazione tedesca. Il libro segue le vicende di tre ragazzi alle prese con problemi diversi: Jakob, Hermann e Traute, accomunati dall'essere vittime di una tragedia chiamata guerra, i cui destini finiranno per incrociarsi. L'autrice infatti, attraverso i diversi punti di vista ci mostra le conseguenze fisiche, materiali e psicologiche prodotte del conflitto: le macerie, la fame, la tragedia di un popolo sconfitto e dei suoi reduci; quella di profughi e sfollati; e quella degli ebrei, vittime predestinate dell'odio nazista. Il romanzo inoltre, attraverso il personaggio di Hermann fa emergere la difficoltà per il popolo tedesco nell'accettare la sconfitta e prendere coscienza delle nefandezze compiute dal suo esercito durante la Seconda guerra mondiale. La lettura risulta scorrevole ed è facile immedesimarsi nei tre giovani protagonisti, aspetto che ci permette di vivere in modo empatico le vicende narrate. Il libro dunque, si lascia leggere in poche ore e risulta difficile metterlo giù prima dell'epilogo, che appunto lascia intravedere il primo spiraglio di luce dopo gli anni bui della guerra.

Kirsten Boie è nata ad Amburgo nel 1950. Dopo essersi laureata, ha lavorato come insegnante. Prolifica e premiata autrice di libri per ragazzi, i suoi romanzi sono pubblicati in tutto il mondo in molteplici lingue. Negli ultimi anni ha viaggiato sempre di più in Europa e in diversi Paesi extra-europei per conto del Gothe-Institute. Kirsten Boie vive con il marito in Germania.

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