Recensione: La luna di Gabriel, di William Boyd

Titolo
: La luna di Gabriel
Autore: William Boyd
Editore: Neri Pozza
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 21,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Nel 1961, subito dopo l’indipendenza del Congo Belga, lo scrittore di viaggi Gabriel Dax si trova a Léopoldville (oggi Kinshasa). Qui gli viene offerta un’occasione imperdibile: un’intervista esclusiva con il primo ministro Patrice Lumumba, leader carismatico ma già sotto minaccia. Durante la conversazione, Lumumba denuncia senza mezzi termini l’ingerenza dell’Occidente negli affari del neonato Stato africano, rivelando nomi e dettagli scottanti che coinvolgono membri della CIA e dell’MI6. Quando, poco dopo, Lumumba viene assassinato, Gabriel si rende conto di essere diventato un bersaglio. I nastri con la registrazione della sua intervista sono ora un documento pericoloso, e i servizi segreti occidentali faranno di tutto per mettervi le mani. Nel suo viaggio di ritorno a Londra, Gabriel riceve un trattamento di lusso in prima classe, dove nota una donna affascinante intenta a leggere un suo libro. Si tratta di Faith Green, misteriosa e seducente, che si rivela presto essere un’agente con un compito per lui: recarsi a Cadice, in Spagna, acquistare un disegno da un artista locale e consegnarlo a un agente dell’MI6 a Madrid, l’enigmatico Kit. Ma quella che sembra una semplice missione si complica rapidamente. Tra intrighi internazionali, fughe rocambolesche e doppi giochi, Gabriel si trasforma, suo malgrado, in un vero uomo d’azione, con una crescente propensione per l’alcol e per incontri pericolosi con donne dal fascino enigmatico.

Patrice Lumumba, immagine dal sito https://www.infoaut.org/storia-di-classe/17-gennaio-patrice-lumumba

Boyd costruisce un thriller avvincente e sofisticato, dove il protagonista si muove in un mondo di ombre, segreti e ambiguità morali, mantenendo sempre un’aria ironica e letteraria. La domanda centrale rimane: quanto può spingersi oltre un uomo comune quando viene trascinato nel cuore dello spionaggio internazionale? Gabriel Dax è un protagonista complesso che incarna perfettamente l’eroe disilluso della Guerra Fredda; non è un agente segreto addestrato, ma un giornalista che si ritrova nel cuore di un conflitto più grande di lui. Boyd lo dipinge con grande profondità psicologica, mostrandolo come un uomo tormentato dal passato, dal senso di colpa e dall’incapacità di fidarsi degli altri. William Boyd adotta uno stile cinematografico e immersivo, che rende ogni ambientazione incredibilmente vivida. L’autore usa una prosa raffinata ma accessibile, alternando momenti di azione intensa a riflessioni più intime e psicologiche. Il ritmo è serrato, con capitoli brevi che aumentano la suspense, senza rinunciare a momenti di introspezione. Un altro punto di forza è l’autenticità storica: Boyd riesce a intrecciare eventi reali con la finzione in modo magistrale, rendendo il romanzo credibile e ricco di riferimenti storici ben documentati. Il romanzo mostra come, negli anni ‘60, l’Africa fosse diventata un nuovo campo di battaglia per USA, URSS e le ex potenze coloniali. Lumumba è il simbolo di un’Africa che cerca autonomia, ma viene schiacciata dagli interessi delle superpotenze. Il romanzo inoltre, pone domande profonde sulla moralità dello spionaggio e della politica internazionale: fino a che punto si può giustificare un omicidio per il bene dello Stato? Esiste una verità assoluta o tutto è manipolabile?


In conclusione, "La luna di Gabriel" è un thriller avvincente che riesce a combinare azione, politica e introspezione psicologica in modo impeccabile. Boyd dimostra una grande abilità nel creare una trama complessa e personaggi sfaccettati, offrendo al lettore un’esperienza di lettura coinvolgente e stimolante. Quindi, se sei un appassionato di spy story, romanzi storici o semplicemente di narrativa di qualità, La luna di Gabriel è un libro da non perdere.

William Boyd nato ad Accra, in Ghana, il 7 marzo del 1952, vive oggi a Londra. È considerato uno dei più grandi scrittori inglesi viventi. Il suo primo romanzo, A God Man in Africa (1981), vinse il Whitbread First Novel Award e il Somerset Maugham Award. Tra le sue opere si segnalano: An Ice-Cream War (finalista del Booker Prize 1982), Brazzaville Beach (James Tait Black Memorial Prize 1990), The Blue Afternoon (Sunday Express Book of the Year 1993, Los Angeles Times Book Prize 1996). Con Neri Pozza ha pubblicato Ogni cuore umano (2004), Inquietudine (2006), Le nuove confessioni (2007).

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