Recensione: LA PRIMA COSA BELLA di Bianca Marconero

Titolo: La prima cosa bella
Autore: Bianca Marconero
Editore:
Newton Compton
Pagine: 263
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo ebook: 2,99


Recensione a cura di Marika Bovenzi

La nuova perla letteraria della casa editrice Newton Compton si intitola La prima cosa bella ed è firmata da Bianca Marconero, autrice già apprezzatissima per la saga di Albion. Protagonista è Dante Berlinghieri, un ventunenne nerd, cinefilo con la passione per la regia; ironico e tagliente, particolare e quasi eccentrico, è l’Han Solo della porta accanto per un fanatico di Star Wars. La sua kermesse lo rende un personaggio reale, tangibile, genuino, difettoso e spontaneo. Non è fittizio, ha tutte le carte in regola per
essere un ragazzo che un momento prima vorrete prendere a schiaffi e un momento dopo invitarlo a bere una birra, probabilmente una Budweiser.

Un Daniel Radcliffe tutto italiano, ma amante del caffè americano, che ha votato la propria anima all’universo di George Lucas e ha sposato la filosofia del film Apollo 13. Insomma, un nerd che più nerd non si può. Ma nonostante la sua “gnosi cinematografica” che lo eleva - a mio modesto parere - al pantheon dei divini conoscitori di tutte le forme d’arte, quando si tratta di sentimenti Dante è un vero e proprio disastro. Tutte le sfumature del mondo che vede attraverso l’obiettivo della sua cinepresa si azzerano, e le cose più ovvie gli sfuggono. Ed è proprio questo atteggiamento che lo porta a compiere un giro immenso prima di rendersi conto di chi è innamorato realmente.

Al suo fianco troviamo il fratello gemello Marco, sua antitesi per eccellenza, suo Yoda per la vita; e gli amici di sempre: il calmo e stoico Leo e il borioso Tommaso. L’allegra combriccola, però, si ingrandisce quando un’amica di Marco, Beatrice, dopo aver scritto una sceneggiatura chiede aiuto ai fratelli Berlinghieri per darle vita. La ragazza mette insieme una vera e propria troupe con amici attori, tra cui la vanitosa Isa, la distaccata Fiamma e l’ambizioso Vincenzo,  e affida la regia proprio a Dante che, dal canto suo, dà il peggio di se sia nelle relazioni sociali con le “new entry”, sia nelle relazioni romantiche, collezionando una serie di bugie: tutto pur di non affrontare i sentimenti che ostinatamente tenta di soffocare a causa di piccoli pregiudizi. Lo si potrebbe paragonare ad un Mr. Darcy moderno, più scanzonato e meno propenso a seguire i dettami sociali. Un atteggiamento da tsundere - che farebbe invidia ad uno dei suoi personaggi preferiti di manga, freddo, imbronciato e spigoloso, soprattutto in presenza di Beatrice, che a sua volta gli dà filo da torcere dimostrandosi tenace e caparbia. Riusciranno i ragazzi a concludere il film? E Dante troverà il suo happy ending?

Un romanzo originale e innovativo sia nello stile che nella struttura narrativa. Bianca Marconero ha scritto un libro sotto forma di sceneggiatura dell’autobiografia. Dante narra in prima persona le vicende della sua vita e ogni capitolo riporta il numero della scena girata, come in un film (ad esempio Scena I- Scena II etc). Inoltre, ogni scena si apre con una citazione di pellicole che hanno fatto la storia cinematografica come i Goonies, Star Wars, Rocky IV, Effetto Notte, 8 ½, Il Signore degli Anelli, La Mummia, e chi più ne ha più ne metta. Attraverso i chiari riferimenti a Kubrick, Fellini, Nolan, Miyazaki, Rowling, e il fatto che lo stesso protagonista ne fosse affascinato, ammaliato e soggiogato, e addirittura ne volesse ricalcare le orme, l’autrice ha voluto lanciare un messaggio al lettore: quello di inseguire sempre le proprie passioni, coltivarle, venerarle e persistere affinché un sogno si avveri. Grazie alla figura di Dante, la scrittrice tratta tematiche come l’orgoglio e il pregiudizio, l’apparenza come una realtà ingannatrice, l’amicizia, l’amore casuale e il tempismo della vita. Il tutto in un romanzo che elogia l’arte, la creatività e l’ingegno in tutte le sue forme.

Consigliato a tutti gli appassionati del cinema, ma anche a chi ha voglia di riconoscersi in un personaggio singolare e fuori dagli schemi come Dante.

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