Recensione: The Passenger. Roma

Titolo: The Passenger. Roma
Autore: AA.VV.
Editore: Iperborea
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 19,50 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Iperborea non delude mai con i volumi della serie intitolata The Passanger, una collana tutta dedicata alle meraviglie di diverse nazioni e metropoli del mondo. Questa volta, siamo condotti per le strade antiche di Roma, capitale italiana, nonché città eterna e dalle mille sfumature. Un luogo che ci viene presentato come culla di antiche culture, ma allo stesso tempo moderna, all’avanguardia e in alcune aree, prossima allo sfacelo. Il testo è accompagnato inoltre dalle foto di Andrea Boccalini, fotografo e fotoreporter che negli ultimi anni si è interessato alla fotografia urbana e alle storie di periferia. 

Gli articoli che troverete all’interno del volume, si aprono con Marco D’Eramo che ne La città non così eterna ci racconta di una Roma immobilizzata da troppe organizzazioni e del Vaticano che possiede un quarto del patrimonio cittadino; e ancora Guida acustica alla città di Letizia Muratori, in cui ci vengono descritti i suoni e il caos di una città così grande. Roma non giudica di Nicola Lagioia, in cui ci viene presentato il lato oscuro del luogo fatto di crimini ed omicidi; L’anima della città di Matteo Nucci, in cui nel suo scritto ci racconta del Tevere, delle storie legate ad esso e delle vite che scorrono accanto al fiume. E ancora, Francesco Piccolo con 39 appunti per un libro su Roma, in cui ci elenca diversi motivi per trasferirsi e vivere nella capitale; Leonardo Bianchi con Il format della “ribellione delle periferie” in cui ci descrive il degrado in cui versano le periferie romane vessate da situazioni locali disastrose e gruppi di estrema destra; L’eco della caduta di Christian Raimo, in cui ci vengono riportate informazioni riguardo al grande centro commerciale romano e all’ex discarica più inquinante d’Europa; La famiglia di Florian Buffon, che senza troppi giri di parole ci racconta dell’ascesa dei Casamonica; Francesco Pacifico con Campare di Campari invece, ci narra dell’esistenza di musicisti e artisti di strada tra Monteverde e Trastevere che raccontano a loro volta delle speranze spezzate nella città eterna. Ed infine Daniela Manusia con Di cosa parliamo quando parliamo di calciotto, descrive l’importanza del calcio a Roma, visto da tutti gli abitanti come qualcosa di sacro e irrinunciabile.

Lo stile del volume, nonostante sia scritto da diverse penne, risulta uniforme e diretto e il linguaggio utilizzato, facilmente comprensibile. A mio avviso, la particolarità di questo libro risiede nel fatto che gli autori tendono a descrivere Roma non dal punto di vista artistico-culturale, quanto piuttosto da quello economico, sociale e urbano. Il loro intento è quello di far conoscere una città vista non come meta turistica, quanto piuttosto come meta di vita. Il lettore viene catapultato in una quotidianità fatta di un mix perfetto di suoni, odori, persone, etnie e quartieri con diverse peculiarità. Inoltre, la cosa che ho apprezzato maggiormente in questo libro è la volontà di raccontare la nuda e cruda realtà della metropoli italiana, senza censurare nessuna sfaccettatura che sia il degrado o la corruzione. In conclusione è un volume davvero interessante che consiglio a tutti senza distinzione di genere. Vi permetterà di conoscere sicuramente nuove cose sulla capitale italiana.

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