Recensione: Il grande albero al centro del mondo, di Makiko Futaki

Titolo:
Il grande albero al centro del mondo
Autore: Makiko Futaki 
Editore: Kappalab
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 15,00 €

Recensione a cura di Mario Turco

Quanta narrativa fantasy prende le mosse da un albero gigantesco al centro del mondo che sorregge come un Atlante ecologico l'intero pianeta su di sé? E quanta letteratura di genere riesce da questo spunto a sviluppare una trama ambientalista che non abusi di metafore ecologiste riuscendo allo stesso tempo a raccontare la storia di formazione dei suoi acerbi protagonisti? Se per questo doppio quesito state pensando come unica risposta allo produzione dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, beh, avete indovinato. Ma non è ai due sensei dell'animazione giapponese che guardiamo oggi, bensì a una delle loro collaboratrici più importanti ed in particolare al piccolo romanzo grafico da lei scritto e disegnato, “Il grande albero al centro del mondo”, edito per la prima volta nel 2020 in lingua non inglese dalla sempre attenta Kappalab. 


L'autrice è Makiko Futaki, uno dei membri principali della Disney del Sol Levante per cui ha animato i capolavori più conosciuti come “Il mio vicino Totoro”, “Principessa Monokoke”, “Il castello errante di Howl” e “La città incantata”. Il libro è una novella illustrata per ragazzi dove a piccole porzioni di testo si accompagna un disegno, - a volte a pagina intera ,altre a metà, altre ancora defilate ai lati come a voler lasciar in quei casi libera l'interpretazione - che guida il lettore tra i bucolici meandri del mondo evocato. Il grande albero al centro del mondo ci catapulta in una fiaba senza tempo, in una sorta di fantasia preistorica utopistica in cui umano e natura conservano la simbiosi che contraddistingueva i loro rapporti nei tempi antichi: la piccola Sisi, in quell'età liminare tipicamente ripresa nei film dello studio Ghibli che è la pre-adolescenza, vive con la nonna in una piccola casa spartana arroccata tra le radici di un albero millenario. L'equilibrio è turbato sia da un moto interno che da uno esterno: “Di tanto in tanto Sisi alzava lo sguardo sul grande albero e rimaneva incanta a osservarne i rami e le fronde velati dalle nubi: lassù in alto nuvole e foglie si mescolavano le une alle altre, come giocando a rimpiattino. Poi, un giorno, cominciò a maturare in lei il desiderio di scalare l’albero”. La visione/folgorazione di un grande uccello dorato nel cielo la convince definitivamente alla scalata per poter scoprire i misteri che si legano al grandioso animale. Ma nel corso del suo viaggio la ragazzina rischierà la vita e solo grazie all'aiuto di un cacciatore straniero, il giovane Sama, riuscirà a tornare sana e salva a casa non prima di aver affrontato un lutto familiare ed uno, potremmo dire cosmologico. 


Il grande albero al centro del mondo è infatti un racconto di formazione che partendo da un'impresa personale si fa tramite di un messaggio filosofico di rinascita ed accettazione del naturale ciclo di vita/morte a cui l'universo intero è sottoposto. Makiko Futaki in questa piccola storia che si legge tutta d'un fiato anche grazie all'uso di un tratto di disegno basico basato più sul dolce cromatismo – vi si riscontra la semplice ed incontaminata dei paesaggi dei capolavori Ghibli, considerato che l'autrice si occupava proprio delle animazioni di piante ed alberi – che sull'articolazione di figure complesse. La scelta di Kappalab di usare un formato medio per l'impaginazione agevola la “discorsività” retorica della novella rendendo la lettura obbligata per chiunque volesse cullarsi nel tepore naturalista di Totoro, Kiki ed il resto della compagnia. Anche se Il grande albero al centro del mondo è indubbiamente un'opera minore che nella sua brevità rinuncia allo sviluppo di tematiche e personaggi altrove più complessi, resta un accompagnamento necessario ed un lascito importante di uno studio di produzione animata che ha saputo rivoluzionare con la sua bontà ed il ottimismo l'agguerrito mercato di animazione giapponese.

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