Titolo: Domani, domani
Autore: Francesca Giannone
Editore: Nord
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 19,00 €
"Domani, domani" di Francesca Giannone è un affascinante romanzo familiare ambientato nel Salento alla fine degli anni '50. La storia si svolge attorno al saponificio di famiglia, un luogo intriso di profumi di talco ed essenze floreali, che rappresenta non solo un'attività economica ma anche un simbolo delle radici e dell'eredità familiare; è il fulcro attorno al quale ruotano i sogni e le speranze dei protagonisti, ma anche il punto di origine dei loro conflitti e delle loro sofferenze. Infatti se da una parte Lorenzo, orgoglioso, determinato e impulsivo, cede alla rabbia e all'odio e persegue con ossessione il suo obiettivo, mettendo a rischio tutti gli affetti più cari; la sorella, più riflessiva e resiliente, prova a comprendere le ragioni del padre e con grande forza si adatta ai cambiamenti, pur di salvare da dentro l'azienda di famiglia. Oltre ai protagonisti, abbiamo Giuseppe, il padre di Lorenzo e Agnese, un uomo profondamente insoddisfatto che dopo aver subito per anni le pressioni del padre Renato, decide finalmente di vendere l'azienda per inseguire i propri sogni, innescando la trama principale del romanzo; la moglie Salvatore, donna di casa sempre vicina al marito, l'unica a comprenderne i tormenti e le ambizioni; Angela, la fidanzata storica di Lorenzo costretta a lavorare in un negozio per portare avanti la famiglia, che vive come sospesa nel tempo aspettando il momento in cui si sposerà e potrà finalmente abbandonare la sua esistenza segnata dalla miseria; Giorgio, il marinaio ligure sbarcato per caso nel porto di Araglie, che finirà per conquistare il cuore puro di Agnese, convinta di poter amare solo il proprio lavoro. Questi e altri personaggi sono delineati con cura, e le loro emozioni sono presentate in modo tale da renderli estremamente realistici e vicini al lettore.
Francesca Giannone, salentina, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. A Bologna ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione «Finzioni». Il suo romanzo d’esordio, La portalettere, ha avuto un incredibile successo: in corso di traduzione in 37 Paesi, è stato il romanzo italiano più venduto del 2023, ha vinto il Premio Bancarella e il Premio Amo Questo Libro.
Autore: Francesca Giannone
Editore: Nord
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 19,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
22 settembre 1953. Renato Rizzo e sua moglie Marianna, proprietari dell'omonimo saponificio, stanno tornando ad Araglie, piccolo e immaginario borgo sul mare del Salento, dopo aver venduto tutte le scorte della nuova saponetta Marianne in una fiera a Bari. Entrambi però, muoiono in un incidente stradale.
1958-1959. Il sapofinicio Rizzo, nonostante la morte prematura dei nonni, continua con i nipoti Lorenzo e Agnese: il primo si occupa della pubblicità, mentre la sorellina Agnese, istruita ai segreti del mestiere dal nonno, si occupa di "creare" le saponette. Insieme, i due ragazzi formano una squadra e sono convinti di avere un futuro brillante davanti. Almeno fino a quando il padre Giuseppe, che non ha mai amato la fabbrica, decide di venderla a uno dei fratelli Colella, proprietario di un importante saponificio di Bari. Questa scelta del padre porta i due fratelli su strade diverse. Lorenzo, distrutto dalla notizia, decide di lasciare la fabbrica non volendo lavorare come dipendente e taglia i ponti con la propria famiglia. Agnese, al contrario, non trova il coraggio di andarsene e decide di rimanere a lavorare per Colella, facendo infuriare il fratello. Così, mentre Lorenzo parte in cerca di una soluzione per riprendersi ciò che sente suo, accettando di lavorare nella galleria d'arte dello zio a Lecce, Agnese rimane in fabbrica a fare l'unica cosa che sa fare e che sente di voler fare, in attesa di mettere i soldi da parte per aprire un nuovo saponificio Rizzo...
Immagine dal sito: https://chizzoni-saponi.biz/saponificio-detersivi-alla-spina-ecologici-millebolle-ecomio |
Immagine dal sito: https://forumagricolturasociale.it/2023/12/25/salento-castro-il-borgo-dalla-doppia-anima-tutto-da-scoprire/ |
Fin dove siamo disposti a spingerci per raggiungere un obiettivo e cosa siamo disposti a sacrificare? Nasce intorno a questo interrogativo l'ultima fatica di Francesca Giannone, giunta al successo con il suo romanzo d'esordio "La portalettere", di cui troviamo qualche flèbile traccia anche in questo romanzo: "Angela sospirò [...] quando scorse una donna che usciva dall'ufficio postale. Indossava una divisa con pantaloni, giacca e berretto. A tracolla, portava una bolgetta di pelle marrone. Una portalettere femmina? si stupì. Non ne aveva mai vista una, prima di allora.". "Domani, domani" è quindi un romanzo che parla di legami familiari, delle scelte che definiscono le nostre vite e delle conseguenze che dobbiamo affrontare, ma anche di sogni, crescita personale, amore e futuro. Lo stile di scrittura di Francesca Giannone è caratterizzato da una prosa evocativa e ricca di dettagli, che riesce a trasportare il lettore in un periodo storico in cui l'Italia stava vivendo un improvviso benessere, caratterizzato dalla scoperta del boom economico, del lavoro alla catena di montaggio e della cultura popolare che iniziava a farsi strada con la musica e il cinema. Questo contesto storico arricchisce ulteriormente la narrazione, offrendo uno sguardo su un'Italia giovane, creativa e impaziente di abbracciare il cambiamento, ma anche carica di tensioni politiche e sociali. Seppur ambientato in un borgo inventato, l'autrice rappresenta con grande maestria i paesaggi e le atmosfere salentine con i loro colori vibranti e i profumi distintivi. Inoltre, bilancia abilmente i dialoghi con le descrizioni, dando vita a una prosa coinvolgente e un ritmo narrativo che mantiene alta l'attenzione del lettore fino all'epilogo, la parte più frettolosa e meno convincente del romanzo. Perché se da una parte il lettore può coglierne il senso, sono troppi gli interrogativi che rimangono aperti, lasciando infine un sapore agrodolce e un senso di incompiutezza.
Francesca Giannone, salentina, si è laureata in Scienze della Comunicazione e ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia. A Bologna ha curato la catalogazione dei trentamila volumi della Associazione Luigi Bernardi e ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione «Finzioni». Il suo romanzo d’esordio, La portalettere, ha avuto un incredibile successo: in corso di traduzione in 37 Paesi, è stato il romanzo italiano più venduto del 2023, ha vinto il Premio Bancarella e il Premio Amo Questo Libro.