Recensione: I bambini del treno, di Luca Crippa e Maurizio Onnis

Titolo:
I bambini del treno
Autore: Luca Crippa, Maurizio Onnis
Editore: Libreria Pienogiorno
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 18,50 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

"I bambini del treno" di Luca Crippa e Maurizio Onnis è ambientato nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale e racconta la straordinaria storia di Luba Tryszynska, un'infermiera polacca che, internata nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, salvò un gruppo di bambini ebrei. La narrazione si sviluppa a partire dall'arrivo di Luba a Bergen-Belsen dove, nonostante il dolore per la morte della sua famiglia, riesce a convincere le autorità naziste a creare una sorta di rifugio per i bambini, chiamato "baracca dei bambini". Luba dedica la sua vita alla cura e alla protezione dei piccoli prigionieri, diventando per loro una figura materna. Attraverso espedienti ingegnosi e atti di grande coraggio, Luba riesce a procurare loro cibo e medicine, mantenendo viva la speranza in un luogo dove tutto è tenebre e morte. Una delle strategie più toccanti adottate da Luba fu il gioco del "treno azzurro", un treno immaginario capace di trasportare i bambini ovunque volessero andare. Un gioco che servì non solo a distrarli dalla realtà crudele del campo, ma anche a mantenerne viva la speranza per un futuro migliore.

Immagine dal sito: https://www.belsen.co.uk/wp-content/uploads/2022/02/hermina-luba-belsen.jpg

Luba Tryszynska, passata alla storia come L'Angelo di Belsen, rappresenta il coraggio e la resilienza in un contesto di estrema disumanità. Luba, nonostante il dolore, la sofferenza e la tristezza per la morte del marito e del figlioletto di tre anni, non perde mai la sua umanità e la sua capacità di amare. La sua dedizione nei confronti dei bambini, nonostante le terribili condizioni del campo, è una testimonianza della forza dello spirito umano. I bambini del campo, tra cui Marc, Stella, Jacques e Liza, rappresentano un gruppo eterogeneo di vittime innocenti. Ciascuno di loro porta con sé una storia di perdita e sofferenza, ma anche una scintilla di speranza grazie agli sforzi di Luba. Gli autori, Luca Crippa e Maurizio Onnis, adottano uno stile narrativo evocativo e coinvolgente, capace di trasportare il lettore direttamente nella drammatica realtà del campo di concentramento. La narrazione, pur trattando temi estremamente dolorosi, riesce a mantenere un tono di speranza e umanità. Le descrizioni dettagliate e i dialoghi intensi contribuiscono a creare un forte legame emotivo tra i lettori e i personaggi. "I bambini del treno" si rivela un romanzo toccante e potente che non solo racconta una storia di straordinario coraggio e umanità, ma serve anche come un importante tributo alla memoria storica. La lettura di questo libro è un'esperienza emotiva e educativa, capace di lasciare un segno profondo nel cuore e nella mente dei lettori​.

Luca Crippa insieme a Maurizio Onnis ha fatto della narrazione documentale dei grandi eventi della storia contemporanea la cifra fondamentale della propria produzione. Ne La bambina di Kiev intrecciano sapientemente in una dimensione narrativa importanti testimonianze documentali e resoconti di profughi e vittime della guerra in Ucraina. In L’archivista hanno raccontato la vicenda di Hedy Epstein, che giovanissima ha visto la sua famiglia sterminata nei lager, per poi diventare archivista al processo di Norimberga contro i medici nazisti, e quindi instancabile attivista per la pace. Nel bestseller internazionale Il fotografo di Auschwitz quella di Wilhelm Brasse, il fotografo polacco internato ad Auschwitz a cui si deve la fondamentale documentazione fotografica – 50mila scatti - sulle vittime e i crimini del regime nazista.

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