Recensione: IN DARKNESS (2011)

Lvov (Polonia) 1943. Sotto l'occupazione nazista, Leopold Socha (Robert Wieckiewicz), operaio nelle fognature e ladruncolo, insieme ad un amico si imbatte in un gruppo di ebrei che vuole nascondersi nelle fognature per fuggire all'imminente rastrellamento del ghetto. Leopold, dunque, coglie l'occasione per guadagnare denaro, offrendosi come guida e aiuto per gli ebrei nelle fogne, che lui conosce in città come nessun altro. E nonostante la diffidenza iniziale, il gruppo di ebrei è costretto a fidarsi di lui, sapendo di non poterne fare a meno.
Tuttavia quello che era iniziato come un gioco per Leopold diventerà sempre più un lavoro pericoloso, abbandonato dall'amico e incalzato da Bortnik, un alto ufficiale ucraino a caccia di ebrei.
Ma allo stesso tempo l'uomo finirà per prendere talmente a cuore la situazione da non poter più abbandonare i "suoi" ebrei, anche a costo di richiare la propria vita e quella della sua famiglia.


In darkness esce giustamente a pochi giorni dalla Giornata della memoria, 27 gennaio, dedicata a tutte le vittime dell'olocausto, ma anche coloro che si sono battutti e prodigati per aiutare i perseguitati.
Tra di essi c'è Leopold Socha, il prototipo dell'antieroe, pieno di difetti (ladro e opportunista), che di fronte alla più grande tragedia della storia dell'umanità deciderà di reagire, trovando in sé la forza, il coraggio e soprattutto riscoprendo quel senso di solidarietà che distingue gli uomini dalle bestie.
Una metamorfosi, appunto, che probabilmente rappresenta l'aspetto più interessante della pellicola perchè dimostra come l'umanità è insita in ciascuno di noi, anche nelle persone apparentemente più infime (come Leopold che cerca di lucrare sulla vita degli ebrei).


 
La forza di questa pellicola però riguarda lo straordinario realismo scenico, a tal punto che alla fine vi sembrerà davvero di vivere nelle fogne insieme agli ebrei, costretti a sopportare qualsiasi umiliazione pur di restare in vita. E proprio questa forza di volontà, di resistenza se vogliamo, rappresenta la forza di un popolo che, troppo spesso, è stato dipinto come remissivo e inerme.
Tornando al realismo scenico è doveroso sottolineare come realmente la visione a tratti risulti claustrofobica, provocando una sensazione di oppressione, soffocamento, anche solo al pensiero di vivere nelle fogne; senza luce, nel tanfo più completo, in mezzo ai ratti, nel silenzio più assoluto e con la paura costante di essere scoperti (e quindi di aver fatto tanta fatica per nulla).
Un realismo scenico che si sposa benissimo con la straordinaria prova attoriale dei protagonisti, tutti molto espressivi e convincenti.


Un film che non si abbandona alla retorica o a facili sentimentalismi, raccontando invece una storia di grande dignità, umanità e solidarietà tra uomini imperfetti, come gli stessi ebrei in fuga, che tuttavia meritano di vivere a prescindere, per quel sacrosanto diritto alla vita che, in modo del tutto folle, dei fanatici hanno cercato di cancellare.

In darkness, tratto dal libro In the sewers of Lvov (Nelle fogne di Lvov) di Robert Marshall, è dunque un film duro, crudo, drammatico, che si aggiunge alla lunga produzione sull'Olocausto, ritagliandosi uno spazio importante (meritatamente candidato agli Oscar 2012 come miglior film straniero).
Un film sicuramente da vedere, soprattutto in occasione della Giornata della memoria, che volendo, seguendo le analogie tematiche, potremmo ribattezzare lo "Schindler's List delle fogne", paragonandolo ad uno dei capolavori del grande Steven Spielberg.

USCITA CINEMA:
GENERE: Drammatico
REGIA: Agnieszka Holland
SCENEGGIATURA: David F. Shamoon
ATTORI: Robert Wieckiewicz, Benno Fürmann, Agnieszka Grochowska, Maria Schrader
PRODUZIONE: SCHMIDTzKATZE Filmkollektiv, Studio Filmowe Zebra, The Film Works
DISTRIBUZIONE: Good Films
PAESE: Germania, Francia, Polonia 2011
DURATA: 145 Min
FORMATO: Colore

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