Recensione: Silent sister, di Megan Davidhizar

Titolo:
Silent sister
Autore: Megan Davidhizar
Editore: Rizzoli
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 17,50 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Grace e Maddy, diciotto anni, sono nate a nove mesi di distanza l’una dall’altra e potrebbero essere gemelle, da tanto si somigliano, almeno esteriormente. Perché Grace, la maggiore, è solare e sicura di sé, mentre Maddy è silenziosa e riservata. Durante la gita di fine anno, alla vigilia degli esami per il diploma, le ragazze scompaiono: Grace viene ritrovata ferita e in stato confusionale sul ciglio della strada alle prime luci dell’alba, Maddy invece sembra essere sparita nel nulla. Cosa è accaduto è avvolto nel mistero di quella notte, Grace non ricorda nulla di quei momenti, né dei giorni precedenti trascorsi insieme ai compagni di scuola nell’albergo isolato dal resto del mondo. Con il passare delle ore, però, nella mente della ragazza cominciano ad affiorare dei flash: un lago, la pioggia battente, una specie di grotta e immagini della sorella riversa nell’acqua. Chi è stato a fare loro del male? L’amnesia di Grace è un espediente per nascondere perfino a se stessa la verità? A mano a mano che i ricordi riemergono, questa si delinea sempre più drammatica e inaspettata, tracciando i contorni di una realtà difficile da accettare.

Megan Davidhizar, immagine dal sito: https://drsw10gc90t0z.cloudfront.net/AcuCustom/Sitename/DAM/452/Megan_Davidhizar_c_Veronica_Furfero_1.jpg

Il romanzo esplora tematiche profonde come il legame familiare, il senso di colpa e la scoperta di verità scomode. I personaggi sono ben sviluppati, con Grace che emerge come una protagonista determinata e complessa. Il diario di Maddy offre uno sguardo intimo sui suoi pensieri e sentimenti, rivelando segreti che aggiungono tensione alla narrazione. Gli altri personaggi, come i compagni di classe e i genitori, arricchiscono la trama con le loro interazioni e i loro segreti​. Il romanzo esplora tematiche profonde come il senso di colpa, il dolore della perdita, la ricerca della verità e la complessità delle relazioni familiari e amicali. Megan Davidhizar utilizza uno stile coinvolgente e avvincente, caratterizzato da una narrazione in due tempi che mantiene alta la suspense. La scrittura è emozionante e ben ritmata, con descrizioni vivide che rendono i personaggi e le situazioni estremamente reali. L'autrice riesce a mantenere il lettore incollato alle pagine, grazie a una trama ben costruita e a dialoghi autentici che danno vita ai protagonisti e alle loro vicende. "Silent Sister" è un thriller psicologico che cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime pagine. La combinazione di un mistero intrigante, personaggi ben delineati e una scrittura avvincente lo rendono una lettura imperdibile per gli appassionati del genere. Il romanzo non è solo un'indagine su una scomparsa, ma anche una riflessione sui legami familiari e le sfide dell'adolescenza. Megan Davidhizar dimostra di essere una narratrice promettente, capace di creare storie che emozionano e fanno riflettere.

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