Recensione: Dizionario della fiaba italiana. Simboli, personaggi, storie delle fiabe regionali, a cura di Gian Paolo Caprettini
Titolo: Dizionario della fiaba italiana. Simboli, personaggi, storie delle fiabe regionali
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Immagina un grande baule della memoria popolare italiana, ricco di creature leggendarie, gesti simbolici e parole antiche che risuonano come incantesimi. È questo, in fondo, ciò che rappresenta il Dizionario della fiaba italiana, curato da Gian Paolo Caprettini insieme a un gruppo di studiosi appassionati. Non un semplice catalogo, ma un viaggio dentro l’immaginario collettivo che si è formato nei secoli sulle labbra dei narratori contadini, nei borghi e nelle valli di un'Italia arcaica e coloratissima. Ogni voce, da quelle più note come l’orco o la fata a quelle meno battute come le pentole magiche, gli stivali incantati o il pane parlante, è raccontata con attenzione filologica ma anche con rispetto per la loro origine orale, popolare, errante. Questo non è un libro freddo, da scaffale universitario. È piuttosto un mosaico di storie e significati che si compongono sotto gli occhi del lettore come in una lanterna magica. Accanto ai richiami accademici ci sono riflessioni che sanno di meraviglia: ogni colore, ogni numero, ogni animale ha un posto preciso nella grammatica simbolica delle fiabe. C'è perfino un indice cromatico che invita a scoprire quanto il rosso, il nero, l’oro o il bianco contino nel disegnare i destini dei personaggi. E così, fiaba dopo fiaba, si ricompone un’Italia che non si trova nelle mappe, ma nei sogni e nelle paure dei bambini di ogni epoca. Pubblicato per la prima volta negli anni ’90, il dizionario ha subito guadagnato l’attenzione degli studiosi e degli amanti del genere, ricevendo riconoscimenti per il suo valore culturale. La sua nuova edizione amplia il percorso, aggiorna riferimenti e offre chiavi di lettura inedite, mantenendo però intatta la sua anima curiosa, aperta, incantata. Leggere questo libro è come sedersi accanto a un fuoco acceso in una casa di campagna, mentre qualcuno racconta storie tramandate da chi non c’è più. Un invito a riconoscere nei personaggi delle fiabe – con le loro prove, le loro paure, i loro desideri – qualcosa di profondamente nostro.
Autore: Gian Paolo Caprettini (a cura di)
Editore: Meltemi
Pagine: 780
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 34,00 €
Editore: Meltemi
Pagine: 780
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Acquista su Amazon: https://amzn.to/4kwmQMB
Immagina un grande baule della memoria popolare italiana, ricco di creature leggendarie, gesti simbolici e parole antiche che risuonano come incantesimi. È questo, in fondo, ciò che rappresenta il Dizionario della fiaba italiana, curato da Gian Paolo Caprettini insieme a un gruppo di studiosi appassionati. Non un semplice catalogo, ma un viaggio dentro l’immaginario collettivo che si è formato nei secoli sulle labbra dei narratori contadini, nei borghi e nelle valli di un'Italia arcaica e coloratissima. Ogni voce, da quelle più note come l’orco o la fata a quelle meno battute come le pentole magiche, gli stivali incantati o il pane parlante, è raccontata con attenzione filologica ma anche con rispetto per la loro origine orale, popolare, errante. Questo non è un libro freddo, da scaffale universitario. È piuttosto un mosaico di storie e significati che si compongono sotto gli occhi del lettore come in una lanterna magica. Accanto ai richiami accademici ci sono riflessioni che sanno di meraviglia: ogni colore, ogni numero, ogni animale ha un posto preciso nella grammatica simbolica delle fiabe. C'è perfino un indice cromatico che invita a scoprire quanto il rosso, il nero, l’oro o il bianco contino nel disegnare i destini dei personaggi. E così, fiaba dopo fiaba, si ricompone un’Italia che non si trova nelle mappe, ma nei sogni e nelle paure dei bambini di ogni epoca. Pubblicato per la prima volta negli anni ’90, il dizionario ha subito guadagnato l’attenzione degli studiosi e degli amanti del genere, ricevendo riconoscimenti per il suo valore culturale. La sua nuova edizione amplia il percorso, aggiorna riferimenti e offre chiavi di lettura inedite, mantenendo però intatta la sua anima curiosa, aperta, incantata. Leggere questo libro è come sedersi accanto a un fuoco acceso in una casa di campagna, mentre qualcuno racconta storie tramandate da chi non c’è più. Un invito a riconoscere nei personaggi delle fiabe – con le loro prove, le loro paure, i loro desideri – qualcosa di profondamente nostro.
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Gian Paolo Caprettini, dopo gli studi in ambito filologico e linguistico, è stato professore di Semiotica e di Semiologia del cinema all’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato e curato numerosi volumi di semiotica e di analisi del racconto, dei simboli e dei media, tra i quali: San Francesco, il lupo, i segni (1974); Aspetti della semiotica (1980); Semiologia del racconto (1992); Totem e tivù (1994); Segni, testi, comunicazione (1997); Scrivere come sognare (2018); Complice la poesia (2024). Per Meltemi ha già pubblicato Vertigini dell’immaginario (con A. Balzola, 2024).
Gian Paolo Caprettini, dopo gli studi in ambito filologico e linguistico, è stato professore di Semiotica e di Semiologia del cinema all’Università degli Studi di Torino. Ha pubblicato e curato numerosi volumi di semiotica e di analisi del racconto, dei simboli e dei media, tra i quali: San Francesco, il lupo, i segni (1974); Aspetti della semiotica (1980); Semiologia del racconto (1992); Totem e tivù (1994); Segni, testi, comunicazione (1997); Scrivere come sognare (2018); Complice la poesia (2024). Per Meltemi ha già pubblicato Vertigini dell’immaginario (con A. Balzola, 2024).