Titolo: The Siren
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 300
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 17,90 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Nei romanzi fantasy siamo spesso abituati a leggere di creature leggendarie quali elfi, orchi, nani, stregoni, maghi. Quasi sempre, finiscono nel dimenticatoio figure altrettanto arcane, mistiche e mitologiche come draghi, centauri, cavalli alati, ninfe, chimere e sirene. E proprio quest'ultime sono le protagoniste del nuovo romanzo di Kiera Cass, autrice già apprezzatissima per la saga distopica di The selection. A differenza di quanto ci si potesse
aspettare, l’autrice non crea un mondo acquatico sulla scia della Sirenetta di Walt Disney, al contrario, decanta le bellezze e gli orrori di queste creature mitologiche che con il loro canto riescono a far affondare imbarcazioni sin dall’antichità.
Lo scenario principale dell’intera vicenda è l’Oceano, che durante la narrazione non solo funge da ambientazione, ma assume una vera e propria forma divenendo -de facto- un personaggio della storia; l’Oceano respira, vive e ferisce come un nomale essere umano, e per protrarsi e preservarsi deve nutrirsi di vite. Quando ha fame, chiama le sue sirene che con il loro canto ammaliante mietono vittime. E proprio in questa tradizione brutale, amorale e antica di millenni si ritrova invischiata Kahlen. Da umana, durante un viaggio in nave insieme ai genitori e ai fratelli, rimane vittima di un mortale incidente: dopo aver sentito un canto ultraterreno, tutta la sua famiglia viene attirata sul fondo dell’oceano. L’unica superstite è lei che, un istante prima di morire, prega Madre Oceano affinché la lasci vivere. Ma la salvezza ha un prezzo davvero caro: la distesa blu l'ascolta e le dà la possibilità di vivere ancora, a patto che dedichi cento anni della sua vita a cantare e attirare innocenti.
Trascorrono ottanta anni e Kahlen, insieme alle sorelle di sventura Elizabeth e Miaka, vive a Miami lontano da occhi e orecchie indiscrete, poiché le è permesso interagire con gli umani soltanto per mezzo di gesti, mentre parlare significherebbe condannarli a morte. Ma il destino sa essere crudele e dispettoso: quando mancano venti anni dal liberarsi di quella maledizione, Khalen incontra Akinli, un ragazzo intelligente, simpatico e carismatico che non si ferma all'apparenza o al suo apparente mutismo, ma al contrario la sprona, la diverte e la fa sentire di nuovo umana. Kahlen, tutavia, sa bene che non possiede il privilegio di innamorarsi e soprattutto conosce perfettamente i pericoli e il destino a cui condannerebbe il giovane. Riuscirà a restisere alla forza dell'amore?
Con un linguaggio semplice e diretto, Kiera Cass ci presenta i pregi e i difetti di un mondo perlopiù sconosciuto come l’oceano, che in questa storia compare in una duplice veste: quella di una madre amorevole che protegge, accoglie e dà riparo alle ragazze; e quella di un mostro affamato, antico, capriccioso e intransigente. Per quanto riguarda le protagoniste, invece, ho apprezzato il fatto che l’autrice nonostante narri di creature mitologiche note per la brutalità, la spietatezza e la freddezza, in qualche modo nel suo romanzo le umanizza, rendendole schiave di passioni, sentimenti e rimorsi; sia Kahlen che le sue sorelle provano dolore e strazio nel conquistare vite umane, tanto che per non dimenticare i crimini commessi collezionano foto dei malcapitati. Personalmente, però, nonostante ambientazioni e personaggi abbastanza originali, ritengo che il romanzo a tratti risulti ripetitivo e superficiale: dalla perenne condizione di stasi malinconica in cui verte Kahlen, al facile innamoramento in 48 ore tra la sirena e il protagonista, alla sofferenza prolungata e agognata della separazione, l’autrice si ritrova in un loop di sentimenti che in qualche modo penalizza lo scritto.
L'AUTRICE
Kiera Cass, autrice della serie The Selection, bestseller n.1 del New York Times, si è laureata alla Radford University e vive a Christiansburg, in Virginia, con la famiglia.
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 300
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 17,90 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Nei romanzi fantasy siamo spesso abituati a leggere di creature leggendarie quali elfi, orchi, nani, stregoni, maghi. Quasi sempre, finiscono nel dimenticatoio figure altrettanto arcane, mistiche e mitologiche come draghi, centauri, cavalli alati, ninfe, chimere e sirene. E proprio quest'ultime sono le protagoniste del nuovo romanzo di Kiera Cass, autrice già apprezzatissima per la saga distopica di The selection. A differenza di quanto ci si potesse
aspettare, l’autrice non crea un mondo acquatico sulla scia della Sirenetta di Walt Disney, al contrario, decanta le bellezze e gli orrori di queste creature mitologiche che con il loro canto riescono a far affondare imbarcazioni sin dall’antichità.
Lo scenario principale dell’intera vicenda è l’Oceano, che durante la narrazione non solo funge da ambientazione, ma assume una vera e propria forma divenendo -de facto- un personaggio della storia; l’Oceano respira, vive e ferisce come un nomale essere umano, e per protrarsi e preservarsi deve nutrirsi di vite. Quando ha fame, chiama le sue sirene che con il loro canto ammaliante mietono vittime. E proprio in questa tradizione brutale, amorale e antica di millenni si ritrova invischiata Kahlen. Da umana, durante un viaggio in nave insieme ai genitori e ai fratelli, rimane vittima di un mortale incidente: dopo aver sentito un canto ultraterreno, tutta la sua famiglia viene attirata sul fondo dell’oceano. L’unica superstite è lei che, un istante prima di morire, prega Madre Oceano affinché la lasci vivere. Ma la salvezza ha un prezzo davvero caro: la distesa blu l'ascolta e le dà la possibilità di vivere ancora, a patto che dedichi cento anni della sua vita a cantare e attirare innocenti.
Trascorrono ottanta anni e Kahlen, insieme alle sorelle di sventura Elizabeth e Miaka, vive a Miami lontano da occhi e orecchie indiscrete, poiché le è permesso interagire con gli umani soltanto per mezzo di gesti, mentre parlare significherebbe condannarli a morte. Ma il destino sa essere crudele e dispettoso: quando mancano venti anni dal liberarsi di quella maledizione, Khalen incontra Akinli, un ragazzo intelligente, simpatico e carismatico che non si ferma all'apparenza o al suo apparente mutismo, ma al contrario la sprona, la diverte e la fa sentire di nuovo umana. Kahlen, tutavia, sa bene che non possiede il privilegio di innamorarsi e soprattutto conosce perfettamente i pericoli e il destino a cui condannerebbe il giovane. Riuscirà a restisere alla forza dell'amore?
Con un linguaggio semplice e diretto, Kiera Cass ci presenta i pregi e i difetti di un mondo perlopiù sconosciuto come l’oceano, che in questa storia compare in una duplice veste: quella di una madre amorevole che protegge, accoglie e dà riparo alle ragazze; e quella di un mostro affamato, antico, capriccioso e intransigente. Per quanto riguarda le protagoniste, invece, ho apprezzato il fatto che l’autrice nonostante narri di creature mitologiche note per la brutalità, la spietatezza e la freddezza, in qualche modo nel suo romanzo le umanizza, rendendole schiave di passioni, sentimenti e rimorsi; sia Kahlen che le sue sorelle provano dolore e strazio nel conquistare vite umane, tanto che per non dimenticare i crimini commessi collezionano foto dei malcapitati. Personalmente, però, nonostante ambientazioni e personaggi abbastanza originali, ritengo che il romanzo a tratti risulti ripetitivo e superficiale: dalla perenne condizione di stasi malinconica in cui verte Kahlen, al facile innamoramento in 48 ore tra la sirena e il protagonista, alla sofferenza prolungata e agognata della separazione, l’autrice si ritrova in un loop di sentimenti che in qualche modo penalizza lo scritto.
L'AUTRICE
Kiera Cass, autrice della serie The Selection, bestseller n.1 del New York Times, si è laureata alla Radford University e vive a Christiansburg, in Virginia, con la famiglia.
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