Venerdì 6 marzo la rassegna si apre raccontando I SENTIMENTI. Le complicazioni dell’amore e le sue storture sono narrate nella storia dei protagonisti Antonio, Bettina e Sonia, del romanzo “Gelosia” di Camilla Baresani (La Nave di Teseo) come elementi della nostra storia collettiva odierna. Le migliori intenzioni dei tre personaggi sono raccontate con un tratto chirurgico, e le loro vite rappresentano un vivace affresco umano del (nostro) vivere moderno. Le incertezze delle anime dei protagonisti tinteggiate dalla Baresani e accomunate dal furore sentimentale, ben si legano come sentimento-despota ad alcuni dipinti della collezione presenti nelle sale del MarteS: in due dipinti in particolare, uno del Padovanino e un secondo di Sebastiano Mazzoni, nei quali si racconta la furia gelosa di Vulcano quando scopre la complicità tra Venere e Marte, mentre nel terzo – “Betsabea al Bagno” di Antonio Bellucci – si anticipa il tradimento della protagonista con Re Davide.
Sabato 7 marzo si celebra IL MITO CHE CURA L’ANIMA con la Dea delle Dee: Venere, la divinità romana che si sovrappone spesso alla dea greca Afrodite. Conosciuta come la dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, è anche la dea dei giardini e dei campi perché – dove cammina – la vita sgorga e i fiori crescono. Venere è presente in ben cinque quadri del Museo Sorlini. Il carattere della dea, insieme a quella di altre divinità, viene indagato da due studiose del mondo antico: Eva Cantarella, storica, giurista, nota esponente del mondo accademico, docente di Istituzioni di Diritto romano e Diritto greco antico all’Università Statale di Milano e autrice di oltre 20 libri tradotti in molte lingue straniere, di recente uscita “Gli inganni di Pandora. Le origini delle discriminazioni di genere nella Grecia antica” (Feltrinelli) dialoga con Cristina Dell’Acqua, docente di latino e greco, vicepreside al Collegio San Carlo di Milano, e autrice de “Una spa per l’anima – come prendersi cura della vita con
i classici greci e latini” (Mondadori).
Domenica 8 marzo si celebrano le donne partendo proprio dal sostantivo femminile “CULTURA”:
I NUMERI DELLA CULTURA sono cifre, fatti, argomenti esposti con precisione da Paola Dubini, professoressa di Management all’Università Bocconi di Milano, dove si occupa di economia delle aziende culturali e delle loro condizioni di sostenibilità. Nel saggio “Con la cultura non si mangia. FALSO!” (Laterza), l’autrice afferma – dati alla mano – che cultura e creatività siano dei “driver” per la crescita economica, con un impatto rilevante e con un potenziale da sviluppare in diverse aree. Si ragiona del territorio bresciano, partendo dalle attività dei musei, dei teatri, degli eventi legati alla musica e all’arte. La cultura è parte della nostra vita come l’aria che respiriamo.