Recensione: One Day (2011)

Ieri sera ho visto questo film che aspettavo con ansia. La storia è tratta dal romanzo Un giorno di David Nicholls.
Trama
Dopo una giornata trascorsa assieme, il 15 luglio 1988 giorno della loro laurea, Emma Morley e Dexter Mayhew iniziano un'amicizia destinata a durare tutta la vita. Lei è una lavoratrice ambiziosa e di saldi principi, che sogna di trasformare il mondo in un posto migliore; lui è un ragazzo ricco e affascinante che pensa di fare del mondo il suo parco di divertimenti personale. Nel corso dei successivi vent'anni, il 15 luglio di ogni anno, i due vivranno momenti cruciali del loro rapporto. Seguiremo Dex ed Em, insieme e separatamente, attraverso la loro amicizia e i loro scontri, speranze e opportunità mancate, risate e lacrime.

Recensione 

Può un giorno qualunque cambiare la vita di due persone?
E' vero molti film hanno tentato di dare una risposta a questa domanda, cercando di immaginare come un incontro casuale potesse cambiare tutto. La quasi totalità, però, ha proposto la stessa struttura: incontro/amore a prima vista/difficoltà/lieto fine. Questo film, invece, tenta di cambiare questo schema e lo fa in modo originale.
Dexter (Jim Sturgess) ed Emma (Anne Hathaway) si incontrano, per caso (lui è sbronzo), il 15 Luglio 1988, durante la festa per la laurea, e non possono immaginare che quel giorno cambierà per sempre la loro vita. I loro mondi sono diversi: lui boghese e ambizioso; lei povera e con poca fiducia in sè stessa. E sarà proprio questa diversità a dividere le loro strade. 
Eppure c'è qualcosa che gli unisce, un filo invisibile più forte di qualsiasi ragionevolezza. Un rapporto che va oltre l'amicia e, forse, anche oltre l'amore. Il legame che unisce due anime gemelle destinate, prima o poi, a stare insieme.
E cosi lo spettatore segue la loro storia durante un solo giorno, quello speciale dell'anniversario del loro primo incontro, per tanti anni. La potenza del film è anche questa: capire l'evoluzione della storia, della vita dei protagonisti, attraverso una piccola e breve finestra nel loro mondo. 
Un modo originale di proporre le emozioni e i sentimenti, di distribuirli a piccole dosi durante l'intero film; un modo delicato, mai travolgente, potremmo dire quasi silenzioso. Del resto non è poi vero che l'emozione non ha voce come cantava il buon vecchio Celentano?
In tal senso la regista riesce, a mio avviso, in un'impresa difficile: rendere qualcosa di magico senza bisogno di parole, di clamorosi annunci (non troverete la classica scena finale, in un luogo affollato, dove si dicono un mucchio di banalità prima del lieto fine). In questo film l'amore è sussuratto; nasce e si sviluppa in modo delicato, dolce, leggiadro. 
E' interessante, a mio avviso, anche lo sviluppo della storia. La vita dei due protagonisti è in realtà la metafora di un viaggio in cui ognuno cerca se stesso e, contemporaneamente, la felicità. Un percorso tortuoso, difficile, che spesso sfugge a qualsiasi logica.
E poi, come nella vita reale, c'è il destino. L'elemento fantasma che guida tutta la storia e che determina incontri ed addii, più forte di qualsiasi legame.
A livello tecnico il film non presenta sbavature. La regista danese Lone Scherfig (diventata nota al grande pubblico con il film An Education) dirige la storia in modo pulito, sobrio, con riprese fortemente espressive. La telecamera è continuamente puntata sui due protagonisti, con numerosi primi piani, come a voler cancellare il mondo che li circonda dando effettivo valore solo al loro stare insieme.
Il ritmo non è certo il punto forte del film. Infatti nonostante si passi continuamente da un anno all'altro, la storia si sviluppa in modo lento, tanto che arrivati alla fine si ha l'impressione di essersi fermati all'inizio. In realtà credo che questo effetto sia stato voluto dal regista per indurre nello spettatore un senso di attesa, quasi di sospensione del tempo; l'idea che dal primo giorno che si sono conosciuti non sia cambiato più nulla, salvo una lunga e angosciosa attesa. Chiaramente se da una parte è un merito, dall'altra credo che molti non gradiranno questo aspetto.
La recitazione, in generale, è molto buona e i due protagonisti sono molto convincenti. In particolare Jim Sturgess riesce a dare al personaggio quell'aria borghese, quasi di superiorità, e a mantenerla durante tutto il film, anche quando lo scenario cambia completamente. Anne Hathaway, d'altronde, è perfetta nell'intepretare l'esatto opposto.

In definitiva un film che mi sento di consigliare a tutti e che, a mio avviso, vale a pieno il prezzo del biglietto.

USCITA CINEMA: 11/11/2011
REGIA: Lone Scherfig
SCENEGGIATURA: David Nicholls
ATTORI: Anne Hathaway, Jim Sturgess, Patricia Clarkson, Romola Garai, Jodie Whittaker, Georgia King, Ken Stott, Rafe Spall, Joséphine de La Baume, Matthew Beard, Amanda Fairbank-Hynes, Heida Reed, Ukweli Roach, Toby Regbo, Emilia Jones, Diana Kent, James Laurenson, Sébastien Dupuis, Lorna Gayle, Matt Berry
FOTOGRAFIA: Benoît Delhomme
MONTAGGIO: Barney Pilling
MUSICHE: Rachel Portman
PRODUZIONE: Color Force, Random House Films
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Gran Bretagna, USA 2011
GENERE: Commedia, Sentimentale
DURATA: 107 Min
SITO: http://www.bimfilm.com/schede/oneday/

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