Recensione: I BOSCHI DELL'ODIO di Sara Bovolenta

Titolo: I boschi dell'odio
Autore: Sara Bovolenta
Editore: Foschi
Pagine: 333
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Sonia

Protagonista del romanzo è Hydra, un ragazzo quattordicenne che abita ad Ironville (la città dove tutti gli abitanti hanno un nome che inizia per “i”, peccato che Hydra si pronunci A-I-D-R-A!). Il nome del protagonista fa intuire nell’immediato di come questo ragazzo si senta inconsapevolmente diverso dai suoi concittadini; proprio per questo motivo, ogni sera, dopo aver lavorato alla locanda, si immerge nell’oscurità dei boschi con l’illusa speranza di perdersi e sentirsi libero. Ciò si rivelera ogni volta effimero, giacché riesce sempre a trovare la strada di ritorno grazie al suo infallibile senso dell’orientamento.

Nell’incipit del libro, Hydra conosce Sierra, una donna dalla sessualità ambigua, da modi scettici e prepotenti, e dalla fama di “diavolo peccatore” in una cittadina fortemente religiosa come Ironville. Sarà proprio l’incontro con Sierra, che si ripeterà tra i boschi della città, a cambiare la vita del protagonista. Hydra proverà un connubio di costrizione ed attrazione che lo spingerà ad aiutare Sierra in una partenza precipitosa, dove la fuggiasca sarà la piccola Petalo. Sarebbe bello continuare a parlarvi delle origini di Petalo, della sua figura appassionante, attraente e annientatrice, delle sue particolarità carnali e spirituali, del suo destino e della “ri-nascita”… ma non posso … danneggerei il piacere della scoperta e dello stupore ai lettori; rivelerei gli instancabili colpi di scena presenti nel romanzo; tramuterei la vostra voglia di non staccarvi dal libro in lettura insignificante.

Ciò che posso raccontarvi di Ironville, con la speranza che decidiate di immergervi in questo romanzo d’esordio di Sara Bovolenta, è un’esigua parte di una leggenda: “[...] bambine e ragazze giovanissime, vestite con mantelli di lana spessa e colorata, si erano avvicinate, incuriosite. [...]non erano mute, perché emettevano versi gutturali che evidentemente rappresentavano una sorta di linguaggio primitivo. [...] L’intero villaggio si era riunito di fronte al falò, donne di ogni età ridevano e mangiavano, illuminate dal bagliore della luna. Una delle più anziane sistemò nel fuoco un lungo pezzo di ferro, la cui punta era stata piegata fino a formare un piccolo cerchio piatto. [...] Alcune ragazzine iniziarono una danza scompigliata, senza seguire il ritmo né il battito delle mani delle altre donne che si erano unite alla festa e osservavano allegre; poi di colpo il suono si fermò e le fanciulle, esauste, si arrestarono formando una fila e aprirono la bocca, tirando fuori la lingua. [...] una donna dal mantello scuro e dal viso rugoso si avvicinò al falò e sollevò il ferro [...]Poi, senza pietà né indugio, andò a marchiare la lingua offerta dalle bambine [...]” (pagg. 19-20). È chiaro che Ironville cela un mistero, ma esso si baserà su questa leggenda? La leggenda rimarrà tale o si scoprirà un fondo di verità? Il protagonista riuscirà a scoprire cosa nasconde Ironville o non sarà capace di trovare la verità e rimarrà nella condizione psicologica di “prigioniero”? Lo scoprirete soltanto leggendo!

Come avrete capito, il libro mi ha affascinata completamente, non riuscivo a chiuderlo, continuavo a leggere immaginando cosa sarebbe potuto succedere nella pagina successiva, ma le mie previsioni non ricevevano riscontri perché un nuovo colpo di scena si nascondeva dietro l’angolo. Un libro estremamente scorrevole che ripercorre la vita di Hydra fino ai suoi 30 anni circa; il tutto senza trascurare i particolari, la descrizione di luoghi, i profili fisici e psicologici dei personaggi. Proprio grazie ai numerosi aspetti descrittivi e ad una storia incalzante, il romanzo presenta un taglio cinematografico. Credo che sarebbe interessante vederne una riproduzione cinematografica (anche se so che potrei rimanere estremamente delusa).

I boschi dell’Odio è un romanzo con uno spazio dai confini indefiniti (Ironville); un racconto senza tempo che spinge il lettore ad immaginare un mondo tanto simile al nostro quanto lontano; una storia che alterna pagine di poesia, di sfrenata passione, di violenza. Un libro ricco di riflessioni su temi di attualità come la lotta per la supremazia, la sopravvivenza, il giudizio e il pregiudizio (anche nell’ambito della sessualità), la religione, la libertà di pensiero, la vita, la morte.

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...