Titolo: La maestra
Autore: José Antonio Lucero
Editore: Libreria Pienogiorno
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 19,50 €
José Antonio Lucero è scrittore, laureato in storia, è docente di lingua e letteratura spagnola e collabora con numerosi media digitali. La maestra è un bestseller in corso di pubblicazione in numerose lingue.
Autore: José Antonio Lucero
Editore: Libreria Pienogiorno
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2025
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Recensione a cura di Luigi Pizzi
José Antonio Lucero, con La maestra, rende omaggio alla figura degli insegnanti e al loro ruolo fondamentale nella società, collocando la vicenda in uno dei periodi più bui della storia spagnola: la guerra civile e la successiva dittatura franchista. Siamo nel maggio del 1936. Lali (Eulalia), giovane maestra cresciuta negli ideali della Repubblica, arriva in un piccolo paese della Sierra di Cadice per il suo primo incarico. È animata da entusiasmo e convinzioni profonde: per lei insegnare non significa solo trasmettere nozioni, ma aprire la mente, stimolare il pensiero critico, dare speranza a bambini che conoscono già la durezza della vita. Con lo scoppio della guerra, però, i suoi ideali diventano pericolosi: viene accusata di propaganda, incarcerata e privata della possibilità di insegnare, come accadde a tanti altri docenti fedeli alla Repubblica. Lucero racconta la vita di Lali intrecciando due piani temporali: quello del passato, segnato da entusiasmo e dolore, e quello di molti anni dopo, quando un incontro inatteso la costringe a fare i conti con la memoria e con ciò che è rimasto della sua vocazione.
Uno degli aspetti più apprezzabili del romanzo è la ricostruzione storica: l’autore descrive con precisione la repressione del corpo insegnante sotto il franchismo, il coraggio dei maestri che tentarono di innovare la scuola e lottarono per un’educazione basata su libertà, uguaglianza e solidarietà. La protagonista, però, non è un’eroina senza macchia: Lali ha dubbi, paure, momenti di smarrimento. Accanto a lei compaiono figure altrettanto significative, come Juana, collega e amica, che incarna la solidarietà femminile, e altri personaggi che danno spessore a una vicenda intima e collettiva al tempo stesso. Lo stile narrativo di Lucero è semplice ma coinvolgente. La prosa scorre con naturalezza, alternando la durezza della storia a momenti quotidiani, piccoli gesti che restituiscono umanità a un’epoca segnata dal dolore. Alcuni passaggi possono sembrare prevedibili, ma il romanzo colpisce per la sincerità con cui restituisce la voce a una generazione di insegnanti dimenticati o cancellati. Le tematiche emergenti sono molteplici: l’insegnamento come missione morale, la libertà educativa soffocata dal regime, la memoria storica, la resilienza. Il libro ci ricorda che educare significa anche formare cittadini liberi e consapevoli, e che il seme piantato da un maestro può germogliare a distanza di decenni, nonostante la repressione e il silenzio. In conclusione, La maestra è un romanzo intenso e commovente. Non punta sulla spettacolarità della trama, ma sulla forza dei valori che trasmette e sulla memoria di chi ha creduto nella scuola come strumento di emancipazione. Un libro che parla di dolore, coraggio e dignità, capace di restare nel cuore del lettore.
José Antonio Lucero, con La maestra, rende omaggio alla figura degli insegnanti e al loro ruolo fondamentale nella società, collocando la vicenda in uno dei periodi più bui della storia spagnola: la guerra civile e la successiva dittatura franchista. Siamo nel maggio del 1936. Lali (Eulalia), giovane maestra cresciuta negli ideali della Repubblica, arriva in un piccolo paese della Sierra di Cadice per il suo primo incarico. È animata da entusiasmo e convinzioni profonde: per lei insegnare non significa solo trasmettere nozioni, ma aprire la mente, stimolare il pensiero critico, dare speranza a bambini che conoscono già la durezza della vita. Con lo scoppio della guerra, però, i suoi ideali diventano pericolosi: viene accusata di propaganda, incarcerata e privata della possibilità di insegnare, come accadde a tanti altri docenti fedeli alla Repubblica. Lucero racconta la vita di Lali intrecciando due piani temporali: quello del passato, segnato da entusiasmo e dolore, e quello di molti anni dopo, quando un incontro inatteso la costringe a fare i conti con la memoria e con ciò che è rimasto della sua vocazione.
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