Titolo: Conta le stelle
Autore: Lois Lowry
Editore: Giunti
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 10,00 €
Autore: Lois Lowry
Editore: Giunti
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 10,00 €
Ho terminato questo romanzo qualche giorno fa, letto in poche ore, ma ci tenevo a pubblicare questa recensione oggi, in occasione della Giornata della Memoria dedicata a tutte le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Proprio quest’ultimo aspetto caratterizza il cuore di questo bellissimo romanzo breve.
Viene narrata la storia di Annemaria, una bambina di dieci anni che vive con la sorellina Kirsti e i genitori a Copenaghen durante l’occupazione tedesca. La sua migliore amica, Ellen, è ebrea, ma questo non ha mai costituito un problema o una differenza tra loro. Anzi per molti aspetti ha reso la loro amicizia più interessante. Le due bambine vivono l’occupazione tedesca quasi come un gioco, incuranti dei pericoli reali, nonostante si rendano conto che qualcosa in città è cambiato, rendendola più cupa, triste, fredda. Quando la persecuzione degli ebrei arriva anche in Danimarca, Annemaria si troverà all’improvviso a dover fare i conti con una realtà inaspettata, drammatica, priva di senso, ma soprattutto dovrà trovare in sé quel coraggio necessario per crescere velocemente e lasciarsi alle spalle, per sempre, la sua infanzia. Non aggiungo altro perché il romanzo merita di essere letto e non voglio privarvi del gusto di scoprire l’evoluzione della storia.
Conta le stelle mi ha fatto pensare molto a “I sentieri dei nidi di ragno”, un capolavoro scritto da Calvino, forse uno dei primi libri a raccontare la guerra, la resistenza, attraverso gli occhi di un bambino, Pin. Come nel caso di Pin, Annemaria si troverà, suo malgrado, a dover vivere un’esperienza destinata a cambiare la sua vita. Nel romanzo ritroviamo temi quali la guerra, la resistenza, la persecuzione degli ebrei, filtrati attraverso lo sguardo candido, dolce, delicato di ragazzine che amano ancora giocare con le bambole, nonostante tutto. L’autrice ha scritto numerosi libri per ragazzi e con questo romanzo dimostra di sapersi rivolgere, contemporaneamente, ad un pubblico di giovani e non. Il linguaggio è semplice ma curato, e la scrittura risulta fluida, scorrevole. I dialoghi sfuggono la banalità e riescono ad essere incisivi. Il personaggio principale, Annemarie, viene descritto benissimo e con una buona introspezione psicologica. Fantastica (adesso mi permetto una piccola anticipazione) la similitudine tra Annemarie che corre nel bosco con la fiaba di Cappuccetto Rosso (con i tedeschi al posto dei lupi). Forse il momento più bello e significativo del libro per comprendere il passaggio all’età adulta della protagonista.
Dunque una storia di coraggio e amicizia, ma soprattutto un bellissimo omaggio a tutti gli uomini che hanno rischiato la loro vita per salvare quella degli altri. Un romanzo intenso, appassionante, dolce che tutti dovrebbero leggere. Tra l’altro un testo particolarmente adatto, a mio avviso, per essere adottato nelle scuole. Consigliato.
L'AUTRICE
Conta le stelle mi ha fatto pensare molto a “I sentieri dei nidi di ragno”, un capolavoro scritto da Calvino, forse uno dei primi libri a raccontare la guerra, la resistenza, attraverso gli occhi di un bambino, Pin. Come nel caso di Pin, Annemaria si troverà, suo malgrado, a dover vivere un’esperienza destinata a cambiare la sua vita. Nel romanzo ritroviamo temi quali la guerra, la resistenza, la persecuzione degli ebrei, filtrati attraverso lo sguardo candido, dolce, delicato di ragazzine che amano ancora giocare con le bambole, nonostante tutto. L’autrice ha scritto numerosi libri per ragazzi e con questo romanzo dimostra di sapersi rivolgere, contemporaneamente, ad un pubblico di giovani e non. Il linguaggio è semplice ma curato, e la scrittura risulta fluida, scorrevole. I dialoghi sfuggono la banalità e riescono ad essere incisivi. Il personaggio principale, Annemarie, viene descritto benissimo e con una buona introspezione psicologica. Fantastica (adesso mi permetto una piccola anticipazione) la similitudine tra Annemarie che corre nel bosco con la fiaba di Cappuccetto Rosso (con i tedeschi al posto dei lupi). Forse il momento più bello e significativo del libro per comprendere il passaggio all’età adulta della protagonista.
Dunque una storia di coraggio e amicizia, ma soprattutto un bellissimo omaggio a tutti gli uomini che hanno rischiato la loro vita per salvare quella degli altri. Un romanzo intenso, appassionante, dolce che tutti dovrebbero leggere. Tra l’altro un testo particolarmente adatto, a mio avviso, per essere adottato nelle scuole. Consigliato.
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