Recensione: L'INCREDIBILE STORIA DI WINTER IL DELFINO IN 3D (2011)

USCITA CINEMA: 13/01/2012
REGIA: Charles Martin Smith
SCENEGGIATURA: Karen Janszen
ATTORI: Morgan Freeman, Ashley Judd, Kris Kristofferson, Harry Connick Jr., Ray McKinnon, Nathan Gamble, Rus Blackwell, Marc Macaulay, Frances Sternhagen, Jim Fitzpatrick, Austin Stowell, Richard Libertini, Mike Pniewski
FOTOGRAFIA: Karl Walter Lindenlaub
MONTAGGIO: Harvey Rosenstock
MUSICHE: Mark Isham
PRODUZIONE: Alcon Entertainment, Paradise F.X. Corp
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA 2011
GENERE: Family
DURATA: 113 Min
FORMATO: Colore 3D
SITO: http://wwws.warnerbros.it/dolphintale/index.html

DESCRIZIONE
Il film è ispirato alla storia vera del delfino Winter e della comunità che si unisce per salvargli la vita: mentre nuota libero, un giovane delfino rimane impigliato in una trappola per granchi e riporta gravi ferite alla coda, viene soccorso e trasportato al Clearwater Marine Hospital, dove gli viene dato il nome Winter. Ma la sua lotta per sopravvivere è solo all'inizio. La perdita della coda può costargli la vita e saranno necessarie l'esperienza di un appassionato biologo marino, l'ingegno di un brillante medico esperto di prostetica e l'incrollabile devozione di un ragazzo per portare a compimento un miracolo - un miracolo che non solo ha salvato Winter, ma è riuscito ad aiutare migliaia di persone in tutto il mondo.
  
RECENSIONE
In questo film siamo di fronte alla classica storia in cui esprimere un giudizio sulla recitazione, sulla sceneggiatura e su altri dettagli tecnici, passa completamente in secondo piano.
La storia del delfino Winter, per altro ispirata ad una vera, colpisce direttamente al cuore lo spettatore che non può fare a meno di commuoversi di fronte ai "miracoli" della vita. Ma non c'è solo commozione; è qualcosa che va ben oltre, come una sensazione capace di riconciliare il proprio spirito con l'essenza della natura, della creazione, della vita.
E' un film carico di speranza che invita a non mollare mai, a credere sempre, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili.
Dunque il film merita di essere visto anche solo per la potenza del suo messaggio.
Naturalmente qualche condiserazione dal punto di vista tecnico bisogna pure farla.
La fotografia, e su questo c'erano pochi dubbi, è splendida e il 3D aiuta, in qualche scena, a rendere ancora più avvincente e piacevole l'esperienza visiva.
Oltre alla bella fotografia bisogna sottolineare anche una perfetta colonna sonora, capace di valorizzare le scene più significative ed emotivamente più toccanti.
Il film, chiaramente, ha anche degli aspetti meno positivi. La storia del bambino asociale, orfano di un genitore, che cambia a contatto con l'amico animale è ormai un cliché abbastanza noto agli spettatori. Così come le storie parallele a quella di Winter (il soldato ferito che torna a nuotare e il salvataggio dell'ospedale marino) sono abbastanza scontate e prevedibili. E non fa differenza nemmeno il finale buonista.
La recitazione è molto sui generis, senza infamia né lode, anche se, a mio avviso, ci si poteva aspettare qualcosa in più dagli adulti che, invece, seguono molto il filone dei "film per la tv".
La sufficienza piena spetta al regista, tornato a dirigere un film dopo più di vent'anni.

Dunque si tratta di un film "furbo" che fa leva principalmente sull'emotività dello spettatore (scommetto che più di qualcuno verserà qualche lacrima) e, come prevedibile, molti critici troveranno la storia abbastanza banale e stucchevole.
Tuttavia, come detto all'inizio, in questo caso vale la pena chiudere un occhio di fronte ad una pellicola che riesce a trasmettere, in modo dolce e delicato, emozioni e sentimenti, ma soprattutto coraggio e grande forza d'animo.

Un film, quindi, che mi sento di consigliare a tutti, anche se quello giovanile è il target principale.

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