Il segreto del portafoglio, Il mantello della zebra e altre novità Tullio Pironti, in libreria dal 13 dicembre

Titolo: Il segreto del portafoglio
Autore: Giacomo Cavalcanti
Editore: Tullio Pironti
Pagine: 88
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €  


Giacomo Cavalcanti torna a raccontarsi dopo il fortunato Viaggio nel silenzio imperfetto. Definisce questo romanzo «il libro che per tutta la vita ho desiderato scrivere, e che ho amato da sempre, ancor prima di iniziarlo».
Il protagonista, che narra di sé in prima persona, ritorna a casa dopo quindici anni di vagabondaggi. Troverà ad attenderlo la madre, vecchia Penelope indomita, e ricordi dolorosi come nodi scorsoi, che stringono e fanno sanguinare. Dovrà fare i conti con il proprio passato e prendere coscienza degli errori commessi.
Sullo sfondo, una storia d’amore scoperta per caso, rovistando in vecchi cassetti: quella di uno zio mai conosciuto, di cui porta il nome, morto in guerra, mentre era volontario in Africa. Un’autobiografia dolorosa e pungente, una storia struggente e commovente. Un romanzo sull’amore, sulla perdita e sulla possibilità di riscattarsi, sempre.

Giacomo Cavalcanti è nato a Napoli nel 1952. Diplomatosi presso il locale Istituto d’Arte, si è iscritto alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Roma “La Sapienza”. Ha vissuto tre anni in Amazzonia (Brasile).
Risiede da circa venti anni in Veneto. Dipinge, incide, fotografa, scolpisce e stampa serigrafie. Ha scritto e pubblicato quattro libri: La rondine da terra non sa volare (Tullio Pironti, 1986), Maribo (Flavio Pagano, 1988), Incarico colombiano (Sintesi, 1990) e Viaggio nel silenzio imperfetto (Tullio Pironti, 2010).

Titolo: Rinviato a giudizio. Il calvario di un medico
Autore: Angela Matassa, Mimmo Ronga
Editore: Tullio Pironti
Pagine: 105
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €  

 
A seguito di una denuncia da lui sporta, riceve un avviso di garanzia con l’accusa di aver accettato la donazione di sangue da un soggetto gay (secondo l’accusa, «soggetto a rischio in quanto tale») e, successivamente, di aver trasfuso il sangue del donatore a una donna, di circa quarant’anni, ammalata di tumore. Da accusatore ad accusato, la vita del medico diventa un inferno, uno scontro continuo e ininterrotto con istituzioni, stampa, giustizia, tra l’indifferenza degli amici e la palese ostilità dei colleghi.
La vicenda si snoda tra vissuti di pesante quotidianità e aule di tribunale, denunce di irregolarità e abusi di potere. Come in una vera e propria indagine, svolta in prima persona, il primario, nel corso di otto anni, riesce non solo a essere reintegrato nel ruolo che gli spetta, ma anche a smascherare gli artefici di un complotto, organizzato con l’intento di scalzarlo dal suo posto. Con il coinvolgimento di illustri personaggi, da Veronesi a Piazza a Tarro – tutti citati con i loro veri nomi – Mimmo Ronga ha contribuito a far modificare la legge preesistente in materia di donazione di sangue.
Una storia vera da leggere come un romanzo.

Angela Matassa, giornalista, scrittrice e autrice teatrale, vive e lavora a Napoli.
Scrive per il quotidiano «Il Mattino» e per le storiche riviste nazionali di cultura e spettacolo «Sipario» e «Il Ridotto». Esperta in comunicazione, organizza laboratori di scrittura creatica e giornalismo.
Dirige il periodico per ragazzi «La Mongolfiera» e le storiche riviste nazionali di cultura e teatro «Enneti – Notizie Teatrali». È fondatrice dell’agenzia di comunicazione “MultiMedia”.
Ha scritto numerosi libri, tra cui: Taranto. Zio papà, papà zi-zio (con Corrado Taranto, Cuzzolin, 2008), il saggio Dacia Maraini in scena con Marianna, Veronica, Camille e le altre (con Gioconda Marinelli, Ianieri, 2008), Leggende e racconti popolari di Napoli (Newton Compton, 1997), le biografie di Sandra Milo e Miranda Martino, alcuni testi di politica, il volume Anime nude. Versi spezzati (con Gioconda Marinelli, Bel-Ami Edizioni, 2012). È autrice di diversi testi teatrali, tutti rappresentati, vincitori di vari premi.
Ha scritto favole per bambini, ha pubblicato un’inchiesta a puntate sul teatro amatoriale in Campania e libri-gioco per ragazzi. Fa parte del Club Internazionale Giornalisti per l’Infanzia ed è addetto stampa dell’Unicef.

Mimmo Ronga, nato a Casoria il 19 luglio del 1946, si è laureato con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli nel 1970. Ha conseguito la specializzazione in Medicina Interna presso lo stesso ateneo, quella in Oncologia presso l’Università degli Studi di Pavia e quella in Immunoematologia presso l’Ateneo di Ferrara. Ha lavorato come medico a tempo pieno e senza soluzione di continuità dal gennaio del 1971 all’ottobre del 2006 presso l’Istituto Nazionale Tumori di Napoli - IRCCS “Fondazione Pascale”, prima come collaboratore laureato associato, poi come assistente del Servizio trasfusionale e della Divisione di Medicina (dal 1972 al 1978); aiuto di ruolo dal 1978, dal 1985 diviene primario del Servizio trasfusionale, carica che manterrà fino al 2006. Dal 2004 è anche direttore del Dipartimento di terapia medica. Medico sindacalista dell’“ANAAO Assomed” (Associazione Medici Dirigenti), è attualmente nell’elenco della Regione Campania tanto per il ruolo di direttore sanitario che per quello di direttore generale delle aziende sanitarie e ospedaliere. È autore di 58 lavori scientifici, di cui 10 pubblicati su riviste internazionali.

Titolo: Il mantello della zebra. Da Marostica a Monaco, passando per Nairobi
Autore: Franca Rizzi Martini
Editore: Tullio Pironti
Pagine: 328
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,00 €  


A molti anni di distanza dalla morte del nonno, Elisabetta Colpi ritorna nella vecchia casa di Marostica alla ricerca di tracce della propria infanzia e delle proprie radici.
La scoperta di un nutrito carteggio epistolare di cui il nonno era il solo depositario le fa conoscere vicende dimenticate o sconosciute, portandola a vedere sotto una nuova luce i suoi rapporti con l’intera famiglia.
In compagnia di Giovanni, custode della casa e sorprendente guida, la protagonista ripercorre la vita avventurosa di suo padre, medico entusiasta che si è stabilito in Kenya, e segue due intricate indagini di polizia condotte dal commissario Klaus Schneider, in una Monaco sull’orlo della recessione.
Avvenimenti storici riguardanti il colonialismo inglese in Kenya e la crisi economica della Germania pre-nazista fanno da sfondo a molteplici personaggi dalle sottili sfaccettature psicologiche.
Con questo secondo romanzo, storico e giallo a un tempo, l’autrice prosegue nel filone già sperimentato con successo ne Il suonatore di balalaica, mescolando eventi storici a racconti polizieschi, luoghi ed epoche diverse, realtà e fantasia, in una narrazione avvincente che accompagna il lettore fino all’ultima pagina.

Franca Rizzi Martini è nata a Milano e vive e lavora a Moncalieri, in provincia di Torino.
Laureata in Lettere, coltiva una predilezione per l’arte, i viaggi, la storia e il teatro, argomenti che ha affrontato in molti dei suoi scritti. Ha insegnato lettere, ha tenuto corsi di educazione all’immagine e ha lavorato in qualità di copywriter per varie agenzie pubblicitarie. Con Il suonatore di balalaica (Tullio Pironti, 2010), che ha segnato il suo esordio alla narrativa, ha vinto il Fiorino d’Argento alla XVIII edizione del “Premio Firenze”, la menzione al Premio Letterario Internazionale “Ida Baruzzi Bertozzi” di Chiavari (2011) e il secondo posto al Premio “Mario Pannunzio” di Torino (2011).

Titolo: Teti
Autore: Massimiliano De Menna
Editore: Tullio Pironti
Pagine: 148
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €  


Chi è Rhoman Rhodia, il soldato di cui si è innamorata? Un eroe o una personalità ambigua dei Servizi Deviati?
Marina e Rhodia hanno qualcosa in comune: l’operazione in codice “Le Mura di Troia”, linea di confine e scontro di civiltà diverse. Che peso ha il “nettare” – la nuova droga, e la Thanathos&Eros, l’organizzazione che la spaccia – sulla scelta di Marina di prostituirsi sul lungomare?
La T&E promette la divinazione, la lettura del pensiero. O la follia.
Il confine tra il Mito e il Sogno, la Divinazione e la Realtà è sottile. Ma utilizzandoli come filtri in combinazioni diverse Massimiliano De Menna illumina di sensualità, di una carica di intenso erotismo e di dubbi una donna dei nostri tempi, in bilico tra le ansie delle nuove opportunità e il rimpianto di una femminilità di certezze.
Marina racconta la sua storia allo scrittore. Che siamo noi, figli di Dio o fedeli al Profeta. Seguaci di antiche e nuove divinità; gli scettici che non credono più nemmeno ai loro sogni. Ci avverte, all’alba di un nuovo millennio, che due soli non brillano nello stesso cielo, e che noi siamo ciò che è scritto!

Massimiliano De Menna docente in Lingue e Letterature straniere, è scrittore, grafico, commediografo e saggista. Inizia la sua attività nel 1976 con la graphic novel Trash edita da Linus, Albino, commissionato da «Inserto del Mattino», e L’Alieno. Seguono i racconti illustrati da serigrafie Diamonds, Erotika e Un minuto al Tramonto. Nel 1982 realizza per Rai Tre il Nir Pur, un film di animazione tratto dalla sua opera omonima. Tra gli altri lavori ricordiamo i romanzi Le pied Bot, Buonomo, La Vita e il Sogno, Il Volo del Cigno, il saggio Cronologia e Critica Opere Carl Barks, Pole Dance Eurology YT Book-Sisifo 2012, e i racconti autobiografici de Il Gran Commento. Ricordiamo inoltre la sua opera teatrale Time Out, prodotta da EuroParte per il «Napoli Teatro Festival Italia», Cronaca di un muro, La Gemma del Mago, La quarta quinta e !Non attaccare!. Ha al suo attivo collaborazioni a sceneggiature teatrali e cinematografiche e produzioni di album di liriche in dialetto e in lingua. Per Tullio Pironti ha pubblicato i romanzi L’Eretico (2004) Aurora (2007) e Felix Leo (2011).

Titolo: Il bianco, il nero e il jazz
Autore: Alessandra Farro
Editore: Tullio Pironti
Pagine: 344
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €  


Vita e morte di una band di giovani scapestrati, The Pleasure. I sacrifici per la costituzione del gruppo e una passione condivisa e da condividere, fino all’agognato debutto in città. Il pubblico sembra apprezzare, le speranze farsi più chiare all’orizzonte, eppure qualcosa non va per il verso giusto. Quando l’amore si mette di mezzo, ogni altra aspirazione, illusione o sogno non può che farsi da parte. Un appartamento a scandire le tappe del sempre tormentato passaggio dall’adolescenza all’età adulta, un mondo popolato di allegri e bizzarri personaggi, situazioni al limite del surreale e una lievissima vena malinconica e romantica a nascondersi dietro la dura maschera dell’indie rock. C’è Say, giovanissima voce del gruppo, e c’è Jacques, bassista francese e bohémienne; e poi Deb e il suo eterno fidanzato, atterrito all’idea del matrimonio, ed Elli, chitarrista della band, eccentrica e fuori dagli schemi, figlia di un hippy fuori tempo. Ci sono gli immancabili muffin a riempire ansie e dolori, ci sono i vestiti sgargianti, le stelle osservate dal terrazzo, il tè verde bevuto in cucina, tra cuscini e candele; c’è il bianco e nero di una dolce vita in musica, sotto il segno delle note di Miles Davis o dei Beatles, a scandire anni e respiri. Una dolce apologia dell’amore, in cui paure, errori, abbagli, ritmi e tempi sfuggono alla partitura scritta e al dominio delle regole universali. Un sorprendente esordio letterario.

Alessandra Farro è nata a Napoli nel 1991. Studia Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Ha da sempre avuto un debole per la letteratura, il caffè, le vecchie pellicole in bianco e nero e il jazz. Questo è il suo primo romanzo.

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