LA SINDROME DELL'IRA DI DIO di Giovanni Di Iacovo, in libreria da maggio

Titolo: La sindrome dell'ira di Dio
Autore:
Giovanni Di Iacovo
Editore: Zero91
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2013 
Prezzo copertina: 15,00 €


Liebe è un’anarchica escort che accetta tra i suoi clienti solo perdenti, freak e borderline. Bellissima, con un solo difetto: le manca l’occhio sinistro. Un “furto” subìto in seguito a un rapimento del quale non ricorda assolutamente nulla. Eppure, Liebe, continua a ricevere lettere d’amore da uno sconosciuto che sembra sapere molte cose su quanto le è accaduto. Una notte, un suo cliente si suicida dopo averle donato un sorprendente ma gravoso segreto: la verità sulla creazione del virus Hiv e, cosa ancor più importante, la formula del suo antidoto. Da quel momento, Liebe precipiterà in un vortice di eventi tra chi vorrà avere l’antidoto per sé, chi per distruggerlo, chi per farne un business.
Le vicende la porteranno dalle magiche ritualità di Haiti al lato più oscuro del burlesque di Londra, da una micronazione di supremazisti bianchi a una nave che solca i mari per sfuggire alle leggi e in cui si copula per accumulare l’orgone, l’energia sessuale che si pensa possa guarire il mondo dal suo odio. Liebe comprenderà come nulla le sia mai accaduto per caso, in un caleidoscopico noir iniettato di fulminante ironia e atmosfere da fiaba gotica.

Giovanni Di Iacovo (Londra, 1978) tra i suoi romanzi ricordiamo Sushi Bar Sarajevo (Palomar, 2006), Tutti i poveri devono morire (Castelvecchi, 2010) e Nella carne dei miei sogni (Duende, 2012). Vincitore di premi nazionali (come il Premio Teramo, 2006) ed internazionali (Biennial of Young Artists from Europe and the Mediterranean, 2001), il suo Biancaneve e i sette operai Thyssenkrupp è stato messo in scena nello spettacolo Viaggio nelle Metropolis con Stefano Benni e David Riondino. Appassionato di musica tedesca e di cinema e cucina orientale, svolge attività di ricerca universitaria in Letteratura italiana contemporanea, è Consigliere comunale di Pescara e direttore del Festival Adriatico delle Letterature che si svolge dal 2001. Ciononostante, non passa un solo giorno senza dedicare tempo a quella che definisce “l’artigiana costruzione di mondi narrativi che si nutrono di un quotidiano vivere intensamente”. 

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