Recensione: IL SIGNORE DEL MONDO di Luca Di Fulvio

Titolo: Il Signore del Mondo
Autore: Luca Di Fulvio
Editore: Cairo
Pagine: 96
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 9,00 €


New York, primi anni del Novecento. Asher Lipsky e Amos Berkowitz sono riusciti a fuggire dalla Russia per miracolo, dopo aver assistito alla carneficina dei loro parenti. A New York, nonostante le difficoltà economiche, i due continuano ad essere "bravi" ebrei pregando "Ribonò Shel Olàm" (il Signore del Mondo) di proteggere le loro famiglie, anche se i rispettivi figli, Sholem Lipsky e Jacob Berkowitz, corrotti dall'America, hanno prese strade diverse diventando una shanda (vergogna).

Sholem è un gangster o più precisamente uno schlamer (spaccaossa); Jacob è un sindacalista ateo che lotta per i diritti dei lavoratori, picchiati ad ogni sciopero e costretti ad entrare in fabbrica proprio dai tipi come Sholem. Jacob, che ha perso un occhio durante gli scontri, sa che l'unico modo per ottenere qualcosa dai padroni, i ricchi ebrei tedeschi dell'Ovest, è quello di portare i gangster dalla loro parte, ovvero dei poveri ebrei dell'Est. Ma anche dopo aver raggiunto l'obiettivo, Jacob non può essere felice perchè l'odio che prova per Sholem, colui che ha causato la sua menomazione fisica, lo spinge a desiderare la sua morte...

Il Signore del Mondo è un racconto breve di Luca Di Fulvio, autore dell'apprezzato romanzo La ragazza che toccava il cielo. Nonostante il numero esiguo di pagine, Di Fulvio mostra la sua grande abilità narrativa e costruisce uno spaccato credibile dell'America durante i Roaring Twenties, ossia i ruggenti anni venti, focalizzando l'attenzione sugli ebrei di New York. Partendo dalla nascita dei primi movimenti operai e del ruolo cruciale svolto in questo processo dal crimine organizzato ebraico-americano (anche noto come sindacato ebraico), l'autore affronta tante tematiche come il conflitto culturale e generazionale, la crisi d'identità, l'inconsistenza del sogno americano, l'odio e la vendetta.

Naturalmente trattandosi di un racconto breve, Di Fulvio si limita ad introdurre queste tematiche, ma tanto basto per attirare l'attenzione del lettore e mantenere il giusto patos fino all'epilogo. La caratterizzazione dei personaggi risulta adeguata e la cosa più interessante è notare come Sholem e Jacob nella loro diversità rappresentino due facce della stessa medaglia, in cui bene e male si fondono e si confondono.

Il Signore del Mondo è un racconto breve ma intenso, coinvolgente e a tratti emozionante. Una lettura veloce consigliata a tutti.

L'AUTORE
Luca Di Fulvio è nato nel 1957 a Roma, dove vive. Dopo aver lavorato in teatro, nel 1996 esordisce con il romanzo Zelter (Zelig) cui fa seguito L’impagliatore (Mursia, Einaudi), portato al cinema da Eros Puglielli col titolo Occhi di cristallo e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Seguono: Dover Beach; con lo pseudonimo di Duke J. Blanco il romanzo per ragazzi I misteri dell’Altro Mare (entrambi Mursia); La scala di Dioniso; La gang dei sogni (entrambi Mondadori) e La ragazza che toccava il cielo (Rizzoli). 

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