Recensione: Il collezionista di quadri perduti, il nuovo thriller storico di Fabio Delizzos. In libreria dal 2 gennaio
Titolo: Il collezionista di quadri perduti
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 378
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 9,90 €
Roma, 18 maggio 1555. Nel quarto giorno di conclave, la città viene scossa dal ritrovamento nelle acque del Tevere del corpo senza vita di una bellissima donna, Lavinia Cenci, musa ispiratrice di poeti e, soprattutto, pittori. Proprio su uno di questi, noto come l'Anonimo, indaga l'integerrimo Monsignor Girolamo Arquez, capo inquisitore del Santo Uffizio, convinto che dietro l'omicidio della donna si nasconda il misterioso pittore e la sua setta di depravati, dediti a rituali orgiastici e
satanisti. Allo stesso pittore, per motivi completamente opposti, si interessa anche Raphael Dardo, agente segreto e mercante d'arte di Cosimo de' Medici, giunto a Roma -insieme al suo geniale amico ebreo Ariel Colorni- per trafugare le opere che l'Inquisizione ha giudicato eretiche e scoprire qualcosa in più sulla morte del fratello Leonardo, anch'egli pittore, condannato per eresia. Animato da coraggio e sete di vendetta, Raphael inizia un'indagine pericolosa per scoprire la vera identità dell'Anonimo e il segreto che si cela dietro lo strabiliante realismo delle sue opere: la mano del Diavolo -come sostiene l'Inquisizione- o qualcosa di diverso?
Fabio Delizzos trascina il lettore in una Roma cinquecentesca cupa, violenta, peccaminosa, corrotta, tra strade oscure, bordelli, osterie, quartieri malfamati, palazzi borghesi, sale di tortura, chiese sconsacrate e nascondigli segreti dove agiscono sette esoteriche, prostitute, nobili scapestrati, mercanti avidi, pervertiti, pittori eretici, ladri e criminali di ogni sorta. Tutta la storia si svolge in pochi giorni, dal quarto al nono giorno di conclave, e ciò contribuisce a rendere la lettura avvincente e scorrevole. Dietro un ritmo elevato e numerosi colpi di scena, l'autore tesse una trama robusta che interseca storia, arte, religione e un pizzico di elementi ante litteram, mescolando personaggi reali -come l'ambizioso cardinale Gian Pietro Carafa (poi Papa con il nome di Paolo IV), il violento e debosciato nipote don Carlo, il cardinale sodomita Innocenzo del Monte (noto come "La scimmia"); con altri inventati -come l'intrepido e astuto protagonista Raphael Dardo, l'inflessibile inquisitore Girolamo Arquez, la seducente Elena, l'enigmatico mercante d'arte Messer Billi; con altri ancora ispirati a personaggi reali -come il pittore Anonimo (ispirato al pittore e alchimista olandese Johannes van der Beeck) e il poliedrico Ariel Colorni (ispirato al geniale ebreo mantovano Abramo Colorni).
Il collezionista di quadri perduti si rivela un thriller storico di pregevole fattura che mostra tutto il talento dell'autore nel restituire fedelmente l'ambientazione e l'atmosfera dell'epoca; plasmare personaggi credibili; giocare con i misteri della Storia (dalla morte di Papa Marcello II all'elezione al soglio pontificio di Paolo IV, alla bolla di assoluzione di don Carlo Carafa); utilizzare gli intrighi politici orditi all'ombra di San Pietro (dalle grandi potenze straniere al mondo ecclesiastico) per costruire una trama fantasiosa e avvincente che lascia il lettore senza fiato. Un libro imperdibile per gli amanti del genere.
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 378
Anno di pubblicazione: 2017
Prezzo copertina: 9,90 €
Roma, 18 maggio 1555. Nel quarto giorno di conclave, la città viene scossa dal ritrovamento nelle acque del Tevere del corpo senza vita di una bellissima donna, Lavinia Cenci, musa ispiratrice di poeti e, soprattutto, pittori. Proprio su uno di questi, noto come l'Anonimo, indaga l'integerrimo Monsignor Girolamo Arquez, capo inquisitore del Santo Uffizio, convinto che dietro l'omicidio della donna si nasconda il misterioso pittore e la sua setta di depravati, dediti a rituali orgiastici e
satanisti. Allo stesso pittore, per motivi completamente opposti, si interessa anche Raphael Dardo, agente segreto e mercante d'arte di Cosimo de' Medici, giunto a Roma -insieme al suo geniale amico ebreo Ariel Colorni- per trafugare le opere che l'Inquisizione ha giudicato eretiche e scoprire qualcosa in più sulla morte del fratello Leonardo, anch'egli pittore, condannato per eresia. Animato da coraggio e sete di vendetta, Raphael inizia un'indagine pericolosa per scoprire la vera identità dell'Anonimo e il segreto che si cela dietro lo strabiliante realismo delle sue opere: la mano del Diavolo -come sostiene l'Inquisizione- o qualcosa di diverso?
Ritratto di Papa Paolo IV |
Il collezionista di quadri perduti si rivela un thriller storico di pregevole fattura che mostra tutto il talento dell'autore nel restituire fedelmente l'ambientazione e l'atmosfera dell'epoca; plasmare personaggi credibili; giocare con i misteri della Storia (dalla morte di Papa Marcello II all'elezione al soglio pontificio di Paolo IV, alla bolla di assoluzione di don Carlo Carafa); utilizzare gli intrighi politici orditi all'ombra di San Pietro (dalle grandi potenze straniere al mondo ecclesiastico) per costruire una trama fantasiosa e avvincente che lascia il lettore senza fiato. Un libro imperdibile per gli amanti del genere.
L'AUTORE
Fabio Delizzos è nato a Torino nel 1969, è cresciuto in Sardegna e vive a Roma. Laureato in Filosofia, creativo pubblicitario, per la Newton Compton ha pubblicato con grande successo e consenso di critica i romanzi La setta degli alchimisti; La cattedrale dell’Anticristo; La stanza segreta del papa; La loggia nera dei veggenti; Il libro segreto del Graal e Il collezionista di quadri perduti. Ha partecipato anche alle antologie di racconti Giallo Natale; Delitti di Capodanno; Sette delitti sotto la neve. Sempre ai vertici delle classifiche di vendita, i suoi romanzi sono stati tradotti in diversi Paesi.
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