Recensione: Warcross, di Marie Lu

Titolo: Warcross
Autore: Marie Lu
Editore: Piemme
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 18,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Vi siete mai ritrovati a pensare di voler essere altrove, di voler vivere una nuova vita completamente opposta a quella che avete e magari azzerare tutti i rimpianti e gli errori passati? Sulla base di questi pensieri, l’autrice Marie Lu, amatissima penna della serie Legend e de La battaglia dei pugnali, ha creato un romanzo accattivante, enigmatico e magnetico. Warcross è un mondo virtuale perfetto. Una terra irreale dove ogni giocatore può rintanarsi, mutare e rivoluzionare la propria esistenza. Un luogo imprecisato in cui essere qualcun altro, qualcos’altro e vivere

lontani dalla disperazione reale. 

Ma come ogni realtà, anche Warcross ha la sua dark zone, in cui vi sono giocatori divenuti criminali, approfittatori e tutte le persone che usano il gioco in modo illegale. Ed è qui che entra in scena la protagonista: Emika Chen, un’orfana diciottenne che per sopravvivere fa l’hacker e la cacciatrice di taglie, ovvero cattura per conto della polizia tutti i delinquenti che alterano le funzioni di Warcross. La sua vita è un vero disastro e come se non bastasse sta per essere sfrattata dal suo appartamento. Perciò quando le si presenta la possibilità di hackerare la partita inaugurale del Campionato mondiale di Warcross per rubare un potenziamento e rivenderlo, non ci pensa due volte a partecipare. Destino vuole però, che la sua identità -fino ad allora preservata astutamente- viene scoperta, e ormai conscia dell’imminente arresto quasi non riesce a capacitarsi della chiamata di Hideo Tanaka, creatore affascinante e miliardario di Warcross. Quest’ultimo, rimasto colpito dalla genialità e dalle potenzialità di Emika, le offre un lavoro irrifiutabile: partecipare al Campionato sotto copertura, sfidando i migliori giocatori del mondo, tutto per scoprire chi sta cercando di sabotare il gioco. Così la nostra protagonista si ritrova completamente catapultata nel mondo che da sempre conosce benissimo, ma in cui non è mai entrata. Tra intrighi, complotti e tranelli, Emika scoprirà un mondo completamente diverso da quello che immaginava.

Warcross ha uno stile incalzante, veloce ed energico, ed è caratterizzato da un linguaggio diretto e semplice; un mix che incatena il lettore alle pagine. A mio avviso, questo libro non ha difetti: dalle descrizioni minuziose di un’ ambientazione surreale come Warcross, ovvero un mondo narrato talmente bene e in modo realistico da confondere il lettore; ai personaggi geniali, umani e con una profonda consapevolezza delle decadenze di una società attuale e delle attrazioni di una realtà fittizia e programmata in anticipo. Non potrete non amare Emika, una ragazza intelligente, astuta, caparbia, indipendente e geniale; o Hideo Tanaka, un prodigio che sin da bambino ha dimostrato un alto quoziente intellettivo e una conoscenza dell’animo umano. Personalmente, ho apprezzato la protagonista principale perché scardina tutti i pregiudizi e gli stereotipi esistenti nel XXI secolo riguardo al sesso femminile che non può avere la passione per l’informatica, la tecnologia, i videogames; o non può mostrare alte attitudini nel campo della programmazione. 

Marie Lu fa di Emika un esempio fondamentale della società moderna capace di superare le aspettative comuni, di interessarsi a cose che fino a qualche anno fa erano ristrette alla cerchia maschile, e di farsi strada nel mondo attraverso le capacità intellettive e non estetiche. L’autrice non manca di porre l’accento sulla tecnologia, gli sviluppi e l’avanguardia di cui siamo investiti quotidianamente. Di questi elementi non ne mette in risalto l’aspetto negativo, l’uso improprio o la malinconia di fondo per gli anni in cui vigeva una certa arretratezza. Al contrario, spinge il lettore a soffermarsi sugli aspetti positivi di un mondo che dipende sempre di più dalla tecnologia, dall’informatica e da tutti quegli sviluppi che permettono un’interazione maggiore, e una crescita esponenziale generale.

In conclusione è un romanzo che mescola elementi distopici, thriller e fantascientifici e che mi sento di consigliare non solo ai lettori accaniti di Marie Lu, ma anche a chi ha voglia di leggere qualcosa di innovativo e originale.

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