"La straniera" di David Bergen, novità Frassinelli in libreria dal 24 luglio

Titolo: La straniera
Autore: David Bergen
Editore: Frassinelli
Pagine: 250
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 18,90 €


In una remota cittadina del Guatemala, da alcuni anni si è affermata una clinica della fertilità che richiama a sé numerose donne benestanti in cerca di un miracolo. È lì che lavora come assistente la giovane Íso, una ragazza che per nove ore al giorno si prende cura delle pazienti che le vengono affidate; nella stessa clinica lavora anche il dottor Eric Mann, un attraente medico americano che ha gioco facile nel sedurla e a cui Íso finisce per concedersi, innamorandosene perdutamente. Il medico è sposato, e la situazione si complica quando la moglie del dottore arriva nella clinica per usufruire a sua volta della terapia, ed è Íso stessa a prendersene cura diventandone la confidente. Il
ricovero della signora Mann dura due settimane senza dare alcun risultato, settimane in cui Íso smette di vedere l'uomo che ama. Quando la moglie fa ritorno negli Stati Uniti, le cose sembrerebbero tornare come prima, ma non è così, perché Íso è incinta e avrà una figlia dal dottor Mann; e quando la bambina nascerà, Íso si renderà conto di essere stata tradita nel modo più crudele. Bergen, in questo romanzo, riesce a evocare l'assenza di quello che abbiamo perduto e, ancora più drammaticamente, la mancanza di ciò che non abbiamo mai trovato, e ci lascia un'opera letteraria di grande respiro, che con uno stile asciutto ed elegante e una trama impetuosa affronta uno dei temi più delicati e controversi dei nostri giorni, quello della maternità surrogata e dei suoi risvolti sociali ed economici, e attraverso le vite dei personaggi che lo animano obbliga il lettore a porsi domande a cui è difficile rispondere: fino a che punto si può spingere il desiderio di genitorialità? Quanto è progresso e legittima aspirazione alla felicità, e quanto classismo che sfrutta le disuguaglianze, per cui i ricchi possono permettersi di acquistare l'unica cosa che i poveri possono vendere, ossia il proprio corpo?

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