Recensione: Petrademone. Il libro delle porte, di Manlio Castagna

Titolo: Petrademone. Il libro delle porte
Autore: Manlio Castagna
Editore: Newton Compton
Pagine: 259
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 17,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

In questo 2018, anche il panorama italiano del fantasy può vantare una pubblicazione con i fiocchi: sto parlando di Petrademone. Il libro delle porte, scritto da Manlio Castagna. Questa storia è così ricca di tematiche e valori da essere quasi scambiata per un romanzo di formazione che cerca a tutti i costi di spiegare tra le righe il valore intrinseco dell’amicizia; la confusione riguardo la propria identità in età adolescenziale; il prematuro lutto; la difficoltà nel sopravvivere per chi ha perso i propri cari; la sensibilità e l’emotività di una giovane vita; e

tanto altro.

Protagonista indiscussa di questa storia è Frida, una ragazza di tredici anni che ha perso i genitori e viene adottata dagli zii Barnaba e Cat, due persone gentili e speciali che vivono a Petrademone, una grande casa antica circondata da un alone misterico. Qui, un tempo, il giardino era abitato da tanti Border Collie spariti poi in circostanze sospette. Come se non bastasse, di sera si odono strani rumori, fruscii e voci dal tono lontano ed etereo. Frida comincia a pensare che qualcosa non quadri in quella grande dimora, e il tutto viene confermato dai suoi vicini, i gemelli Tommy e Gerico che, come i suoi zii, hanno perso il loro cane in circostanze strane. Così tra bizzarre teorie, scenari degni di halloween, e un’amicizia che diventa sempre più solida, i tre ragazzi accompagnati dalla cugina di Frida, Myriam, si avventurano in qualcosa che va oltre l’immaginazione: un mondo parallelo, non molto diverso da quello reale, ma popolato da strani individui che parlano al contrario e creature ultraterrene che escono dagli specchi. In questa avventura proveranno non solo a ritrovare i loro amici a quattro zampe, ma anche la loro personalità e quella felicità nascosta sotto una coltre di nebbia.

Lo stile dell’autore è semplice e inizialmente un po’ lento, anche se il tutto non dispiace ed è utile al lettore per approfondire la conoscenza dei personaggi e delle loro caratteristiche. Come ho già accennato, vi è Frida, una ragazzina determinata, ma esasperata dal dolore e dall’insicurezza di dover affrontare il mondo reale senza i suoi genitori; i gemelli, un duo brioso, sensibile, divertente e fondamentale per aiutare la protagonista ad affrontare i suoi stadi del dolore; e Myriam, un’adolescente muta e dolce che grazie alla sua sensibilità, e alla sua acuta conoscenza del mondo, riuscirà a supportare l’intero gruppo. Personalmente, credo che il punto forte del romanzo siano proprio i rapporti che intercorrono tra i personaggi e il loro modo di interagire e affrontare insieme il dolore di Frida. Un’altra cosa degna di nota, sono le ambientazioni fantasy dal retrogusto gotico che ricordano tanto i misterici worldbuilding di Tim Burton fatti di nebbia, oscurità e malinconia.

In conclusione, il primo volume di Petrademone è un romanzo che consiglio a grandi e piccini sia per le tematiche forti, sia per quella capacità di restituire ai lettori il vero senso dell'amicizia.

L'AUTORE
Manlio Castagna nasce a Salerno nel 1974 ed esordisce alla regia nel 1997 con il pluripremiato corto "Indice di frequenza", con Alessandro Haber. Da vent'anni collabora ad organizzare il Giffoni Film Festival e nel 2007 ne diventa vicedirettore artistico. E' creative advisor per il Doha Film Institute in Qatar e critico cinematografico per Virgin Radio. E' sceneggiatore e regista di videoclip, documentari, cortometraggi, episodi di webserie. Si occupa di fotografia, neurocomunicazione e semiologia degli audiovisivi. Dopo aver pubblicato saggi sul cinema e sui cani, con Petrademone-Il libro delle Porte esordisce nella narrativa.

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