Recensione: Storia di Milo, il gatto che non sapeva saltare, di Costanza Rizzacasa D'Orsogna

Titolo: Storia di Milo, il gatto che non sapeva saltare
Autore: Costanza Rizzacasa D'Orsogna
Editore: Guanda
Pagine: 108
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 13,00 €


Sulla scia del successo dei libri firmati dal grande scrittore cileno Luis Sepúlveda - su tutti l'indimenticabile Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Costanza Rizzacasa d'Orsogna si cimenta per la prima volta con la narrativa attraverso una storia emozionante che vede protagonista il suo gattino nero Milo, un animale disabile salvato dalla strada. La narrazione parte proprio dalla nascita del gattino, unico superstite di una cucciolata sfortunata, che di lì a poco rimarrà solo a causa della morte della stessa mamma. Salvato da un ragazzo in un parco durante una giornata di pioggia, Milo viene adottato dalla sorella dell'uomo che decide di tenerselo, nonostante il suo handicap: Milo infatti è affetto da ipoplasia cerebellare, una condizione che gli impedisce di saltare e correre come gli altri
micetti. Iniziano così le avventure di questo tenere gattino che riuscirà a farsi amare e accettare da tutti (animali e non), andando oltre i propri limiti.

La figura di Milo ispira senza dubbio tenerezza e affetto nel lettore, e riesce a lanciare un messaggio importante sulla diversità e sulla possibilità di superare i propri limiti. Inoltre il libro si legge velocemente ed è impreziosito dalle simpatiche illustrazioni di Giacomo Bagnara. Il problema però è che l'autrice non ha esperienza con la narrativa e si sente: i personaggi, per la maggior parte animali, non hanno una caratterizzazione precisa e parlano tutti come animalisti esperti, quasi cultori della materia; i messaggi quindi vengono lanciati attraverso le parole e non con le azioni, un "modus operandi" che di solito va evitato quando ci si rivolge a giovani lettori che apprendono principalmente attraverso l'esempio; e proprio questa eccessiva "verbosità" insieme a qualche luogo comune di troppo alla lunga rendono il racconto un po' scontato e un pizzico noioso. Lo spunto quindi è interessante ma l'autrice doveva concentrarsi maggiormente sullo sviluppo narrativo e sulla caratterizzazione dei personaggi per evitare il rischio di risultare "pedante". 

L'AUTRICE
Costanza Rizzacasa d’Orsogna, giornalista e saggista, è laureata in scrittura alla Columbia University di New York. Scrive sul Corriere della Sera, dove tiene la fortunata rubrica Io e Milo, e sul supplemento culturale la Lettura.

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