Recensione: Aldobrando, di Gipi & Luigi Critone

Titolo:
Aldobrando
Autore: Gipi & Luigi Critone
Editore: Coconino Press
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 24,00 €

Recensione a cura di Mario Turco

Il dato è importante e risale al 4 Settembre 2021 (prendiamo la notizia da un noto sito di fumetti): l’edizione “celebration” del numero 98 di One Piece (Star Comics), il famoso manga di Eichiiro Oda, è stata prima nella classifica dei libri più venduti in Italia in quella settimana con 14.800 copie vendute, secondo quando riporta l’inserto Tuttolibri de La stampa. Ed il fatto, in questa Italia abbarbicata alla tradizione letteraria, fa ancora più impressione perché questo non è il dato completo delle vendite, dato che probabilmente il giornale torinese sottostima – e in buona parte non conteggia – il circuito delle fumetterie. Dopo un lungo ed accidentato percorso – giova davvero ricordare l'imponenza di Lucca Comics & Games, le numerose Scuole di Fumetto, i nostri pesi massimi Zerocalcare e Sara Pichelli? – il fumetto italiano è insomma diventato istituzionale. 


Forse il prodotto più esemplificativo di questa sopraggiunta classicità è “Aldobrando”, scritto da Gipi e disegnato da Luigi Critone e pubblicato da Coconino Press in una gran bella edizione cartonata con copertina rigida e dal peso non indifferente nonostante le appena 204 pagine da cui è formata. La particolarità di questa opera è rappresentata dal fatto che per la prima volta in carriera Gipi si limiti a fare da sceneggiatore e lasci chine ed acquerelli a Critone, fumettista italiano attivo in Francia (La rose et la croix – Je, François Villon – Lo Scorpione). Già pubblicato con successo sempre dai nostri cugini transalpini dalla casa editrice Casterman, Aldobrando prende le mosse dal gioco di carte Bruti!, creato e disegnato da Gipi nel 2015. Come si può evincere dal titolo, il gioco era ambientato in un mondo medievale-fantasy abbastanza classico permettendo così al suo creatore di sfogare la sua passione per quelle tematiche. Gipi, in aggiunta al mazzo base, propose anche un particolare manuale di istruzioni fatto da 20 pagine con un fumetto inedito da lui scritto e disegnato. 


Protagonista di quella storia era proprio Aldobrando, che in questa opera subisce però un decisivo restyling grafico. Il lavoro di Gipi e Critone omaggia in maniera fin troppo scontata l'archetipo del viaggio dell'eroe facendo del suo scheletrico antieroe, orfano e alle dipendenze di un anziano “strego”, l'eponimo personaggio di una storia dall'esito troppo scontato ed ottimistico. In particolare, è la scrittura di Gipi a rivelare da subito un pessimo acquietamento delle altrove interessanti turbe esistenziali, – anche se personalmente riteniamo la candidatura al Premio Strega l'inchino tardivo di certo mondo accademico alla nona arte – aderendo in maniera meccanica e reverenziale alle strutture della fiaba. Tolti i pochi toscanismi ed un'ironia stranamente trattenuta (le meretrice di DueFianchi, la violenza gentile dell'Ucciditore dopo la fuga dalle prigioni), l'avventura di un puro di cuore in un'Italia trecentesca corrotta, costretto con l'inganno dal suo anziano mentore a partire per “correre il mondo” ed arrivato perfino a salvare una principessa da un matrimonio forzato, non vuole mai uscire dalla sua griglia morale. Ad uno schema così classico, per non dire passatista, non è d'aiuto la piatta aderenza allo stile di narrazione fumettistica franco-belga (alla Tintin, per intenderci) che prevede una suddivisione in piccole sequenze di tre riquadri alla volta senza mai una tavola unica o un taglio diverso d'inquadratura. Ecco allora che a salvare Aldobrando dalla medietà provvede la bellissima tecnica di Luigi Critone, avvezzo già al disegno di stampo medievalista ma qui davvero capace di tirar fuori meraviglie dai canonici set della vicenda (la locanda, il castello, la fossa dei lottatori), e la splendida colorazione di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo che sfruttano a dovere le meraviglie pittoriche del painting digitale. "Aldobrando guardami: non piangermi mai e dimenticati di me se ti fa comodo", dice il padre al protagonista prima della battaglia che gli darà la morte: è lo stesso avviso che ci sentiamo di fare al lettore.

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...