Recensione: Il Conte di Mazara. Una storia siciliana, di Alexandre Dumas

Titolo:
Il Conte di Mazara. Una storia siciliana
Autore: Alexandre Dumas
Editore: Il Palindromo
Pagine: 248
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 13,00 €

Recensione a cura di Daniela

La storia che Alexandre Dumas ci espone, è il frutto di una triplice collaborazione, come ci spiega lo stesso scrittore nell'introduzione. Non a caso, prima di raccontare le vicissitudini che hanno portato il visconte Alphonse de Quinzac ad ereditare una fortuna, Dumas riferisce al lettore tutti i retroscena che hanno favorito la stesura di questo romanzo e delle circostanze che hanno permesso al visconte di imbattersi in un giovane gentiluomo, che lo convincerà a partire alla volta della Sicilia e soggiornare in uno dei più illustri palazzi nobiliari di Palermo per fare la conoscenza del conte di Mazara, un uomo ricchissimo e dall'animo gentile con il quale nascerà una profonda amicizia, allietando la sua sciagurata esistenza e quella di Flora, la sua incantevole figlia. Una volta arrivato a Palermo, il visconte de Quinzac si renderà presto conto che, attorno alla figura del conte di Mazara, si cela, neanche tanto velatamente, un'ombra di sventura, assecondata sicuramente da una serie di sfortunati eventi che si verificano al suo passaggio e che lo portano ad essere etichettato con l'appellativo di "jettatore".


Pubblicato a puntate sul giornale "Le Mousquetaire" nel 1866, Il Conte di Mazara viene stampato in volume nel 2019 in Francia per poi giungere anche in Italia, dando modo ai lettori italiani di apprezzare lo stile impetuoso e autentico di Dumas, immergendosi in un'avventura d'altri tempi, ambientata nella splendida cornice palermitana, alla scoperta delle credenze popolari di una Sicilia appena annessa al Regno d'Italia. Le credenze e le abitudini dei palermitani, descritti in maniera schietta e diretta, diventano il pretesto su cui si fonda tutto il racconto, narrato in prima persona proprio dal visconte Alphonse de Quinzac che, suo malgrado, deve la sua fortuna alla malasorte che ha colpito il conte di Mazara. Una storia triste, se pur al limite del grottesco, che porta a riflettere sulla fragilità dell'animo umano in quanto debole e facilmente malleabile. L'opportunità di dare adito ad una serie di maldicenze, permette la divulgazione di false realtà che, inevitabilmente, segnano il cammino delle persone coinvolte.

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