“Ho rapito Paolo Mieli”: sarcastico, dissacrante e surreale monologo di Diego Frisina sul potere e la capacità di persuasione dei mezzi di informazione. In prima assoluta a Fortezza Est dal 30 gennaio al 1 febbraio

Debutta in prima assoluta a Fortezza Est dal 30 gennaio al 1 febbraio “Ho rapito Paolo Mieli” sarcastico, dissacrante e surreale monologo scritto, diretto ed interpretato da Diego Frisina, con la regia firmata anche da Mario Pizzuti.


Diego Frisina è un giovane uomo dall’acuto senso critico che cerca costantemente di ampliare e integrare la sua visione del mondo. Un giorno, sopraffatto dal senso di impotenza di fronte alla faziosità dei mezzi di informazione e spaventato dalla prospettiva di una nuova guerra mondiale, decide di compiere un gesto estremo: rapire il noto giornalista Paolo Mieli. Le difficoltà che incontrerà come novello terrorista saranno diverse e impreviste: dal trovare un modo di far pervenire le sue ragioni ai mezzi di informazione, a come preparare un cappuccino alla soia per far fronte all’intolleranza al lattosio di Paolo Mieli.

Le cose prenderanno una piega imprevista quando, a seguito di una incontrollata reazione geopolitica, il rapimento di Paolo Mieli porterà il mondo sulle soglie di un conflitto mondiale. Diego, nel tentativo di arrestare l’escalation militare da lui accidentalmente innescata, scoprirà il sordido intreccio che lega la stampa al potere politico e finanziario.

La spaccatura è specialmente evidente nei mezzi di informazione, siano essi giornali o trasmissioni televisive. In reazione a questo sistema, che non è così improprio definire corrotto, è stato pensato e scritto questo spettacolo. Anche se pensato non è la parola adatta: il testo si è formato nell’organismo del suo autore come una reazione immunitaria ad un corpo estraneo; un corpo estraneo che i più non faticheranno ad identificare anche dentro sé: un profondo senso di sfiducia, di assenza di prospettive e rappresentanza, la disarmante sensazione di essere costantemente manipolati, dirottati, ingannati, mentre il mondo galoppa verso un disfacimento che sembra inarrestabile.

“Paolo Mieli mi guarda, io lo guardo. Mi chiede cosa voglio, gli rispondo -Giustizia-. Mi chiede se sono pazzo, gli rispondo che non sono mai stato così lucido. Mi dice che ha paura, gli dico che fa bene, la paura è una reazione adeguata. Lui si mette a singhiozzare e io sento una fitta al cuore, evidentemente non l’ho indurito abbastanza, avrei dovuto guardare più episodi di “Piazza Pulita””.

Come si intuisce lo spettacolo è una satira oraziana, dove il crescendo di assurdità delle vicende che vive il protagonista ha sempre lo scopo di smascherare alcuni aspetti della società occidentale contemporanea. Un one-man show che strizza l’occhio alla stand up comedy, pur non rinunciando mai allo storytelling e ai diversi mezzi espressivi che il teatro offre per riuscire a veicolare contenuti ed esperienze.

Lo spettacolo è uno dei vincitori del bando “Pillole #tuttoin12minuti” indetto da Fortezza Est.

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