Recensione: Debito di sangue, di Tom Wood

Titolo
: Debito di sangue
Autore: Tom Wood
Editore: Time Crime
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 16,90 €

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Recensione a cura di Luigi Pizzi

Nel ventre oscuro di Londra, tra corridoi d’ombra e accordi sussurrati, si muove un uomo che ha fatto della solitudine una corazza e dell’efficienza un’arte: Victor, sicario senza patria, senza volto, senza margini d’errore. Lo conoscono in pochi, lo temono in molti. Un fantasma che appare solo quando è già troppo tardi. Questa volta, però, è diverso. Questa volta è lui il bersaglio.

Dopo aver chiuso un conto di sangue con la mafia russa, Victor viene arruolato dal suo stesso nemico, un gesto che in un mondo di tradimenti equivale a camminare con la schiena scoperta. Ma prima che possa intuire le vere intenzioni dei suoi nuovi datori di lavoro, tutto crolla: il suo contatto viene ucciso, la sua copertura compromessa, e le prove contro la famigerata banda dei Death Machines svaniscono nel fumo dell’inganno. Qualcuno ha manomesso il gioco, e Victor non è tipo da accettare una sconfitta. Mentre la Bratva interna si lacera in una guerra intestina, Victor si muove tra gli scarti del crimine organizzato e le maglie logore dell’intelligence, ricucendo indizi come un chirurgo della verità. Ogni contatto potrebbe essere una trappola, ogni alleanza un suicidio. Eppure, tra queste macerie morali, emerge un nemico invisibile, più scaltro, più feroce, determinato a cancellare ogni traccia, ogni testimone, ogni possibilità di giustizia. Non per soldi. Per vendetta. Victor si ritrova così coinvolto in una missione che assomiglia a una condanna. Non combatte per una causa, né per un ideale. Combatte perché è l’unico modo che conosce per restare vivo. E perché, in fondo, nel suo codice spezzato di uomo addestrato a uccidere, una cosa resta intatta: l’intolleranza per il tradimento. Così, mentre Londra brucia di cospirazioni e omicidi mirati, Victor si reinventa: fuggitivo, indagatore, carnefice e giudice.

La trama si infittisce pagina dopo pagina, costruita con l’ingegneria precisa di chi sa dosare azione e introspezione. Gli scontri non sono mai fine a sé stessi: ogni pallottola ha un peso narrativo, ogni ferita scopre una verità. Tom Wood non si limita a raccontare un thriller. Scava nel mito dell’antieroe. Victor non è mai davvero spietato, solo necessario. Uccide perché il mondo che abita non contempla mezze misure. Accanto a lui si affacciano altri personaggi: figure ambigue, doppiogiochisti e collaboratori riluttanti, tutti sfaccettati, mai scontati. Nessuno è innocente, nessuno è completamente colpevole. Il bene e il male si intrecciano in una danza dove la sopravvivenza è l’unico passo concesso. E mentre la tensione cresce, la città si trasforma in un labirinto morale, un campo di battaglia silenzioso dove ogni scelta è definitiva. Lo stile di Tom Wood è una lama: asciutto, diretto, impietoso. Niente fronzoli, solo fatti. I dialoghi sono schegge taglienti, le descrizioni funzionali come un’arma ben oliata. Eppure, in questa essenzialità, l’autore trova spazio per la suggestione: Londra non è solo sfondo, ma personaggio. Fredda, letale, piena di strade che finiscono nel nulla. "Debito di sangue" è un romanzo che non lascia spazio al respiro. È un viaggio nelle pieghe più oscure della coscienza, dove un uomo, privo di nome e redenzione, sceglie di essere il proprio tribunale. Una corsa contro il tempo, una resa dei conti con chi pensa che il passato non presenti mai il conto. Ma Victor sa che ogni debito, prima o poi, va pagato. E se il prezzo è il sangue, allora sarà lui a presentare il conto.

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Tom Wood è considerato uno dei maestri del thriller internazionale. È nato nello Staffordshire, in Inghilterra, e oggi vive a Londra. Debito di sangue è l’undicesimo romanzo della serie che vede come protagonista lo spietato sicario Victor, preceduto da Killer, Nemico, Il gioco, La caccia, Il giorno più buio, Nessuna scelta, Scontro finale, Uccidi per me, Un uomo tranquillo e Il traditore, tutti pubblicati da Timecrime. Victor è ormai un personaggio di culto, tanto che Killer, primo capitolo della serie, è diventato un film (2016) per la regia di Pierre Morel ed è in produzione per Max, Gaumont, Entertainment360 e John Glenn la serie tv The Assassin, che vedrà l’attore Matthew Fox (Lost) nei panni del protagonista Victor.

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