Titolo: La ragazza dallo sguardo di ghiaccio
Autore: Charlie Donlea
Editore: Newton Compton
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,90 €
Autore: Charlie Donlea
Editore: Newton Compton
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,90 €
Acquista su Amazon: https://amzn.to/3IdoFQy
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Nel cuore oscuro di una tragedia familiare che ha scosso l’opinione pubblica americana, una ragazza emerge tra le rovine come simbolo controverso: Alexandra Quinlan, occhi vuoti e viso impassibile, viene immortalata dalle telecamere mentre esce di casa in manette. I suoi genitori e il fratello sono stati assassinati, e lei è l’unica superstite. I media non le danno scampo, trasformando il suo dolore in un’etichetta infamante, alimentando sospetti e alimentando una colpevolizzazione senza prove.
Nonostante la sua assoluzione, Alex non riesce a sfuggire all’ombra lunga di quella mattina. Cambia nome, diventa Alexandra Armstrong, e si reinventa come ricercatrice per uno studio legale specializzato in crimini irrisolti. Non è un lavoro qualunque: è la sua personale vendetta contro l’ingiustizia subita, una battaglia silenziosa per restituire voce a chi, come lei, è stato sepolto da pregiudizi e bugie. Quando una nuova sparizione irrompe nel presente – quella di Laura McAllister, giovane universitaria svanita nel nulla – Alexandra si tuffa nel caso con la determinazione di chi ha troppo da dimostrare. Laura stava per denunciare abusi all’interno del campus, coinvolgendo membri influenti di una confraternita. Sulle tracce della ragazza, Alexandra si addentra in un ambiente viscido e ipocrita, dove potere e omertà convivono sotto una patina di rispettabilità. Ma l’indagine non è soltanto professionale. Qualcosa, nei dettagli della scomparsa di Laura, risuona sinistramente familiare. Le incongruenze, i silenzi, le testimonianze lacunose: tutto riapre ferite mai del tutto chiuse. Alexandra non può più ignorare il sospetto che ciò che è accaduto a Laura sia, in qualche modo, collegato alla strage della sua infanzia. Così, passato e presente si intrecciano in un’unica, angosciante ricerca della verità.
Charlie Donlea costruisce un thriller narrativamente stratificato, in cui i salti temporali tra ciò che è stato e ciò che è diventato si incastrano con precisione chirurgica. La tensione è costante, mai esagerata, sempre controllata. Non è un libro che corre, ma che incede con passo deciso, disseminando dubbi, sospetti, rivelazioni. E quando la verità sembra a portata di mano, Donlea la sposta più in là, come se il lettore dovesse meritarsela, pagina dopo pagina. Il personaggio di Alexandra è il vero cuore del romanzo: non è l’eroina classica, ma una sopravvissuta fragile e indurita. Il trauma ha scolpito la sua personalità, ma non ha soffocato la sua sete di giustizia. Il suo percorso è un’esplorazione della memoria, del dolore, ma anche della forza che si cela nella vulnerabilità. Attorno a lei, personaggi secondari ben tratteggiati contribuiscono a rendere la vicenda viva e credibile: colleghi ambigui, investigatori riluttanti, famiglie devastate e una società che troppo spesso si accontenta di un colpevole comodo, purché televisivamente efficace. “La ragazza dallo sguardo di ghiaccio” è molto più di un thriller: è una riflessione sulla violenza della narrazione pubblica, sul diritto all’oblio, sull'identità e la colpa. È il racconto di una donna che ha dovuto reinventarsi per sopravvivere a ciò che altri hanno deciso che fosse. E, infine, è una storia di riscatto che prende alla gola e non molla la presa fino all’ultima, brutale verità.
Nel cuore oscuro di una tragedia familiare che ha scosso l’opinione pubblica americana, una ragazza emerge tra le rovine come simbolo controverso: Alexandra Quinlan, occhi vuoti e viso impassibile, viene immortalata dalle telecamere mentre esce di casa in manette. I suoi genitori e il fratello sono stati assassinati, e lei è l’unica superstite. I media non le danno scampo, trasformando il suo dolore in un’etichetta infamante, alimentando sospetti e alimentando una colpevolizzazione senza prove.
Nonostante la sua assoluzione, Alex non riesce a sfuggire all’ombra lunga di quella mattina. Cambia nome, diventa Alexandra Armstrong, e si reinventa come ricercatrice per uno studio legale specializzato in crimini irrisolti. Non è un lavoro qualunque: è la sua personale vendetta contro l’ingiustizia subita, una battaglia silenziosa per restituire voce a chi, come lei, è stato sepolto da pregiudizi e bugie. Quando una nuova sparizione irrompe nel presente – quella di Laura McAllister, giovane universitaria svanita nel nulla – Alexandra si tuffa nel caso con la determinazione di chi ha troppo da dimostrare. Laura stava per denunciare abusi all’interno del campus, coinvolgendo membri influenti di una confraternita. Sulle tracce della ragazza, Alexandra si addentra in un ambiente viscido e ipocrita, dove potere e omertà convivono sotto una patina di rispettabilità. Ma l’indagine non è soltanto professionale. Qualcosa, nei dettagli della scomparsa di Laura, risuona sinistramente familiare. Le incongruenze, i silenzi, le testimonianze lacunose: tutto riapre ferite mai del tutto chiuse. Alexandra non può più ignorare il sospetto che ciò che è accaduto a Laura sia, in qualche modo, collegato alla strage della sua infanzia. Così, passato e presente si intrecciano in un’unica, angosciante ricerca della verità.
Charlie Donlea costruisce un thriller narrativamente stratificato, in cui i salti temporali tra ciò che è stato e ciò che è diventato si incastrano con precisione chirurgica. La tensione è costante, mai esagerata, sempre controllata. Non è un libro che corre, ma che incede con passo deciso, disseminando dubbi, sospetti, rivelazioni. E quando la verità sembra a portata di mano, Donlea la sposta più in là, come se il lettore dovesse meritarsela, pagina dopo pagina. Il personaggio di Alexandra è il vero cuore del romanzo: non è l’eroina classica, ma una sopravvissuta fragile e indurita. Il trauma ha scolpito la sua personalità, ma non ha soffocato la sua sete di giustizia. Il suo percorso è un’esplorazione della memoria, del dolore, ma anche della forza che si cela nella vulnerabilità. Attorno a lei, personaggi secondari ben tratteggiati contribuiscono a rendere la vicenda viva e credibile: colleghi ambigui, investigatori riluttanti, famiglie devastate e una società che troppo spesso si accontenta di un colpevole comodo, purché televisivamente efficace. “La ragazza dallo sguardo di ghiaccio” è molto più di un thriller: è una riflessione sulla violenza della narrazione pubblica, sul diritto all’oblio, sull'identità e la colpa. È il racconto di una donna che ha dovuto reinventarsi per sopravvivere a ciò che altri hanno deciso che fosse. E, infine, è una storia di riscatto che prende alla gola e non molla la presa fino all’ultima, brutale verità.
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