Recensione: Il tesoro sepolto, di Steve Berry

Titolo
: Il tesoro sepolto
Autore: Steve Berry
Editore: Nord
Pagine: 420
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 20,00 €

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Recensione a cura di Luigi Pizzi

Steve Berry riporta in scena Cotton Malone con un romanzo di spionaggio che unisce passato e attualità finanziaria con mano sicura. L’innesco sta negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale: enormi quantità d’oro sottratte dall’esercito giapponese vengono nascoste in depositi segreti; una parte, recuperata in seguito dagli apparati statunitensi, finisce in un fondo riservato destinato a operazioni fuori dai riflettori. Decenni dopo, quell’eredità diventa il cuore di un piano coordinato da banchieri e servizi ombra per alterare i mercati tramite valute digitali e manovre che sfruttano il sistema dei registri informatici. Malone, ormai libraio antiquario a Copenaghen ma ancora legato al suo passato operativo, viene richiamato da un vecchio collega per proteggere una donna coinvolta nel complotto; la sua identità, i legami con vecchie missioni e le piste che portano tra Svizzera, Lussemburgo, Marocco e Stati Uniti lo trascinano in una corsa dove storia segreta e finanza contemporanea si intrecciano di continuo. Il filo conduttore comprende l’oro nascosto nelle Filippine, un fondo riservato nato nel dopoguerra e l’uso delle monete digitali come arma economica: un mosaico che Berry ricostruisce alternando dossier d’archivio, doppie lealtà e scontri sul campo.


La trama è incalzante e stratificata: omicidi mirati, ambizioni di una banca di lusso che sogna il colpo del secolo, un vecchio amico di Malone (Derrick Koger) che riapre porte chiuse, e una protagonista femminile ambigua quanto magnetica, la cui brillantezza finanziaria alimenta e al tempo stesso smonta la cospirazione. Le tappe geografiche non sono cartoline: servono a mostrare come il denaro, quando diventa arma, non conosca confini. Il romanzo presenta un giusto equilibrio tra respiro internazionale, colpi di scena e chiarezza con cui l’autore spiega meccanismi economici complessi senza appesantire la lettura. Lo stile è quello riconoscibile di Berry: capitoli brevi, dialoghi tesi, documentazione storica innestata nella narrazione, una voce che spiega quanto basta e poi rilancia l’azione. I personaggi offrono ciò che ci si aspetta da una spy story ben congegnata: Cotton Malone, con la sua combinazione di acume e pragmatismo, resta il fulcro del romanzo; Derrick Koger rappresenta il richiamo al passato e allealtà che si rinnova; la donna che Malone deve proteggere è una figura enigmatica e sfaccettata, capace di alimentare tensione e sorpresa; mentre le varie comparse — banchieri senza scrupoli, killer spietati, agenti segreti — contribuiscono a rendere il quadro corale denso e realistico. A livello tematico, il romanzo mette al centro tre domande: quanto il presente sia ancora determinato da segreti del dopoguerra; quanto sia fragile un sistema economico che può essere piegato da chi controlla flussi e informazioni; e dove si collochi, per chi agisce sul filo della legge, il confine tra dovere e coscienza. Berry, come spesso accade, chiude con una nota d’autore che separa fatti e invenzione, ricordando quali elementi storici sono documentati e quali sono ricostruzioni narrative. L’effetto complessivo è quello di un racconto che intrattiene ma invita anche a pensare: l’oro nascosto, le operazioni riservate e le monete digitali non sono semplici trovate di trama, ma domande su potere e responsabilità nel nostro tempo.
 

In conclusione, Il tesoro sepolto è un thriller che unisce storia e attualità con la consueta maestria di Steve Berry. Nonostante qualche passaggio più tecnico, l’intreccio resta avvincente e ben calibrato, i colpi di scena non mancano e Cotton Malone si conferma un protagonista solido e credibile. È un romanzo che intrattiene e al tempo stesso fa riflettere sul rapporto tra passato e presente, oro e criptovalute, segreti di guerra e minacce digitali. Un titolo consigliato agli amanti del genere e a chi cerca nel thriller non solo azione, ma anche lo stimolo di pensare a cosa accadrebbe se certi tesori e certi complotti fossero davvero reali.

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Steve Berry ha deciso di dedicare gran parte del suo tempo alla stesura di romanzi. È diventato un autore di successi internazionali grazie alla fortunata serie dedicata a Cotton Malone, un ex agente operativo del dipartimento di Giustizia americano che si è trasferito a Copenaghen per gestire una libreria antiquaria.

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