Titolo: La vita che ci piace
Autore: Vincenzo Schettini
Editore: Mondadori Electa
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,90 €
VINCENZO SCHETTINI è un prof, ma anche un fisico, musicista, autore bestseller e conduttore televisivo. Agli inizi del 2000 si diploma in violino e didattica della musica per poi laurearsi in fifisica. Le due anime, quella artistica e quella scientififica, si sono fuse grazie all'idea di trasformare la fifisica da pura nozione a vero e proprio intrattenimento, imitando lo stesso effffetto che ha la musica sul palcoscenico: da quasi trent'anni, Vincenzo dirige un affffermato gruppo gospel chiamato Wanted Chorus e insegna fifisica alle scuole superiori. Attraverso i canali social de La Fisica Che Ci Piace, che contano ormai milioni di follower, rende la sua materia accessibile a tutti, arricchendo le lezioni con un tocco personale e accattivante. Dal dicembre 2023, ha iniziato il tour teatrale La lezione show, che ha già fatto tappa in molte città italiane, appassionando un pubblico che abbraccia davvero tutte le generazioni. Ha condotto su RaiDue la trasmissione La Fisica dell'Amore. I suoi libri, La fisica che ci piace e Ci vuole un fisico bestiale, sono casi editoriali di straordinario successo, con oltre 150.000 copie vendute.
Autore: Vincenzo Schettini
Editore: Mondadori Electa
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,90 €
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Recensione a cura di Luigi Pizzi
La vita che ci piace di Vincenzo Schettini è un libro che si legge come un racconto di formazione collettivo: due ragazzi – Marinella e Alessio – incrociano il cammino del “prof” e lo costringono a guardare l’adolescenza nel suo punto più vulnerabile: identità, inadeguatezza, amicizie che salvano, ferite che bruciano. Da quell’incontro nasce un viaggio in cui la fisica diventa una lingua per dire le emozioni: energia come slancio vitale, inerzia come fatica a cambiare, magnetismo come attrazione e influenze reciproche, equilibrio come conquista fragile, pressione come carico sociale, vuoto come paura e spazio per ripartire. L’idea funziona perché non è un gioco di metafore: Schettini accompagna ogni concetto con scene, dialoghi, gesti concreti, così che le “leggi dell’universo” illuminino davvero la vita quotidiana di chi cresce (e di chi educa). La trama è semplice e al tempo stesso necessaria: seguendo i due protagonisti, l’autore attraversa temi caldissimi – bullismo, uso dei social, rapporto genitori–figli, vergogna e desiderio di appartenenza – senza toni predicatori. Il ritmo alterna pagine intime e momenti “di classe”, come se il banco diventasse un piccolo laboratorio emotivo in cui provare, sbagliare, tornare a provare. La scelta di far emergere la voce dei ragazzi (anche quando stona) è la leva che rende credibile il percorso: qui l’adolescenza non è un’età da “aggiustare”, ma un tempo da ascoltare.
La vita che ci piace di Vincenzo Schettini è un libro che si legge come un racconto di formazione collettivo: due ragazzi – Marinella e Alessio – incrociano il cammino del “prof” e lo costringono a guardare l’adolescenza nel suo punto più vulnerabile: identità, inadeguatezza, amicizie che salvano, ferite che bruciano. Da quell’incontro nasce un viaggio in cui la fisica diventa una lingua per dire le emozioni: energia come slancio vitale, inerzia come fatica a cambiare, magnetismo come attrazione e influenze reciproche, equilibrio come conquista fragile, pressione come carico sociale, vuoto come paura e spazio per ripartire. L’idea funziona perché non è un gioco di metafore: Schettini accompagna ogni concetto con scene, dialoghi, gesti concreti, così che le “leggi dell’universo” illuminino davvero la vita quotidiana di chi cresce (e di chi educa). La trama è semplice e al tempo stesso necessaria: seguendo i due protagonisti, l’autore attraversa temi caldissimi – bullismo, uso dei social, rapporto genitori–figli, vergogna e desiderio di appartenenza – senza toni predicatori. Il ritmo alterna pagine intime e momenti “di classe”, come se il banco diventasse un piccolo laboratorio emotivo in cui provare, sbagliare, tornare a provare. La scelta di far emergere la voce dei ragazzi (anche quando stona) è la leva che rende credibile il percorso: qui l’adolescenza non è un’età da “aggiustare”, ma un tempo da ascoltare.
Sul piano dello stile, Schettini resta fedele alla sua cifra: chiarezza, esempi puliti, un tono vicino, privo di tecnicismi superflui. La prosa è nitida, più narrativa che saggistica; i capitoli corti e l’andamento a quadri facilitano l’aggancio anche di lettori giovani o “resistenti” alla divulgazione. La struttura è quella del racconto che spiega (non del manuale che illustra): prima la scena, poi l’idea, quindi la ricaduta sulla vita di tutti i giorni. È la stessa “alleanza” che si avverte negli incontri pubblici e nelle presentazioni del libro: scienza e sentimenti si incontrano senza frizioni, con una regia empatica che invita a partecipare, non solo a capire. C’è anche una nota etica che attraversa il testo: la cultura come spazio di cura e responsabilità. L’autore non promette formule risolutive; mostra però che nominare bene le cose – come succede in fisica – aiuta a gestire ciò che si prova. In questo senso, La vita che ci piace è un libro utile a chi sta crescendo e a chi li accompagna (genitori, docenti, allenatori): un invito a fare squadra intorno a domande difficili, con strumenti semplici e veri. In conclusione: un ibrido riuscito tra romanzo e divulgazione, caloroso e leggibile, che trasforma la materia dura delle leggi naturali in una mappa per orientarsi tra paure, scelte e relazioni. Si chiude con la sensazione che, se impariamo a guardare il mondo con gli stessi occhi con cui guardiamo una formula – cercando connessioni, cause, effetti – la vita che ci piace non è uno slogan, ma un progetto che si costruisce giorno dopo giorno.
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