LA BROCCA ROTTA al Teatro Quirino (Roma) dal 14 al 26 gennaio

Teatro Stabile di Bolzano
Paolo Bonacelli Patrizia Milani Carlo Simoni
LA BROCCA ROTTA
di Heinrich von Kleist
traduzione Cesare Lievi 
e con Karoline Comarella, Valentina Morini, Maurizio Ranieri, Giovanna Rossi, Riccardo Sinibaldi, Roberto Tesconi, Irene Villa, Riccardo Zini 
scene Gisbert Jaekel
costumi Roberto Banci
luci Lorenzo Carlucci
regia Marco Bernardi

Questa commedia nasce da una scommessa, da un gioco e poche volte un’opera d’arte ha portato così evidenti, anche al suo interno, i segni del gioco e della scommessa.

Fu in Svizzera nel 1802 che Kleist e i suoi amici Wieland e Zschokke decisero di trarre una commedia, una satira e un racconto, ispirati da un’incisione di Le Veau intitolata appunto La brocca rotta, appesa nella stanza dove si trovavano abitualmente. Wieland rinunciò all’esecuzione del suo progetto, Zschokke mise insieme un mediocre racconto, mentre Kleist, leggendo con acume ispirato le fisionomie e i gesti di quella piccola gente in ambiente fiammingo-olandese, ne trasse la più bella e sostanziosa commedia di tutto il teatro tedesco. Commedia esilarante, certamente: ma che l’autore non ci vedesse solo un’occasione di riso disimpegnato risulta evidente a chiunque conosca la radicale tragicità e problematicità dell’opera di Kleist. 

Il nucleo della Brocca rotta è il personaggio di Adamo, con le sue infinite risorse di mentitore e con quella fuga finale per i campi innevati, sotto gli occhi di tutti, con la parrucca, antiquato simbolo di un’autorità abusiva e coperta di vergogna, che gli sbatte sulla schiena. Adamo, il giudice del villaggio, interpretato da Paolo Bonacelli, è parente dei vecchi semidei osceni e beffardi dal piede caprino, dalla coda villosa, dalle corna di becco, dall’appendice erotica spropositata. Così come certi servi della commedia plautina, come gli Zanni della Commedia dell’Arte, come i personaggi del Ruzante, il Falstaff di Shakespeare, l’Ubu Roi di Jarry. Commedia della piccineria umana, infestata da superstizione e corruzione: la si potrebbe leggere tutta come una parodia del potere, per questa volta senza niente di cruento o irrimediabile. Dal punto di vista artistico La brocca rotta è l’opera perfetta di Kleist. Il progressivo districarsi del nodo degli equivoci qui non stona e non disturba come nelle sue tragedie, ma anzi conferisce alla commedia una magnifica struttura e uno sviluppo ascendente unitario. Un esercizio perfetto, che ha estasiato generazioni di spettatori.

«Il fascino del testo è tutto nella miracolosa capacità di Kleist di farci divertire parlando di cose serie, anzi serissime, come sono le vicende di un funzionario pubblico corrotto e depravato, bugiardo e pusillanime fino alla patologia» afferma Marco Bernardi, giunto alla sua sessantesima regia «in questa commedia infatti si riesce a ridere e allo stesso tempo a riflettere sulla domanda fondamentale che si pone l’autore: la giustizia è uguale per tutti?».

Per la messa in scena della più bella commedia della letteratura teatrale tedesca, Bernardi ha scelto di dirigere lo stesso cast guidato da Paolo Bonacelli, Patrizia Milani e Carlo Simoni che ha portato al successo Il Malato immaginario di Molière per oltre 170 repliche. La brocca rotta è una produzione del Teatro Stabile di Bolzano, un ideale ponte culturale tra tradizione teatrale italiana e tedesca.

ORARI SPETTACOLI
dal martedì al sabato ore 20.45
giovedì 16 e mercoledì 22 gennaio ore 16.45
sabato 25 gennaio ore 16.45 e ore 20.45
tutte le domeniche ore 16.45

INFO
botteghino 06.6794585
info 06.6783042
mail info@teatroquirino.it

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