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La collezionista di lettere; Il buio ha paura dei bambini: novità Piemme in libreria dal 3 febbraio

Titolo: La collezionista di lettere
Autore:
Jorge Dìaz
Editore: Piemme
Pagine: 560
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 19,90 €


1914. Mentre la I guerra mondiale minaccia di fare in pezzi l’Europa, il re di Spagna Alfonso XIII riceve una lettera che cambierà per sempre il corso della sua guerra. La lettera di una bambina francese, Sylvie, che gli chiede aiuto per ritrovare suo fratello disperso al fronte; lo chiede proprio a lui, l’unico re che ha deciso di non fare la guerra. Alfonso, che ha appunto scelto la via della neutralità, di fronte a quelle parole piene di speranza, scritte con la grafia incerta dell’infanzia, capisce che quando una guerra minaccia il tuo mondo, non puoi restare a guardare.
Decide così di aiutare, all’insaputa del governo francese, la piccola Sylvie. Da quel momento, moltissime altre lettere cominceranno ad arrivare a corte – lettere di madri, figli, mogli. E il re sceglierà una donna – Blanca, la figlia ribelle dei marchesi di Alerces, determinata, emancipata, decisa – per mettere insieme un ufficio clandestino che li aiuti. Sotto la guida di Blanca, e dei suoi collaboratori, molte lettere troveranno risposta, molte vite si ricongiungeranno, e molti destini si compiranno. E la stessa Blanca troverà un amore che forse non sapeva di stare aspettando.

Jorge Dìaz è nato ad Alicante nel 1962. È scrittore, giornalista e sceneggiatore per la TV. È uno dei creatori e autori della serie tv Hospital Central, un enorme successo in Spagna, vincitore di tutti i premi di settore. La collezionista di lettere è il suo terzo romanzo, un bestseller in Spagna, in corso di traduzione in tutta Europa, e presto diventerà una serie tv.

Titolo: Il buio ha paura dei bambini
Autore:
Emilio Marrese
Editore: Piemme
Pagine: 252
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 14,90 €
 


Una vita nuova, gli hanno regalato, e Angelo non può proprio lamentarsene. Una casa gigante con giardino a Bologna, mamma e papà ricchi, moderni, colti, impegnati. Pronti a esaudire ogni suo desiderio. Certo questo paradiso gli è costato caro: la sua vera famiglia, scoppiata insieme all’appartamentino dove era cresciuto, la nonna, Napoli e tutto il resto. A scuola ora lo chiamano “marocchino”, ma tutto sommato riesce a farsi accettare presto da tutti, o quasi, anche se a calcio è sempre il peggiore. E all’oratorio lo pigliano in squadra a turno, come una malattia. Angelo sembra un bambino come gli altri, malgrado ciò che gli è capitato, ma ha uno sguardo tutto suo, sa leggere negli occhi e nelle parole degli adulti, sa riconoscerne bugie e ipocrisie. Sa prevederli, spiazzarli, a volte perfino spaventarli. Sa vedere il mondo che lo circonda, anche nelle profonde differenze che separano come fossero continenti le sue due città. La Napoli senza mare che ha lasciato e la Bologna senza pace degli anni Settanta, così perfetta solo in superficie. Come i suoi nuovi genitori. Ma in fondo all’ironia con cui si muove nelle vite degli altri, alle lacrime che non versa mai, ai giochi ingenuamente pericolosi che riempiono le sue giornate, Angelo nasconde qualcosa. Lui lo chiama “il nero”, come quello dei polpi. Qualcosa di cattivo, istintivo e scuro che gli impedisce di dimenticare. Di perdonare.

Emilio Marrese, nato a Napoli nel 1967, ha vissuto a Bologna e poi a Roma. Giornalista di «Repubblica» dal 1987 e voce di Radio Capital. Premio Coni 2011 per la narrativa sportiva con Rosa di fuoco. Romanzo di sangue, pallone e piroscafi (Pendragon), tradotto anche in Spagna e Sud America. È autore di due documentari: Via Volonté n.9 (Fandango, 2010) e Il Cielo Capovolto (Cineteca Bologna, 2014). Ha quattro figli.

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