Recensione: SUFFRAGETTE. LA MIA STORIA di Emmeline Pankhurst

Titolo: Suffragette. La mia storia
Autore: Emmeline Pankhurst
 
Editore: Castelvecchi
Pagine: 238
Anno di pubblicazione: 2015

Prezzo copertina: 17,50 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

La mia storia. Emmeline Pankhurst è l'autobiografia dell'attivista britannica che ha ispirato Sarah Gavron per la creazione della pellicola Suffragette, con protagoniste del calibro di Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep nel ruolo della Pankhurts. Il film è stato distribuito il 3 marzo in occasione della Festa della Donna e per i 70 anni dal primo voto delle donne in Italia, avvenuto il 10 marzo 1946. Il libro, a differenza del film - in cui Emmeline Pankhurst ha
soltanto un cameo, sono delle memorie redatte nel 1914 dall’attivista e politica britannica che guidò il movimento suffragista femminile del Regno Unito.

Emmeline Pankhurst
Attraverso ricordi veri e nitidi, si profilano varie sfaccettature della persona di Emmeline: prima bambina, interessata al mondo circostante; poi ragazza attiva e di raffinata educazione; ed infine donna, moglie e madre, che nonostante i doveri domestici persegue con perseveranza e determinazione la lotta per i diritti delle donne. Il lettore assiste ad una vera e propria evoluzione della Pankhurst, da sempre immersa nel campo politico e negli scontri per l’emancipazione. Emmeline proveniva da una famiglia dell’alta borghesia e suo padre Robert Goulden era un fervente abolizionista. Anche se l’infanzia della futura militante era stata protetta dal calore familiare, fin da piccola venne contagiata dal fervore politico e dai contrasti tra diversi sostenitori e oppositori delle varie leggi.

A soli cinque anni di età, la bambina conosceva già il significato delle parole schiavitù ed emancipazione, grazie alle discussioni relative alla schiavitù e alla Guerra Civile americana. A quindici anni era andata a Parigi, dove era stata ammessa come alunna in una delle prestigiose istituzioni europee per l’educazione superiore delle ragazze diretta dalla signorina Marchef-Girard, mentre a diciannove anni, tornata a Londra, iniziò a lavorare per il movimento a favore dell’emancipazione e del diritto al voto femminile, conoscendo così il dottor Pankhurst, che avrebbe sposato nel 1879. Nonostante il matrimonio, i figli e le mansioni da matriarca, Emmeline non si disinteressò delle questioni sociali, anzi, supportata dal marito nel 1903 fondò la Women’s Social and Political Union, il cui principale obiettivo era l’estensione del suffragio alle donne. Dopo immensi sacrifici, perdite, violenze subite, incarcerazioni estreme, scioperi e manifestazioni, l’attivista britannica, risoluta e tenace, solo nel 1918 ottenne importanti risultati per la sua causa - estesa poi a tantissime altre donne - quando venne sancito il suffragio femminile alla Camera dei Comuni.

Fortunati sono quegli uomini e quelle donne che nascono in un’epoca in cui è in corso una grande battaglia per la libertà umana. Ed è una fortuna in più avere dei genitori che prendono parte ai grandi movimenti del loro tempo in prima persona. Io sono felice e riconoscente che questo sia stato il mio caso.” Dal linguaggio diretto ed esplicativo utilizzato dalla Pankhurst nella sua autobiografia, si evincono il fervore, la tenacia, la risolutezza d’animo e la ferma convinzione adottati dalle donne in quegli anni.

Personalmente, ho trovato questo scritto emozionante e vivo, e in qualche modo ho fatto mie le parole di Emmeline. Si riescono a sentire e sperimentare ogni lotta, ogni discussione, ogni vittoria e ogni perdita. Ho gioito, ho provato rabbia e angoscia insieme alle tante suffragette. Leggere questo libro ha rafforzato la mia convinzione che, nonostante le donne siano sottovalutate da sempre, possiedono l’impeto, la fermezza e la compassione necessarie per perorare qualsiasi causa civile e sociale. Oggi vanno di moda gli eroi e i supereroi, combattenti per il bene comune e la difesa dei deboli, nonché personaggi aventi poteri al di là dell’umana comprensione. A mio avviso questi “campioni” prodi e valorosi non appartengono solamente al mondo immaginario e fittizio. Come ci dimostra Emmeline Pankhurst (e tante altre donne e uomini), i veri eroi sono coloro che, ogni giorno, nonostante la paura e le ripercussioni, con ardimento, capacità, ostinazione e risolutezza affrontano le più grandi battaglie morali e fisiche per il bene comune e per migliorare le condizioni di vita della collettività. E proprio per questo penso che, le suffragette, vere e proprie eroine del passato, presente e futuro, debbano essere prese come modelli ispirativi per le nuove generazioni.

Ovviamente consiglio questo libro a tutti i target, senza distinzione di genere o di età. È un libro che va letto, riletto, adorato e riflettuto.

L'AUTRICE
Emmeline Pankhurst (Manchester, 1858 – Londra, 1928). Attivista britannica, guidò il movimento suffragista a cavallo tra Ottocento e Novecento. Si appoggiò dapprima al partito liberale, poi al partito laburista indipendente, prima di fondare il WSPU. Morì nel 1928, poche settimane prima del Representation of the People Act che estese il diritto di voto a tutte le donne. Il suo nome è stato inserito dal «Time» nella lista delle cento persone più importanti del Novecento. 


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