Recensione: In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico, di Barbara Frale

Titolo: In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico
Autore: Barbara Frale
Editore: Newton Compton
Pagine: 381
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 12,00 €


Recensione a cura di Mario Turco

Leggi “In nome dei Medici”, di Barbara Frale pubblicato dalla Newton Compton Editori e ti fai un sacco di domande. Non sulla breve fortuna politica che arrise a Lorenzo il Magnifico, il più famoso esponente della ricchissima famiglia fiorentina che arrivò a diventare “la banca dei Papi” ma su come all’innegabile sapienza storica, documentaristica e d’archivio della genia dei ricercatori storici prestati alla scrittura non corrisponda quasi mai un seppur minimo talento narrativo. Due binari culturali paralleli che non riescono nemmeno a intersecarsi e che, nonostante il mediocre risultato artistico, continuano ad essere ricompensati dal pubblico con tanto successo. Da Dan Brown in giù fino ad arrivare
proprio a Barbara Frale, storica dei Templari e autrice di tomi sulla Sindone di Torino divenuta volto noto della Tv per le sue ospitate a programmi come Voyager di Roberto Giacobbo o Le storie di Corrado Augias, queste libere re-interpretazioni di eventi occorsi realmente continuano a fare breccia sul pubblico. 

Nel caso specifico de “In nome dei Medici” il richiamo alla figura ammantata nel mito sin dalla scuola dell’obbligo di Lorenzo il Magnifico, capace per un breve periodo di tenere a freno le pulsioni disgregatrici delle potenze della penisola italiana, giova particolarmente a questo successo. Il romanzo della Frale prende l’abbrivio precisamente dal 1466, anno in cui un giovanissimo Lorenzo si reca a Roma per conto del padre Piero per un importante viaggio d’affari: sbloccare lo stallo dell’appalto delle miniere d’allume (minerale usato nella lavorazione delle pelli e per usi sanitari) nei monti della Tolfa. Il lucroso affare, importante per rivitalizzare le finanze medicee, è bloccato ufficialmente da una maledizione che uccide gli indigeni attraverso modi efferati. Il primo scorcio del romanzo sembra quindi adagiarsi sulle fattezze del thriller esoterico come nel caso del precedente lavoro dell’autrice, quel “I sotterranei di Notre-Dame” che la lanciò sul mercato editoriale. Solo che “In nome dei Medici” si fa prendere presto la mano dall’autentica passione della studiosa per la figura di Lorenzo e tralascia da subito questa traccia per andar nei territori più conosciuti (dalla Frale) del clima storico dell’epoca. 

Nel tentativo di fornire un dettagliato resoconto delle tensioni che albergavano tra le potenti famiglie romane verso i plebei Medici, senza origini nobiliari che nemmeno la gratificazione di Luigi XI di poter indossare i gigli d’oro, simbolo della casata francese, riusciva ai loro occhi a rendere aristocratici, l’autrice infatti si smarrisce in una serie di sottotrame che sembrano sempre preludere a un grandioso colpo di scena che purtroppo non arriverà mai. La volontà di volersi attenere alla precisa documentazione dei fatti fa sì infatti che lo scioglimento della vicenda non si risolva in linea con le premesse fantasmatiche ma s’allinei molto più prosaicamente ai libri di storia. D’altronde le più forti licenze narrative sono riservate alla storia d’amore impossibile tra Lorenzo e Clarice Orsini, giovane esponente di un casato che vede all’interno del suo lignaggio la presenza di due Papi e molti cardinali. Soltanto che qui il gusto della Frale si rivela di piccola cabotaggio: le schermaglie romantiche tra i due, il loro rincorrersi nonostante l’onta papale, il lieto fine sono pericolosamente vicini a un medio Harmony. Anche l’avvicinamento dei temi e del linguaggio a uno stile moderno che a volte sconfina nell’italiano scorretto senza nemmeno rendersene conto, non come esperimento ma come un’incerta conoscenza di quel mondo, dovuto forse più ai mass-media che a una vera frequentazione, non riesce a raggiungere l’evidente esito accattivante che si era proposto. 

In nome dei Medici” ha i limiti strutturali di un testo che sembra più un’operazione pianificata dal reparto marketing di una casa editrice aggressiva (usato in senso neutro) come la Newton Compton senza però riuscire ad avere una trama che possa quantomeno risultare di gradevole appeal. Un romanzo che avrà quindi successo.

L'AUTRICE
Barbara Frale (Viterbo, 1970) è una storica del Medioevo nota in tutto il mondo per le sue ricerche sui Templari. Autrice di varie monografie, ha partecipato a trasmissioni televisive e documentari storici sul processo ai Templari e sulla Sindone di Torino. Insieme a Franco Cardini è consulente storica della serie in onda sulla RAI I Medici. Lorenzo il Magnifico, e autrice del saggio La Congiura. Dopo il successo di I sotterranei di Notre-Dame, con la Newton Compton ha pubblicato anche In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico e I grandi imperi del Medioevo.

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