Paul Lynch vince il Booker Prize con il libro "Prophet Song"

Paul Lynch vince il Booker Prize con il libro Prophet Song
a marzo Il canto del Profeta sarà in libreria in Italia
con la traduzione di Riccardo Duranti


«Cercavo di scrutare nel caos moderno. Le agitazioni nelle democrazie occidentali. Il dramma della Siria - l’implosione di un'intera nazione, la portata della crisi dei rifugiati e l’indifferenza dell’Occidente. Prophet Song è in parte un tentativo di empatia radicale. Per capire meglio, dobbiamo prima sperimentare il problema in prima persona. Ho quindi cercato di approfondire la distopia apportandovi un alto grado di realismo. Volevo che l'immersione del lettore fosse tale che alla fine del libro non solo conoscesse, ma sentisse il problema in prima persona». Paul Lynch

Esi Edugyan, Presidente della Giuria: «L’autore non si tira indietro di fronte a nulla, descrivendo la realtà della violenza di Stato e dello sradicamento, non offrendo facili consolazioni. (...) Lynch compie prodezze linguistiche che lasciano a bocca aperta. Ha il cuore di un poeta, usa la ripetizione e i motivi ricorrenti per creare un’esperienza di lettura viscerale. È un trionfo di narrazione emotiva, coraggiosa e audace. Con grande vivacità, Prophet Song cattura le ansie sociali e politiche del nostro momento attuale. I lettori lo troveranno sconvolgente e vero, e non dimenticheranno presto i suoi avvertimenti».

Aimee Walsh, Observer: «Senza pause, il libro ha un’atmosfera affannosa e claustrofobica. Il libero arbitrio e il significato di libertà sono spinti oltre i loro limiti, erodendo entrambi fino a uno stato di quasi inesistenza. [...] Il messaggio di Lynch è chiarissimo: in tutto il mondo ci sono vite sconvolte, violenze, persecuzioni. Prophet Song è un manifesto letterario per l’empatia verso i bisognosi e un romanzo brillante e ossessionante che dovrebbe essere messo nelle mani dei politici di tutto il mondo».

Il libro: A Dublino, in una sera buia e piovosa, la scienziata Eilish Stack apre la porta di casa e si trova di fronte due agenti della polizia segreta. Sono lì per interrogare suo marito, un sindacalista. In questa inquietante distopia, Paul Lynch immagina una Repubblica d’Irlanda che scivola nel totalitarismo dopo l’ascesa del partito di destra National Alliance, che ha preso il potere in risposta alle pressioni dei sindacati per l’aumento dei salari degli insegnanti. La deriva totalitaria arriva gradualmente, attraverso passaggi a prima vista innocui che si accumulano fino a creare una società da incubo. Le persone si rendono conto che le loro libertà sono state cancellate solo quando è troppo tardi. Con una scrittura rapida e senza pause, il romanzo ricrea l’atmosfera carica di tensione di una dittatura in ascesa e segue le vicende della protagonista, che dovrà capire fino a che punto può spingersi per salvare sé stessa e le persone che ama.

Paul Lynch, nato a Limerick nel 1977, è considerato tra i migliori scrittori irlandesi della sua generazione. Dopo Cielo rosso al mattino (2017), accolto dalla stampa come un caso letterario, l’autore ha pubblicato Neve nera (2018) Grace (2020) e Oltremare (2022).

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