Recensione: Senza arte né parte (2011)

"Senza arte né parte" che bella sorpresa! Pomeriggio pensavo di imbattermi in uno dei soliti film comici, con personaggi e situazioni già viste, e invece sono rimasto piacevolmente colpito da questa pellicola. La storia vede protagonisti tre uomini: Enzo (Vincenso Salemme), sposato con Aurora (Donatella Finocchiaro); Carmine (Giuseppe Battiston); Bandula (Hassani Shapi). Tutti e tre vengono licenziati da Alfonso Tammaro, industriale della pasta, e sostituiti da nuove macchine.
A questo punto non rimane che cercare una nuova occupazione. Alla fine sarà lo stesso Tammaro ad assumerli come custodi delle opere d'arte contemporanea che ha acquistato.Mentre stanno lavorando Carmine, per sbaglio, rompe uno di questi oggetti, l'uovo di Manzoni, del valore di 45 mila euro. Per risolvere il problema i tre amici decidono di ricostruirlo e l'impresa riesce. Questo successo costituisce lo spunto per un nuovo lavoro ovvero quello di falsari; le opere false rimangono a Tammaro mentre le originali vengono vendute ai collezionisti. L'impresa sembra riuscire senza problemi ma l'imprevisto è dietro l'angolo e potrebbe cambiare per sempre le loro vite. Il resto dovete scoprirlo da soli vedendo il film.
Si tratta di una pellicola scorrevole e frizzante; una commedia moderna sul tema del precariato e dell'arte di arrangiarsi. Le gag comiche funzionano e non cadono mai nella volgarità. Bravi gli attori che sono bene assortiti e hanno un buon affiatamento. Un film leggero che consiglio a tutti coloro in cerca di qualche risata senza grandi aspettative.


REGIA: Giovanni Albanese
SCENEGGIATURA: Giovanni Albanese, Fabio Bonifacci
ATTORI: Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Donatella Finocchiaro, Hassan Shapi, Giulio Beranek, Paolo Sassanelli, Ernesto Mahieux, Mariolina De Fano, Fabio Frisenda

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