Recensione: RE DI BASTONI, IN PIEDI di Francesca Battistella


DESCRIZIONE
Sogni premonitori che puntualmente si avverano, il futuro letto nelle carte da gioco: questa è Maricò, proprietaria di Casa Serena, una pensione che tra i suoi ospiti fissi vede don Cecè Tarallo, ’o femmeniello.
E proprio a lui le carte di Maricò riservano un tenebroso messaggio… Ma don Cecè, di lì a poco, muore e lascia a Maricò una scomoda eredità, racchiusa tra le pagine di quaderni che rivelano terribili fatti di sangue. La lettura dei quaderni si intreccia coni sogni di Maricò, le scombina le carte, e la fa precipitare in un vortice di eventi che la portano ad incontrare politici, avvocati e camorristi, tutti legati a filo doppio tra loro e a “certe strane morti del Nord”.
L’arrivo alla pensione dell’affascinante Raoul Zanardi, commissario della Direzione Investigativa Antimafia, travolgerà ancora di più Maricò nel segreto di don Cecè.
Il Re di bastoni, in piedi corre sul doppio binario del giallo e del noir.

Puoi leggere qualche pagina del libro qui

RECENSIONE
Re di bastoni, in piedi è il terzo romanzo di Francesca Battistella, personalmente il primo che leggo di questa scrittrice.
Il personaggio principale della storia è Maria Consiglia, per tutti Maricò, un donna sulla quarantina, tutta d'un pezzo, con un passato da sognatrice e un presente fatto di lavoro e routine come proprietaria di una piccola pensione (Casa Serena) a Napoli. Maricò, all'apparenza una donna semplice e comune, è invece dotata di un grande dono: riesce a leggere il futuro attraverso le carte. E proprio queste hanno annunciato a don Cecè la sua morte. Quando questa arriva, puntuale, Maricò viene a trovarsi unica erede di tutto, compresi i pesanti segreti che hanno accompagnato la vita dell'uomo. Infatti entra in possesso dei diari di don Cecè, ai quali sembra molto interessato l'avvocato Amoruso, un uomo corrotto, omosessuale e anche pedofilo.
Ma cosa ci sarà di tanto importante?
Intanto alla pensione arriva un affascinante commissario della Direzione Investigativa Antimafia, Raoul Zanardi, incaricato di far luce su alcuni omicidi commessi al Nord che sembrano strettamente connessi alla malavita partenopea. Maricò rimane subito stregata dal fascino dell'ispettore sciupafemmine e nonostante fatichi ad ammetterlo, sente che una fiamma è ancora viva nel suo cuore e nel suo corpo.
Dopo aver letto i diari Maricò verrà finalmente a conoscenza del segreto di don Cecè: la triste storia di un amore impossibile, di un rapimento e di una morte atroce. Qualcosa che è collegato con la camorra che, nel frattempo, è attraversata da una guerra intestina per il controllo dei territori di Forcella, Secondigliano e Sanità; la lotta sanguinosa tra la famiglia Amitrano e quella in ascesa di Ciccio Porcaro.
Quando anche Zanardi viene a conoscenza del contenuto dei diari di den Cecè, decide di coinvolgere il sostituto procuratore Mercurio e insieme avvieranno l'indagine che porterà alla scoperta di una fitta rete di corruzione, tra camorra e politica, per la costruzione di un centro commerciale funzionale allo smaltimento di denaro sporco.
Un romanzo intenso quello della Battistella, in bilico tra noir e giallo, capace di tenere il lettore incollato fino all'ultima pagina. La scrittura è scorrevole; il linguaggio semplice ma elegante.
A differenza di molti libri dello stesso genere, questo di Battistella non è il classico romanzo d'azione.
I ritmi sono piuttosto blandi e si punta, invece, sulla profondità psicologica dei proganisti, ben caratterizzati dalla scrittrice, e sulla messa in scena, nuda e cruda, di una realtà camorristica che pochi romanzi hanno saputo inquadrare e raccontare così bene.
I personaggi di Battistella non sono burattini ma hanno un'anima, seppur corrotta dal mondo infimo che vivono e alimentano ogni giorno.
Particolarmente riuscita, a mio avviso, è la figura di Maricò, interprete perfetta della napoletanità, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Ma memorabili anche le figure di don Cecè, il perfetto gentiluomo; di Mercurio, l'uomo pronto a sacrificare la vita per Napoli e la giustizia; di Vittorio Amitrano, il boss mafioso costretto a vivere una vita che non desiderava e svuotato di qualsiasi gioia; dell'assessore Santaniello e dell'avvocato Amoruso, simboli della bassezza umana.
Tuttavia la vera protagonista di questo romanzo è Napoli; i vicoli del rione Sanità, il mercato di via Toledo, il degrado di Secondigliano, la "povera gente" di Forcella. Una città ferita a morte da un "cancro" che non può e non vuole guarire.
Il romanzo, non a caso, è ambientato nel 1987; anno del primo scudetto napoletano (targato Maradona) ma soprattutto della sentenza del maxiprocesso palermitano, primo vero colpo inflitto dallo Stato alla mafia.

Per concludere un romanzo sincero, duro, appassionante, in perfetto equilibrio tra storia e fantasia, scritto con maestria e bravura. Un libro che mi sento di consigliare a tutti.

VOTO 4/5

Titolo: Re di bastoni, in piedi
Autore: Francesca Battistella
Editore: Scrittura & Scritture
ISBN: 9788889682364
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo copertina: 12,50 € 




L'AUTORE


 Francesca Battistella, vive sul Lago d’Orta. Ha collaborato come traduttrice per l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e ha lavorato come addetta alle pubbliche relazioni ed editor presso la Innovare S.r.l. Attrice di cinema e di teatro di avanguardia negli anni 70' e 80', ha un brevetto di pilota di aereo e una grande passione per i viaggi e la scrittura. 
Ha già pubblicato Gli esuli (2004) e Il parco delle meraviglie (2006).



LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...