Lettere d'amore alla Scozia, Storia sentimentale dell'astronomia e altri libri in uscita il 31 ottobre
Titolo: Lettere d'amore alla Scozia
Autore: Alexander McCall Smith
Editore: Guanda
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,50 €
Autore: Alexander McCall Smith
Editore: Guanda
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,50 €
Al numero 44 di Scotland Street ci sono grandi cambiamenti. Domenica è partita per lo stretto di Malacca con l’intento di condurre una ricerca antropologica sui pirati e a occupare l’appartamento del quarto piano è arrivata la sua amica Antonia. Bruce si è trasferito a Londra e Pat, la sua simpatica inquilina, ha dovuto cambiare casa. Dopo ben due anni sabbatici, ha finalmente cominciato a frequentare l’università, dove conosce l’ennesimo ragazzo sbagliato... E il povero Matthew? Sempre innamorato di lei. Chissà che stavolta non venga ricambiato.
Ma per fortuna c’è anche chi non si è spostato di un centimetro. Angus Lordie e il suo cane Cyril frequentano ancora le strade e i bar della New Town edimburghese, ma sentono la mancanza di Domenica e non legano affatto con l’intellettuale Antonia. Il piccolo Bertie, sassofonista prodigioso che a sei anni parla correntemente l’italiano, continua a deliziare i vicini con le note di As Time Goes By, mentre la madre Irene è quasi giunta al termine di una seconda gravidanza che ne ha esasperato il carattere non facile.
In compagnia di questi e di moltissimi altri esuberanti personaggi – un architetto australiano, una giovane suora, un gruppo di studenti francesi – Alexander McCall Smith ci invita a seguirlo ancora una volta alla scoperta di Edimburgo e dei suoi segreti.
Alexander McCall Smith, nato e cresciuto in Africa, è professore di diritto presso l'Università di Edimburgo ed è stato vicepresidente della commissione per la genetica della Gran Bretagna. Prima di dedicarsi alla narrativa, ha scritto molti libri di altro genere. E' autore della serie di Precious Ramotswe - e della sua Ladies' Detective Agency N.1 -, della serie della detective per caso Isabel Dalhousie e della serie 44 Scotland Steet.
Titolo: Storia sentimentale dell'astronomia
Autore: Piero Bianucci
Editore: Longanesi
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 19,90 €
Editore: Longanesi
Pagine: 312
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 19,90 €
Talete cadde in un pozzo mentre passeggiava
guardando la Luna. Tycho
Brahe girava con un naso finto perché
aveva perso quello vero in un duello.
Keplero scoprì le leggi del moto dei
pianeti ma faceva oroscopi per campare
e salvare dal rogo la madre fattucchiera.
Galileo frequentava case di
piacere, ebbe tre figli da un’amante e,
ormai vecchio, scoprì la bellezza di un
amore intellettuale. Newton era invidioso
e attaccabrighe, fu più alchimista
e teologo che scienziato e come direttore
della Zecca di Londra mandò
alla forca decine di piccoli falsari. Einstein
cancellò dalla sua vita una figlia
avuta prima del matrimonio. Hubble,
padre del Big Bang, da giovane era un
pugile in corsa per il titolo mondiale
dei medio-massimi...
Con un rigore non privo di humour, Piero Bianucci racconta la meravigliosa avventura delle scoperte astronomiche legandola alle storie straordinarie di quanti, uomini e donne, l’hanno vissuta. Dallo sgomento dell’uomo primitivo nelle notti stellate alle grandi domande esistenziali dell’uomo moderno, il cielo continua a essere specchio dei sentimenti, della Ragione e della curiosità umana.
Con un rigore non privo di humour, Piero Bianucci racconta la meravigliosa avventura delle scoperte astronomiche legandola alle storie straordinarie di quanti, uomini e donne, l’hanno vissuta. Dallo sgomento dell’uomo primitivo nelle notti stellate alle grandi domande esistenziali dell’uomo moderno, il cielo continua a essere specchio dei sentimenti, della Ragione e della curiosità umana.
Piero Bianucci, giornalista scientifico
a La Stampa, responsabile editoriale
del mensile le Stelle e docente di Comunicazione
scientifica all’Università
di Torino, è autore di una trentina di
libri che trattano di astronomia, energia,
telecomunicazioni e tecnologie
avanzate. La International
Astronomical Union gli ha dedicato
il pianetino 4821 in orbita tra
Marte e Giove.
Titolo: Come pensare (di più) il sesso
Autore: Alain de Botton
Editore: Guanda
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €
Autore: Alain de Botton
Editore: Guanda
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €
Pur essendo uno degli argomenti più discussi
nella nostra società, non sempre lo si
tratta nel modo giusto; lo consideriamo
uno degli elementi centrali della nostra
vita, ma spesso non ci sembra all’altezza
delle aspettative; lo troviamo estremamente
gradevole, eppure capita che ci
metta a disagio. Di cosa stiamo parlando?
Ma del sesso, è ovvio.
A portare un po’ d’ordine nella confusione di idee che accompagna l’atteggiamento contemporaneo nei confronti della sessualità ci aiuta, con questo libro, Alain de Botton, il quale afferma «l’importanza di un libro filosofico sul sesso» come strumento per mettere a fuoco la questione, per guardarla da una prospettiva più realistica. Se non esiste una «normalità» delle relazioni amorose e del desiderio, bisogna ritrovare un punto di vista oggettivo per raggiungere un equilibrio tra sentimenti e passione, tra avventura di una notte e impegno a lungo termine. Coprendo argomenti che spaziano dalla lussuria al feticismo, dall’adulterio alla pornografia, De Botton esplora con grande schiettezza i dilemmi moderni della sessualità e ci offre la consolazione di non essere i soli ad affrontarli.
A portare un po’ d’ordine nella confusione di idee che accompagna l’atteggiamento contemporaneo nei confronti della sessualità ci aiuta, con questo libro, Alain de Botton, il quale afferma «l’importanza di un libro filosofico sul sesso» come strumento per mettere a fuoco la questione, per guardarla da una prospettiva più realistica. Se non esiste una «normalità» delle relazioni amorose e del desiderio, bisogna ritrovare un punto di vista oggettivo per raggiungere un equilibrio tra sentimenti e passione, tra avventura di una notte e impegno a lungo termine. Coprendo argomenti che spaziano dalla lussuria al feticismo, dall’adulterio alla pornografia, De Botton esplora con grande schiettezza i dilemmi moderni della sessualità e ci offre la consolazione di non essere i soli ad affrontarli.
Alain de Botton è nato in Svizzera nel 1969, ha studiato a Cambridge e vive attualmente a Londra. Ha esordito con Esecizi d’amore,
conquistandosi subito un posto particolare nella scena letteraria
europea. Con i suoi libri, prevalentemente narrativi ma con felici
innesti saggistici, sta disegnando un’inconsueta mappa del sentire
contemporaneo.
Titolo: In principio era la tavola
Autore: Adam Gopnik
Editore: Guanda
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,00 €
Autore: Adam Gopnik
Editore: Guanda
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,00 €
«Non capisco come faccia una giovane
coppia a iniziare la vita insieme comprando
un divano o un televisore» disse
una volta a Gopnik lo chef britannico
Fergus Henderson. «Non lo sanno che la
tavola viene prima?»
E Adam Gopnik lo sa benissimo: la tavola è il principio di tutto. È il luogo dell’alimentazione e quindi della vita, ma è anche il luogo per eccellenza dove raduniamo gli affetti e perpetuiamo le tradizioni; un luogo di cultura gastronomica e di intrattenimento godereccio. Ma non è sempre stato così. L’autore di questo libro ce lo racconta con dovizia di aneddoti e curiosità. Quando, al posto delle antiche osterie, sono nati i moderni ristoranti? Quando la Rivoluzione ha messo a disposizione dei francesi un buon numero di chef, i cui aristocratici datori di lavoro avevano fatalmente perso la testa... Quando nelle nostre cucine si è cominciato a sentire il bisogno di ricettari? Quando la cucina ha cessato di essere il dominio esclusivo delle donne che, per amore o per forza, si tramandavano le ricette di generazione in generazione. Il tema della tavola, insomma, va ben oltre le disquisizioni eno-gastronomiche tanto di moda negli ultimi anni e le moderne ossessioni alimentari. Gopnik ci rivela, attraverso la storia dei grandi chef e quella dei grandi vini, la centralità del cibo e del bere come elemento di civiltà e continuità del vivere; ci guida con l’entusiasmo del gourmet attraverso i percorsi del gusto, non senza regalarci qualche segreto della sua cucina.
E Adam Gopnik lo sa benissimo: la tavola è il principio di tutto. È il luogo dell’alimentazione e quindi della vita, ma è anche il luogo per eccellenza dove raduniamo gli affetti e perpetuiamo le tradizioni; un luogo di cultura gastronomica e di intrattenimento godereccio. Ma non è sempre stato così. L’autore di questo libro ce lo racconta con dovizia di aneddoti e curiosità. Quando, al posto delle antiche osterie, sono nati i moderni ristoranti? Quando la Rivoluzione ha messo a disposizione dei francesi un buon numero di chef, i cui aristocratici datori di lavoro avevano fatalmente perso la testa... Quando nelle nostre cucine si è cominciato a sentire il bisogno di ricettari? Quando la cucina ha cessato di essere il dominio esclusivo delle donne che, per amore o per forza, si tramandavano le ricette di generazione in generazione. Il tema della tavola, insomma, va ben oltre le disquisizioni eno-gastronomiche tanto di moda negli ultimi anni e le moderne ossessioni alimentari. Gopnik ci rivela, attraverso la storia dei grandi chef e quella dei grandi vini, la centralità del cibo e del bere come elemento di civiltà e continuità del vivere; ci guida con l’entusiasmo del gourmet attraverso i percorsi del gusto, non senza regalarci qualche segreto della sua cucina.
Adam Gopnik scrive per il New Yorker
dal 1986. Ha vinto tre volte il National
Magazine Award for Essays and for
Criticism e il George Polk Award for
Magazine Reporting. Vive a New York
con la moglie e i loro due figli.
Titolo: La vera storia del cabaret
Autore: Giangilberto Monti, Flavio Oreglio
Editore: Garzanti
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,90 €
Autore: Giangilberto Monti, Flavio Oreglio
Editore: Garzanti
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,90 €
Per la prima volta, la storia di una forma di spettacolo amatissima dal pubblico. Oreglio e Monti risalgono fino alle origini antiche del cabaret per arrivare alla Parigi degli artisti e degli scrittori della bohème, a Monaco e Berlino, tra i pittori e i poeti espressionisti e dada. Ma anche alle forme di spettacolo popolare italiano, il caffè chantant e il varietà. E infine l'Italia dei giorni nostri, dove la comicità e la satira la fanno da padrone, nelle sale del Nord come in quelle del Sud, e soprattutto nelle televisioni. Ricordando sempre che il cabaret - la forma di comicità amata da filosofi e artisti - non fa solo sbellicare dalle risate: fa anche pensare.
Giangilberto Monti, autore e interprete, ha all'attivo oltre dieci album come cantautore. Ha recitato con Dario Fo, di cui ha messo in scena il repertorio musicale, tradotto e cantato in italiano brani di Boris Vian, Léo Ferré e Serge Gainsbourg, ideato e condotto programmi per la Radio Svizzera, raccontato la vita degli chansonniers più ribelli in Maledetti Francesi (NdA, 2010), scritto per diversi comici dello Zelig. Con Garzanti ha pubblicato il Dizionario dei cantautori (2003, n.e. 2005, con Veronica Di Pietro) e il Dizionario dei comici e del cabaret (2008).
www.giangilbertomonti.it
Flavio Oreglio, biologo, cantautore e scrittore, cultore del teatro-canzone, ha incontrato il grande pubblico nella trasmissione televisiva Zelig. Autore delle trilogie multimediali Ridendo e sferzando (1985-2000), Il momento è catartico (2000-2005) e Siamo una massa di ignoranti. Parliamone (2006-2010), da oltre un decennio coordina il progetto Musicomedians (www.musicomedians.it) per il quale ha ideato e diretto artisticamente sei edizioni del festival Percorsi d'autore e realizzato un Centro Studi e un Archivio dedicati alla storia del cabaret. Dal 2011 ha dato vita al nuovo percorso Storia curiosa della scienza (Salani).
www.flaviooreglio.it
Titolo: Musica distante
Autore: Emanuele Trevi
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 13,00 €
Autore: Emanuele Trevi
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 13,00 €
Che cosa può la grande letteratura – quella di Dante e Apuleio, Virginia
Woolf e Leopardi, Conrad e Dostoevskij, Melville e Joyce, Rilke e
Yeats, i numi tutelari di questo libro – insegnare sul Bene? Trevi lo
racconta in un breve e magistrale libro, oggi ripubblicato in una nuova
edizione rivista e accresciuta dopo un decennio di assenza dalle
librerie, i cui capitoli sono dedicati ad altrettante virtù della
tradizione cristiana: fede, speranza, carità; prudenza, giustizia,
fortezza e temperanza. Svincolate dalla loro dimensione religiosa, non
perciò dal loro intimo nucleo spirituale, le virtù, parole che paiono
sull’orlo del definitivo tramonto, riprendono forza e vigore se
illuminate – con la sapienza e la finezza di Emanuele Trevi – dalla
tradizione letteraria occidentale.
Emanuele Trevi (Roma, 1964) è scrittore e critico letterario. Ha esordito come autore di narrativa con I cani del nulla (Einaudi, 2003) e ha pubblicato per la collana Contromano di Laterza Senza verso (2005) e L’onda del porto (2005). Il suo ultimo romanzo è Il libro della gioia perpetua(Rizzoli, 2010). È autore di numerose curatele e saggi: fra questi, i volumi Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994) e Musica distante (Mondadori, 1997). Ha inoltre pubblicato i libri-intervista Invasioni controllate (con Mario Trevi, Castelvecchi, 2007) e Letteratura e libertà (con Raffaele La Capria, Fandango, 2009). Collabora con la Repubblica, il manifesto, Il Messaggero e Il Foglio. È conduttore di programmi radiofonici per Rai Radio 3. Per Ponte alle Grazie, ha pubblicato il libro "Qualcosa di scritto".
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