Recensione: MATCHED. LA SCELTA di Ally Condie

Titolo: Matched. La scelta
Autore:
Ally Condie
Editore: Fazi
Pagine: 351
Anno di pubblicazione: 2011 
Prezzo copertina: 18,50 €


Recensione a cura di Genny Biagioni

Cassia vive insieme alla sua famiglia in uno dei distretti in cui è stata divisa la Società: un'organizzazione perfetta dove niente è affidato al caso ma dove tutto è frutto di statistiche e calcoli delle probabilità; le malattie sono state sconfitte e la qualità della vita di ogni individuo è ottima, dalla nascita fino alla morte, che avviene al compimento degli ottant'anni, né un giorno di meno né un giorno di più.
Ognuno è uguale agli altri, tutti hanno una casa ed un impiego e nessuno possiede più della comunità; anche il cibo viene somministrato giornalmente secondo le caratteristiche fisiche e l'attività motoria svolta dal singolo, e a nessuno è consentito conservare beni materiali, neppure quelli lasciati in eredità dagli avi più antichi, che vengono requisiti dai Funzionari addetti allo scopo; ogni cosa, ad eccezione di un solo manufatto del passato a testa che viene registrato e che verrà tramandato alle generazioni successive, come unico, prezioso ricordo di quella famiglia. Tutto deve filare liscio e senza scossoni, per evitare gli errori commessi nei secoli e nei millenni che hanno portato alla quasi totale estinzione dell'umanità; anche le emozioni sono viste come una possibile interferenza e non sono tollerati eccessi, neppure nella manifestazione dei sentimenti; è per questo motivo che ogni cittadino possiede tre pillole: una blu, per reintegrare il nutrimento in casi estremi, una verde per calmarsi in situazioni di particolare stress, ed una rossa, di cui nessuno conosce realmente gli effetti. Anche le unioni non avvengono liberamente: all'età di diciassette anni, durante una cerimonia che prende il nome di Banchetto per l'Abbinamento, gli adolescenti, maschi e femmine, conosceranno per la prima volta il volto dei loro Promessi, scelti da un sistema informatico che ne ha valutato la compatibilità massima, comparando i dati e le informazioni registrate nella scheda personale di ognuno; in questo modo si garantisce la perfetta solidità del matrimonio, che avverrà all'età di ventuno anni, e la nascita di una prole fisicamente e geneticamente forte e resistente, senza margine di errore. Di solito i Promessi provengono da distretti diversi dal proprio, ma per Cassia non accade: il suo Abbinamento, sotto lo sguardo invidioso e sorpreso della comunità, si rivela Xander, il suo amico d'infanzia, il più desiderato ragazzo della sua piccola realtà. E lei non può che esserne felice, pensando di essere la più fortunata di tutte: Xander è bello, forte e protettivo, si conoscono sin da bambini, la ama già e non la costringerà ad abbandonare i suoi genitori, perché vivranno nello stesso distretto in cui sono cresciuti; non potrebbe desiderare di più... Fin quando Cassia non guarda la scheda che le è stata consegnata e, insieme al volto di Xander, vede quello di un altro giovane che conosce: Ky. Com'è possibile che il sistema abbia compiuto un errore? E se, invece, il suo Promesso fosse stato destinato ad essere Ky? Ma lui non può esserlo, perché è un Aberrazione, un individuo marchiato che non potrà mai sposarsi né ambire ad un impiego più dignitoso, perché paga le colpe che i suoi genitori hanno commesso... E Kay, in fondo, chi è? Che cosa si nasconde nel suo passato? Quali sono gli orrori che lo portano a rimanere sempre ai margini, per non farsi notare? E' a quel punto che Cassia inizia a farsi delle domande, a chiedersi se la Società fredda e priva di rischi in cui vivono non sia sbagliata, se non sarebbe più giusto permettere agli individui di scegliere. E quando il nonno, in occasione della cerimonia che lo congederà per sempre da questa vita, le consegna in gran segreto una poesia proibita, Cassia capirà l'importanza di lottare per la libertà; e saranno proprio le parole di Dylan Thomas ad aiutarla a scegliere la sua strada: «Non andartene docile in quella buona notte. Infuria, infuria contro il morire della luce»...

Il romanzo di Ally Condie, Matched – La scelta, edito da Fazi Editore, è un fantasy distopico, scorrevole e ben scritto, che commuove e amareggia, che fa provare al lettore una spiacevole sensazione di rabbia impotente, ma al tempo stesso che intenerisce ed emoziona. Perché tutte queste sensazioni in una volta sola? Perché è fin troppo facile immedesimarsi e immaginarsi in questo scenario tragico, che non è poi così fantascientifico come può apparire: non cerchiamo, forse, anche noi, nella nostra società la perfezione? Non impegniamo risorse per debellare ogni tipo di malattia e per sconfiggere i segni del tempo? Non abbiamo l'illusione di avere il dominio sulla natura? E non alieniamo in maniera ossessiva il controllo delle nostre vite? Tutto ciò può essere positivo, perché è razionale e comprensibile voler migliorare la qualità della propria esistenza, ma fin quando non diventa eccessivo; perché lo diventa, è inevitabile quando si affida nelle mani di qualcuno il controllo di noi stessi. Siamo sicuri, allora, di volere che tutto si automatizzi per eliminare le variabili di errore? Non rischiamo di creare un'umanità sterile e priva di emozioni? Non è forse più bello svegliarsi la mattina e poter scegliere cosa fare, chi incontrare e la persona di cui innamorarsi, rischiando anche di sbagliare? Non è meglio non conoscere il momento della nostra morte e cosa la vita ti riserverà ogni giorno? Non è più appagante e stimolante guardare qualcuno diverso da se stesso, magari anche peggiore, e poter apprezzare le differenze che ci distinguono? La vita è un mistero infinito e come tale va affrontato; non si può ridurre ad una semplice raccolta di informazioni e di dati che verranno analizzati da un'intelligenza artificiale. E' molto di più. Ed è per questo motivo che consiglio di leggere Matched – La scelta, perché è un libro che fa riflettere e che ricorda cosa accade invece quando questa possibilità di scegliere ci viene sottratta, anche in nome del bene assoluto.

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